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Allegato B
Seduta n. 147 del 19/4/2007
ATTI DI INDIRIZZO
Risoluzione in Commissione:
La VII Commissione,
premesso che:
la creazione e l'uso in internet di siti didattici e culturali a libero accesso si sta diffondendo sempre più nelle scuole tra le comunità di docenti e di studenti;
tali siti non sono di natura commerciale, né quando l'intestatario è persona fisica né quando è persona giuridica (la parte commerciale di tali siti, al massimo, è rilevabile nella formazione a distanza a pagamento, posta in area riservata, accessibile tramite previa registrazione);
recentemente alcuni siti didattici e culturali non profit sono stati sollecitati dalla SIAE al pagamento di ingenti somme pecuniarie, con minaccia di formale denuncia, anche sul piano penale, per l'utilizzo di immagini digitali di pittori protette dai diritti d'autore, con richiesta; la SIAE infatti, forzando l'interpretazione di una legge le cui origini risalgono all'anteguerra (legge del 22/4/1941, n. 633 e successivamente adeguata con la legge 22 maggio 2004, n. 128) e non individuando alcuna differenza, se non negli importi dovuti, tra uso didattico-formativo-istituzionale e uso commerciale, pretende il pagamento di diritti d'autore su opere protette. In particolare essa sostiene che l'utilizzazione, anche parziale, di un'opera costituisce lesione del diritto morale dell'autore e che la riproduzione non autorizzata delle opere in questione, a prescindere completamente dalla dimensione e dal formato delle immagini, lede gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce agli stessi autori;
le conseguenze dirette che si verificherebbero, rispettando in questo modo la norma, sarebbero le seguenti: 1) qualsiasi sito scolastico o blog didattico che utilizza per puro scopo didattico file sonori, immagini protette, citazioni d'autore, rischia ingenti sanzioni e quindi la chiusura immediata, 2) le rappresentazioni teatrali, i saggi di fine anno caratterizzati da sottofondi musicali alla presenza di pubblico o dei genitori sono insostenibili dal punto di vista economico, 3) la realizzazione di cd rom didattici e la creazione di ipertesti sono estremamente costose, 4) la libertà didattica e le specifiche competenze professionali degli insegnanti ne risultano condizionate;
spesso gli insegnanti non sono a conoscenza delle norme esistenti in materia, né esistono indicazioni ministeriali in proposito, né, tanto meno, comunicati stampa da parte della SIAE, che peraltro ha cominciato a colpire soltanto adesso dei siti didattico-culturali presenti in rete da almeno un decennio, e che non ha mai stipulato alcuna specifica convenzione col Ministero della pubblica istruzione ai fini dell'utilizzo non profit delle opere protette;
l'articolo 70 della citata legge 633 prevede la possibilità di citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico se effettuati per uso di critica, di discussione e di insegnamento, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera e che, se effettuati a fini di insegnamento o ricerca scientifica, l'utilizzo deve avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali;
la soluzione spesso proposta dalla SIAE ai docenti (mettere «sotto chiave», in area riservata gli ipertesti didattici) rende inefficace e spesso anche inefficiente l'utilizzo degli stessi siti e sicuramente limita la diffusione di una cultura libera, gratuita e pubblica, secondo il dettato costituzionale;
esiste una petizione organizzata da Altroconsumo, associazione per la difesa dei consumatori per una modifica della legge sul diritto d'autore, basata sull'idea
che la condivisione di opere multimediali, resa possibile da internet, sia un'occasione di crescita sia del singolo che della collettività;
esiste inoltre una petizione on-line dell'ANITEL (Associazione nazionale degli insegnanti tutor e-learning) «No copyright su formazione, insegnamento e cultura senza fini di lucro SIAE e diritti d'autore» che tra la fine di Gennaio e oggi ha già raccolto 7200 firme;
nella nostra legislazione è assente il concetto di «Fair Use» o «equo utilizzo» presente invece nella legislazione degli USA, che permette di pubblicare materiali sotto copyright senza autorizzazione, purché a certe condizioni ben definite (eccezioni ai diritti d'autore o diritti connessi);
ogni Paese dovrebbe promuovere il diritto di accesso all'informazione come bene comune mondiale, anche alle fasce di utenza svantaggiate,
impegna il Governo:
ad adottare provvedimenti utili a garantire la libera fruizione dei materiali didattici anche in internet come presupposto per l'accesso democratico al sapere;
a valutare i provvedimenti necessari, considerata la situazione di crescente utilizzo, di grande valore, della rete anche nel campo della didattica, perché la scuola, nell'ambito della propria e specifica funzione educativa, formativa e didattica, sia esentata dal copyright in situazioni non profit e perché gli insegnanti vengano equiparati alle categorie che possono beneficiare gratuitamente di opere artistiche nel contesto professionale, senza fini di lucro;
a estendere tale possibilità anche ai produttori di cultura off/on line a livello gratuito e che operano nello spirito del Cooperative Learning, quali associazioni e community non profit;
a fornire alle scuole direttive e strumenti affinché venga fornita agli insegnanti un'adeguata informazione sugli aspetti giuridici della gestione dei siti internet;
a invitare la SIAE, in attesa di eventuali modifiche normative, ad una moratoria di almeno un anno per consentire ai docenti, e a quanti gestiscono siti culturali senza scopo di lucro, di controllare i loro patrimoni digitali rispetto all'elenco di artisti le cui opere sono oggetto di tutela;
ad assumere iniziative normative volte a formulare in maniera sufficientemente chiara una definizione di «sito commerciale», al fine di rassicurare nel loro lavoro non solo i docenti, ma anche tutti i webmaster che operano nel settore culturale a titolo gratuito e ad assicurare ai siti non profit che una licenza «Creative Commons» li tutela dalla rivendicazione di royalties da parte di terzi, residenti anche fuori del nostro paese.
(7-00164) «Ghizzoni, De Simone, Giulietti, Cardano».