Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 147 del 19/4/2007
...
SALUTE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
l'Azienda Ospedaliera «S. Elia» di Caltanissetta, individuata dalla legge regionale 11 aprile 1995 quale Azienda Regionale di riferimento per l'emergenza di terzo livello, assicura prestazioni di diagnosi e cura in un bacino di utenza che ricomprende le province limitrofe di Enna ed Agrigento, nonché molteplici Comuni, ricadenti nella Provincia di Palermo, ubicati nelle Madonie;
l'Azienda Ospedaliera in applicazioni dall'articolo 20 della legge 67/88 è divenuta destinataria di un finanziamento statale di circa 26.000.000 di euro finalizzato alla esecuzione di lavori di consolidamento delle strutture portanti, alla ristrutturazione e messa a norma di alcuni reparti di degenza e alla edificazione di un padiglione in cui collocare attività operatorie;
tali lavori, già appaltati, adegueranno strutturalmente e funzionalmente l'Azienda Ospedaliera alla crescente domanda dell'utenza che gravita su una vasta area della Sicilia centrale;
a distanza di oltre due anni dalla individuazione dell'Impresa aggiudicataria, solo nel mese di ottobre 2006 la Direzione Generale dell'Azienda Ospedaliera ha programmato una riorganizzazione «temporanea» dei servizi erogati dal Presidio Ospedaliero al fine di rendere eseguibili i lavori appaltati;
tale riorganizzazione, per le evidenti ed oggettive incongruità che la caratterizzano ha dato luogo ad espressioni di critica e di censura, ripartiti ampiamente dagli Organi di informazione, da parte di Associazioni di rappresentanza degli ammalati, dei cittadini e degli stessi Dirigenti Medici organici all'Azienda Ospedaliera rilevandosi, ad unanime giudizio, nelle indicazioni fornite dalla Direzione Generale una temeraria contrazione delle attività nosocomiali e una ricaduta negativa sulla qualità attesa dei sanitari;
nessun esito, al momento, è sortito dai tavoli e dalle conferenze promosse da soggetti istituzionali territorialmente interessati alla problematica i quali hanno ripetutamente inviato il Vertice dell'Azienda Ospedaliera ad un ripensamento della riorganizzazione «temporanea» dei servizi che meglio si conciliasse con le esigenze dell'utenza e con la dignità professionale dei Dirigenti Medici;
di contro, dal 1o aprile 2007 la Direzione strategica dell'Aziende Ospedaliere ha drasticamente ridotto il numero delle sedute operatorie delle discipline chirurgiche (Chirurgia Generale, Urologia, Neurochirurgia, Chirurgia Vascolare, ORL, Oculistica, Ortopedia, Ginecologia) assegnando ad ognuna di esse una unica seduta settimanale;
è di tutta evidenza che tale decisione risulta diseconomica in quanto a
causa dell'allungamento dei tempi di ricovero, produrrà la dilatazione delle liste d'attesa a cui l'utenza tenterà di sottrarsi affrontando il disagio economico, fisico e logistico della deprecabile migrazione sanitaria;
ad aggravare la situazione concorre la circostanza che i lavori appaltati vanno molto a rilento;
altrettanto inspiegabile ed ingiustificato risulta l'atteggiamento della Direzione Generale con riguardo alla mancata attivazione del Dipartimento oncologico di terzo livello già oggetto di previsione del P.S.R. 2000/2002;
nostante le pressioni esercitate da tutte le Associazioni di ammalati oncologici e dalle forze politiche ed istituzionali del comprensorio nisseno la Direzione Generale dell'Azienda Ospedaliera non fornisce sull'argomento alcuna indicazione anzi omette di mettere a conoscenza dei parlamentari nazionali e regionali presenti ai vari incontri le decisioni disordinatamente assunte che per la loro contraddittorietà finiscono con l'essere ostative alla attivazione del Dipartimento oncologico di terzo livello, il quale per le ragioni esposte ai punti 3.5 e 5.3.4 del P.S.R. deve trovare unica sede e totale concentrazione nell'Azienda Ospedaliera «S. Elia» di Caltanissetta, in conformità anche all'avviso espresso dalla Commissione Affari Sociali della Camera nella seduta del 13 dicembre 2006;
è opinione comune che ogni ulteriore remora della Direzione Generale oltre che oggettivamente lesiva delle aspettative della popolazione utente possa essere intesa come una deliberata volontà a non concretizzare quanto disposto dalle Istituzioni Regionali e Nazionali;
paradossalmente l'avvio dei lavori di ristrutturazione oggetto dell'appalto, nonostante i fatti esposti, impermeabilizzano la Direzione Generale dell'Azienda Ospedaliera dai controlli e dalle verifiche sulla conduzione della gestione previste dalla normativa di riferimento -:
se sia a conoscenza dei fatti suesposti;
se non ritenga opportuno, nel rispetto dell'indirizzo della Direzione Regionale ed in conformità con gli obiettivi fissati dal Ministero interpellato, predisporre azioni di vigilanza e verifica, anche tramite l'invio di ispettori, presso l'Azienda Ospedaliera in premessa, per un controllo sulla attività di pianificazione del crono-programma, sulla riduzione dei posti letto, sulla gestione finanziaria, sulle modalità di erogazione dei servizi e sulla verifica e il rispetto degli atti succedutisi nel tempo per l'istituzione del Polo Oncologico di terzo livello;
se non sia il caso di sensibilizzare il sistema di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (Siveas) al fine di verificare gli indicatori previsti dal Patto per la Salute con le Regioni e finalizzati al rispetto dei parametri di qualità e di spesa delle Regioni, nell'interesse dei cittadini utenti, in particolare quelli appartenenti alle fasce più deboli.
(2-00475) «Leone, Misuraca».
Interrogazione a risposta scritta:
SGOBIO. - Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
la signora Emanuela Carollo viene assunta in data 21 gennaio 2005 in qualità di infermiera professionale presso l'Azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino (Molinette) a tempo determinato e, in seguito a regolare concorso, a tempo indeterminato;
la signora viene prima assegnata al Reparto di Rianimazione cardiochirurgia, ed in seguito al Pronto Soccorso della stessa azienda ospedaliera dove viene sottoposta a turni di lavoro che, in due occasioni, sono arrivati anche a 16 ore consecutive, senza alcun rispetto per le turnazioni previste;
nel luglio 2006 alla signora Carollo vengono diagnosticate due ernie discali,
che la costringono a portare il busto ortopedico oltre a terapia farmacologia per cui è le è impossibile riprendere il servizio al Pronto Soccorso. La signora viene, dunque trasferita in ambulatorio, costretta però sempre a turni con stazione eretta e prolungata;
alle contestazioni della signora iniziano le pressioni dei responsabili dell'Azienda che giungono al punto di avanzare perplessità sui certificati medici e la documentazione regolarmente presentata dalla signora che attestano il suo reale stato di salute;
trasferita presso un day-surgery, senza un mansionario specifico inizia nei suoi confronti un vero e proprio comportamento di mobbing da parte dei superiori anche di fronte alle contestazioni della Signora per il carico di lavoro assegnatole da svolgere con un computer obsoleto e una postura non ergonomica. I suoi superiori le richiedono esami clinici particolari e sofisticati;
alla signora Carollo, inoltre, vengono impartite istruzioni di lavoro diverse dalle sue colleghe al fine di non metterla nelle condizioni di svolgere correttamente il lavoro amministrativo accordatole;
le condizioni di pressione psicologica cui è stata sottoposta la signora, al fine di assegnarle una mansione inferiore rispetto a quella che contrattualmente dovrebbe svolgere, è comune a molti lavoratori e lavoratrici nel nostro paese -:
se non ritenga di dover attivare i propri poteri ispettivi al fine di verificare la situazione sopra descritta per far cessare i comportamenti lesivi della personalità e della professionalità della signora Carollo dal parte della ASL di competenza;
quali iniziative intenda intraprendere al fine di dotare il nostro paese di una normativa a tutela dei lavoratori e lavoratrici per casi riconducibili a ciò che viene comunemente denominato con il termine di mobbing.
(4-03378)