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Allegato A
Seduta n. 162 del 31/5/2007
...
(Sezione 6 - Provvedimenti per salvaguardare l'agricoltura e le città dagli storni escludendoli dall'elenco delle specie protette)
F)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
lo storno (sturnus vulgaris) è un volatile che rientra fra le specie protette dalla legge n. 157 del 1992, e conta ormai milioni di esemplari; la sua proliferazione incontrollata lo ha reso una specie opportunista, cioè adattata all'habitat umano, dal quale trova abbondanti mezzi di sostentamento, peraltro producendo danni proporzionali alla sua crescita demografica;
pur essendo prevalentemente insettivoro lo storno aggredisce, ormai, le colture agricole, in particolare l'olivo, al punto che la regione Liguria ha emanato una disposizione di deroga alla legge sulla caccia, reintroducendo tra le specie cacciabili anche lo storno; le vicende che ne sono seguite danno il segno dell'insensibilità da centralismo burocratico di sovietica memoria, cui sono affette sia le istituzioni europee sia il Governo centrale italiano;
infatti, invece di concedere la deroga a cagione dell'evidenza del danno, l'Unione europea ha aperto una procedura contro lo Stato italiano, il quale non ha minimamente pensato a difendere la disposizione ligure, ma l'ha espressamente abrogata con apposito decreto-legge;
gli stessi danni si segnalano a carico dell'agricoltura della provincia di Brindisi, in particolare il territorio con colture olivicole, che versa in uno stato di grave difficoltà a causa di stormi di storni, così grandi da oscurare il sole, che razziano le drupe mature, trascorrendo le notti nelle aree demaniali o nelle oasi regionali protette come quella di «Torre Guaceto»; gli imprenditori olivicoli lamentano una perdita del prodotto anche superiore al 50 per cento e la Coldiretti, unitamente all'amministrazione provinciale di Brindisi ed ai comuni interessati, è intervenuta per il risarcimento dei danni;
anche in numerose città italiane si avverte fortissimo il problema, a causa dei milioni di storni che pernottano lungo i viali alberati ed i parchi cittadini, trasformando la strade e le aree sottostanti in un deposito di guano, pericoloso sia in termini sanitari che di sicurezza della circolazione;
per dare un'idea del modo con cui l'attuale Governo affronta il problema, che potrebbe essere risolto semplicemente riaprendo la caccia a tale specie, si riporta quanto dichiarato dall'assessore romano Monica Cirinnà, secondo la quale «i cittadini devono imparare a convivere con gli storni»; evidentemente l'assessore non abita in una delle strade quotidianamente trasformate in letamaio -:
quali provvedimenti urgenti intenda intraprendere nell'immediato per salvaguardare l'agricoltura e le città italiane dal flagello degli storni;
se non ritenga opportuno avviare opportune iniziative in sede comunitaria, volte a prevedere l'esclusione dello storno (sturnus vulgaris) dall'elenco delle specie protette ed in via di estinzione.
(2-00489) «Leone, Carlucci, Bruno, Di Cagno Abbrescia, Fitto, Franzoso, Lazzari, Licastro Scardino, Mazzaracchio, Sanza, Vitali, Gioacchino Alfano, Aprea, Armosino, Azzolini, Bernardo, Bocciardo, Casero, Costa, Dell'Elce, Gregorio Fontana, Galli, Laurini, Marinello, Paroli, Picchi, Pizzolante, Ponzo, Simeoni, Tondo, Tortoli, Verro, Zanetta, Zorzato».
(24 aprile 2007)