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Allegato B
Seduta n. 148 del 23/4/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri, il Ministro del commercio internazionale, il Ministro per le politiche europee, per sapere - premesso che:
l'interpellante è politicamente favorevole alla prosecuzione del processo istituzionale per una futura adesione della Turchia all'Unione Europea;
in data 19 aprile 2007 il quotidiano La Stampa ha pubblicato un articolo del proprio corrispondente da Bruxelles, Marco Zatterin, intitolato «Armeni: non fu genocidio. L'Europa grazia Ankara»;
nell'articolo si afferma che «secondo fonti concordanti i ministri della Giustizia dell'Unione Europea hanno raggiunto un'intesa (...) sulla direttiva quadro che prevede la carcerazione da uno a tre anni per chi "giustifichi, neghi o irrida pesantemente" i crimini di guerra e contro l'umanità»;
secondo quanto riportato da La Stampa «il testo del compromesso finale non dovrebbe riguardare i fatti che hanno portato all'eliminazione di almeno un milione di persone in Armenia, eccidio che la maggior parte degli storici attribuisce ai militari turchi»;
ad avviso del giornalista autore dell'articolo «la decisione è intesa come un tentativo di limitare la tensione nei rapporti col governo di Ankara, aspirante membro del club di Bruxelles, che da sempre rifiuta con vigore l'etichetta di "genocidio" per i sanguinosi eventi avvenuti sulla sua terra poco meno di un secolo fa»;
conseguentemente, afferma il giornalista, dinnanzi all'esclusione dello sterminio degli armeni dalla «cornice legislativa
restrittiva» che l'Unione Europea intende definire con la direttiva quadro in esame, «Ankara ringrazia, ma è chiaro che ci saranno delle code polemiche. Le potenzialità deflagranti del caso si sono potute misurare lo scorso ottobre, quando l'assemblea nazionale di Francia - Paese alleato dei Turchi in seno alla Nato - ha introdotto la pena di un anno di reclusione e 45 mila euro di multa, esattamente la stessa sanzione imposta nel caso dell'Olocausto, per chi rifiuti di accogliere come realtà storica il massacro operato in Anatolia. Il voto parlamentare era chiaramente influenzato dalla pressione dei 500 mila della comunità armena transalpina, la più numerosa d'Europa»;
per la legge turca parlare di «genocidio armeno» è considerato un vilipendio anti-nazionale, punibile come reato. In tale denuncia, comunque ritirata, è incappato anche lo scrittore turco Orhan Pamuk, premio nobel per la letteratura 2006, a seguito di un'intervista ad un giornale svizzero in cui accennava al fenomeno;
un evento storico non può essere subordinato ad un processo politico pur condivisibile -:
quali siano gli orientamenti del Governo in ordine agli indirizzi che l'Europa intende assumere in merito alla direttiva quadro citata in premessa;
se il Governo intenda procedere in sede comunitaria affinché lo sterminio del popolo armeno sia compreso fra i genocidi in riferimento ai quali la direttiva europea prevede la pena da uno a tre anni nei confronti di chi «giustifichi, neghi o irrida pesantemente» crimini di guerra e contro l'umanità.
(2-00481) «Boato».
Interrogazioni a risposta orale:
STRIZZOLO, FOGLIARDI, SANGA, PERTOLDI e TOLOTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
a seguito della introduzione di nuove disposizioni normative in materia di adempimenti fiscali e tributari previsti, in particolare, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, che ha convertito con modificazioni il decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, sono stati recentemente adottati e pubblicati i nuovi modelli Unico 2007, sia per le persone fisiche che per gli enti non commerciali;
in relazione all'anticipo dal 31 ottobre al 31 luglio dei termini per l'inoltro, con l'utilizzo di strumenti telematici, delle dichiarazioni dei redditi afferenti l'anno d'imposta 2006 e alla previsione di nuovi adempimenti si è particolarmente concentrata nei mesi di maggio, giugno e luglio una mole consistente di obblighi per i contribuenti;
stanno emergendo delle difficoltà per ciò che attiene la tempistica di elaborazione e di produzione dei software necessari per un corretto e tempestivo utilizzo dei mezzi telematici per l'assolvimento degli obblighi previsti dalle nuove disposizioni;
in sede di approvazione della legge 4 agosto 2006, n. 248, il Governo aveva accolto l'ordine del giorno 9/1475/28 con cui si impegnava a monitorare l'attuazione delle nuove disposizioni e ad adottare eventuali aggiustamenti temporali;
viene segnalata - da associazioni professionali e consulenti in materia di fisco e tributi - una crescente difficoltà ad ottemperare, con tempestività e congruità, a tutti i nuovi obblighi previsti e ciò non per insufficiente predisposizione dei contribuenti a rispettare le scadenze ma per l'oggettiva complessità e alta concentrazione temporale degli adempimenti -:
se il Governo stia valutando l'opportunità di assumere una iniziativa normativa finalizzata, quantomeno, alla proroga dei termini di inoltro dei modelli Unico 2007, assicurando così ai contribuenti (e ai
soggetti che li assistono) tempi più adeguati per una corretta e completa predisposizione delle dichiarazioni da presentare ai competenti uffici dell'amministrazione finanziaria.
(3-00833)
GASPARRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
alcuni organi di stampa venerdì 6 aprile 2007 hanno riferito di presunte segnalazioni per nomine, nell'ambito della Protezione Civile, effettuate dal ministro dell'Ambiente;
in particolare, su carta intestata del ministero dell'Ambiente, sarebbe stata spedita al dottor Guido Bertolaso, nella sua qualità di Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, una lettera del ministro dell'Ambiente, peraltro trasmessa per conoscenza anche al presidente della Regione Campania, con la quale si raccomandavano a Bertolaso due persone «adeguate a ricoprire delicati incarichi vacanti, quello di subcommissario alla raccolta differenziata e un altro di vice con delega sugli impianti»;
il primo nome nella lettera risulta essere quello di Alberto Pierobon, poi subcommissario con delega alla raccolta differenziata, l'altro nome è quello di Claudio De Biasio, nominato effettivamente come numero due nella struttura per la gestione dei rifiuti in Campania;
Claudio De Biasio è stato arrestato nei primi giorni di aprile 2007 con l'accusa di truffa aggravata, relativa a fatti che si sarebbero verificati nel 2004;
tale Claudio De Biasio era all'epoca direttore dei Consorzio Caserta 4, competente per la raccolta differenziata di rifiuti, e sarebbe stato accusato di avere favorito imprenditori collegati al clan camorristico dei Casalesi, secondo quanto riportato da organi di stampa e in particolare da Il Giornale di venerdì 6 aprile 2007;
secondo la Procura di Napoli fu poi attraverso la pressione di altri indagati che De Biasio alla fine dei 2004 è riuscito a entrare nel Commissariato per l'emergenza rifiuti, in particolare all'Ufficio tecnico;
in pubbliche dichiarazioni il ministro dell'Ambiente ha escluso qualsiasi intervento in favore della nomina del De Biasio, affermando di non avere alcuna competenza di legge;
il ministro dell'Ambiente ha scaricato tutte le responsabilità sul dottor Bertolaso, il quale invece appare destinatario di una lettera di raccomandazione-segnalazione da parte del ministro stesso;
il dottor Bertolaso, nel corso di una audizione avvenuta all'inizio di aprile nella Commissione parlamentare che si occupa dell'emergenza rifiuti, pur assumendosi la responsabilità delle nomine, ha precisato di aver avuto indicazioni dal ministero dell'Ambiente, facendo evidentemente riferimento alla lettera sopra citata -:
quali siano le valutazioni del Presidente del Consiglio sulle procedure di nomina seguite nell'ambito dell'emergenza rifiuti della Campania;
per quali ragioni il ministro dell'Ambiente avrebbe con lettera dato indicazioni che egli stesso ritiene non essere di sua competenza;
quali criteri di selezione abbiano ispirato l'azione del ministro dell'Ambiente nell'individuare i nominativi, visto che il designato De Biasio è andato incontro a provvedimenti dell'autorità giudiziaria per vicende precedenti alla sua designazione;
quali impegni intenda assumere il Presidente del Consiglio dei ministri per evitare che fatti del genere possano ripetersi.
(3-00837)