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Allegato A
Seduta n. 158 del 16/5/2007
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(Sezione 2 - Iniziative per destinare le maggiori entrate tributarie a politiche di sostegno per la famiglia)
FABRIS, ADENTI, SATTA, PICANO, CIOFFI, ROCCO PIGNATARO, AFFRONTI, ROSSI GASPARRINI, DEL MESE, GIUDITTA, CAPOTOSTI, D'ELPIDIO, MORRONE e LI CAUSI. - Al Ministro delle politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
in data 7 maggio 2007, il Governo, nella persona del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, onorevole Cesare Damiano, ha confermato che l'entità del cosiddetto «tesoretto», ovverossia dell'intero ammontare dell'extragettito derivante dalla crescita delle entrate tributarie della pubblica amministrazione nel 2006 rispetto al 2005, è pari a 10 miliardi di euro e, in particolare, ha dichiarato che di tali risorse saranno utilizzate 7,5 miliardi di euro per la riduzione del deficit pubblico e 2,5 miliardi di euro per lo stato sociale;
durante lo svolgimento dell'«indagine conoscitiva sulle condizioni sociali delle famiglie in Italia» presso la XII Commissione affari sociali della Camera dei deputati e, segnatamente, in occasione dell'audizione del presidente dell'Istituto nazionale di statistica, il professor Luigi Biggeri, è emerso che il numero delle famiglie e di persone relativamente povere, individuate sulla base di un valore convenzionale del livello di spesa per consumi, si è modificato poco negli ultimi otto anni;
in termini generali è stato rilevato come la povertà relativa sia concentrata nel Mezzogiorno, nelle famiglie con un elevato numero di componenti, con figli minori, tra gli anziani soli, nelle famiglie con disoccupati;
si stima che le famiglie che riscontrano difficoltà nel consumare un pasto adeguato ogni due giorni siano il 7,5 per cento e che quelle che trovano difficoltà per arrivare a fine mese con il reddito conseguito o che non riescono a far fronte ad una spesa imprevista di mille euro siano in entrambi i casi il 30 per cento;
in più occasioni il gruppo parlamentare dei Popolari-Udeur ha posto con forza questo problema, tanto che già in data 20 aprile 2007 il citato gruppo presentava un'interrogazione a risposta immediata in assemblea per conoscere gli intendimenti del Governo circa l'utilizzo di parte dell'extragettito, al fine di rilanciare una politica sociale di sostegno alla famiglia;
in Italia solo il 3,8 per cento della spesa sociale è destinato alla famiglia, contro una media europea dell'8,2 per cento: una percentuale modesta che appare davvero risibile se paragonata alle quote, pari al 10 per cento, dei Paesi del Nord Europa e della Francia, senza contare che la spesa media nell'Unione europea per la famiglia è pari al 2 per cento del prodotto interno lordo, mentre in Italia è solo l'1 per cento -:
se e quanto dell'extragettito derivante dalla crescita delle entrate tributarie della pubblica amministrazione si intenda destinare al perseguimento di politiche mirate al sostegno sociale, economico e finanziario delle famiglie, nel quadro di una diminuzione complessiva della pressione fiscale attraverso la soppressione dell'ici sulla prima casa e l'introduzione nel nostro ordinamento del cosiddetto «quoziente familiare». (3-00884)
(15 maggio 2007)