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Allegato B
Seduta n. 136 del 28/3/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazione a risposta scritta:
PELLEGRINO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
da un po' di tempo si assiste ad un aumento delle sedi dei Vigili del fuoco Volontari in tutto il territorio Nazionale, mentre persiste una palese difficoltà a mantenere le attuali sedi dei Vigili del Fuoco Professionisti, poiché da almeno cinque anni non vi sono assunzioni di Personale Permanente neanche sufficiente a sostituire il personale che viene collocato in quiescenza;
un Vigile del Fuoco, per essere tale, dopo aver vinto un concorso deve effettuare sei mesi di corso, poi gradualmente viene inserito in una squadra, dove nei casi di interventi di un certo spessore è sempre dietro a quelli più esperti, dopo aver frequentato tanti corsi di aggiornamento se è fortunato dopo sedici anni di servizio ha la possibilità di diventare Capo Squadra. Passati questi sedici anni, un Capo Squadra si trova ad operare insieme ad una squadra di volontari, dove chi dirige l'intervento è il Capo reparto Volontario;
il Capo reparto volontario ha dovuto sostenere un corso di venti giorni per diventare Vigile Volontario, dopo cinque anni, anche se non ha partecipato mai ad interventi, ha dovuto seguire solo un corso on line per diventare Capo reparto e coordinare - con soli dieci anni d'iscrizione nei volontari - chi ha ventitré anni di servizio alle spalle;
i vigili volontari di fatto sono solo dei precari. Così come stabilito sia dalla linea politica dell'attuale maggioranza e sia da quanto emerso dall'ultima finanziaria, la stabilizzazione dei vigili del fuoco volontari, con l'inserimento nel Corpo Nazionale, potrebbe rappresentare sicuramente una valida soluzione.
il nostro Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è considerato tra i più professionali al mondo, anche se non possiede le attrezzature di cui dispongono altri Stati quali Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania: in questi Paesi ci sono 50 mila volontari, tuttavia ci sono 120 mila professionisti in Francia, 170 mila in Gran Bretagna, 160 mila in Germania, mentre l'Italia vanta 25 mila professionisti, quando la sola Parigi dispone di 10 mila professionisti -:
se il Governo intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e se confermato,
ritenga opportuno disporre quanto necessario alla risoluzione.
(4-03102)