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Allegato B
Seduta n. 162 del 31/5/2007
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COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta in Commissione:
CORDONI. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il decreto legislativo n. 259 del 2003 autorizza le compagnie telefoniche ad installare le antenne su qualsiasi palazzo, previ accordi diretti tra compagnie e proprietari degli immobili i quali, ripagati in denaro, vengono altresì posti al sicuro dalle radiazioni per l'effetto ad ombrello, al contrario degli abitanti dei palazzi circostanti;
le antenne continuano a proliferare, spesso senza una reale necessità per il servizio e senza il minimo rispetto della normativa sull'obiettivo di qualità per le aree sensibili;
di fatto, oggi, l'unica decisione in essere è quella voluta dai gestori che, per interessi economici, continuano a non rispettare le priorità previste dall'articolo 32
della Costituzione e successive norme ad hoc, oppure lodevoli - ma senza poteri reali - piani per le antenne decisi dai Consigli comunali;
nella città di Massa, come riportano i giornali locali da alcune settimane (Tirreno e Nazione), si sono susseguite installazioni di antenne per la telefonia mobile, tanto da far scendere in piazza centinaia di abitanti riuniti in comitati, con l'intento di frenarne la crescita;
le proteste sono aumentate mano a mano che si è estesa la preoccupazione di possibili patologie sorte in diverse persone che vivono in abitazioni prospicienti le antenne;
la questione dell'inquinamento da elettrosmog ha assunto quindi dimensioni rilevanti su tutto il territorio nazionale che risulta essere tra i primi in Europa per diffusione di telefoni cellulari;
il 31 gennaio 2007, il consiglio comunale di Massa, in seguito a numerose manifestazioni dei cittadini, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che prevede la sospensione temporanea dei lavori;
tuttavia, esistendo nella vigente normativa una contraddizione tra la legge quadro sull'inquinamento elettromagnetico del 22 febbraio 2001, n. 36, che assegna ai comuni il compito fondamentale di minimizzare l'esposizione dei cittadini attraverso la pianificazione razionale delle stazioni radio base, e i decreti attuativi della normativa comunitaria (decreto legislativo n. 259 del 2003, articolo 91), che hanno privato i comuni stessi di ogni strumento adeguato per perseguire tale obiettivo, la sospensione potrà essere solo temporanea -:
se il Governo sia al corrente dell'aumento degli impianti per la telefonia mobile e delle relative concessioni anche in prossimità di cosiddetti «siti sensibili» (scuole, ospedali, case di cura) o in zone densamente abitate;
se il Ministro delle comunicazioni intenda adottare iniziative normative volte a ridefinire l'assetto delle competenze in una materia che coinvolge direttamente la salute delle persone;
se il Ministro della salute abbia sotto controllo gli effetti di questa normativa per poter garantire ai cittadini una piena tutela della salute.
(5-01084)
Interrogazioni a risposta scritta:
BORDO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
diverse Amministrazioni comunali della Provincia di Foggia hanno formalmente espresso, attraverso lettere agli organi preposti e comunicati alla stampa, la protesta nei confronti della Direzione di Filiale di Poste Italiane;
in particolare, il Sindaco del Comune di Apricena ed il Commissario prefettizio del Comune di Vico del Gargano hanno, più volte, segnalato i disservizi ed i danni provocati dal tardivo recapito della corrispondenza; mentre i Sindaci di Cerignola ed Orta Nova hanno più volte segnalato l'inadeguatezza della quantità delle agenzie e della qualità dei locali in cui sono ospitate le agenzie stesse;
gli interventi dei sindaci e dei rappresentanti istituzionali delle comunità sono determinati dalle ben più viscerali proteste degli utenti, alcuni dei quali sono stati costretti a ricorrere all'assistenza di personale medico a causa di malori accusati durante le interminabili code agli sportelli;
in diversi casi si è reso necessario l'intervento delle Forze dell'Ordine per mantenere l'ordine pubblico e garantire la sicurezza del personale impiegato in queste agenzie di Poste Italiane -:
se il Governo intenda procedere alla verifica dell'operato della Direzione della Filiale di Foggia ed alla rimozione delle cause che impediscono l'organizzazione e la fornitura di un servizio adeguato alla
finalità del pubblico interesse da parte di una società che, di fatto e pur essendo privatizzata, opera in regime di monopolio.
(4-03812)
GRIMOLDI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
nel programma di emissioni di carte-valori postali e filatelia per il 2006 ha preso vita un'importante iniziativa che, non avendo precedenti nella storia della filatelia, riguarda l'emissione di due «francobolli per i diciottenni», realizzati per i cittadini italiani, maschi e femmine, che hanno raggiunto la maggior età nel corso del 2006;
l'iniziativa è stata voluta per avvicinare i giovani al mondo della filatelia, omaggiandoli di un francobollo che rappresenta, non solo un traguardo di vita importante per i giovani stessi, ma anche un motivo di orgoglio per le loro famiglie;
nonostante le difficoltà incontrate per la diffusione di tali francobolli, legate in primo luogo ad una inadeguata informazione, circa 40.000 maggiorenni hanno avuto l'opportunità di scoprire l'esistenza del collezionismo filatelico;
la Consulta per l'emissione delle carte-valori postali e la filatelia ha espresso la chiara volontà di voler proseguire, nei prossimi anni, nell'emissione dei «francobolli per i diciottenni», generando anche un sentimento di soddisfazione da parte di tutte le componenti della filatelia italiana;
la decisione di proseguire l'iniziativa troverà, tuttavia, concreta attuazione soltanto nel programma filatelico del 2008, creando una situazione, non solo di disparità tra giovani, ma anche di discriminazione nei confronti dei nati nel 1989 che, raggiunta la maggiore età nel 2007, non avranno la possibilità di ricevere questo importante omaggio;
la scelta di non riproporre l'emissione dei francobolli nel programma filatelico 2007, che fra l'altro ha subito degli aggiornamenti, oltre a snaturare il senso stesso dell'iniziativa, scoraggiando i giovani che hanno appena compiuto, o stanno per compiere, il diciottesimo anno di età, danneggia anche il mondo stesso del collezionismo;
se il Ministro sia a conoscenza dei motivi reali che hanno portato alla decisione di riproporre l'emissione dei «francobolli per diciottenni» soltanto a partire dall'anno 2008 -:
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di risolvere la problematica esposta in premessa, facendo in modo che l'emissione dei «francobolli per i diciottenni» venga riproposta in maniera continuativa, coinvolgendo anche i giovani che rimarrebbero ingiustamente esclusi da tale iniziativa.
(4-03819)
JANNONE. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
da diversi anni nel territorio di molti comuni della Provincia di Bergamo e del capoluogo, a causa dell'assenza di un numero significativo di operatori addetti alla distribuzione della posta, non viene garantito il puntuale recapito della corrispondenza;
molti cittadini sono costretti a recarsi agli uffici postali personalmente per ritirare la propria posta;
la giacenza accumulata assume proporzioni incontrollate ed in costante aumento;
la contrazione del numero degli occupati ha comportato secondo l'interrogante un evidente peggioramento della qualità del servizio reso ai cittadini;
la cronica carenza di personale di Poste S.p.A., dovuta ad assenze strutturali, crea problemi a tutto il sistema di distribuzione della posta della provincia di Bergamo;
Bergamo ha, rispetto al resto del Paese, il più basso livello di addetti alle Poste (1750) tra le città prese come campione in uno studio elaborato dalla Cgil e
riportato sul quotidiano L'Eco di Bergamo da cui si evince che «mancano» 800 addetti rispetto alla media nazionale e 300 rispetto a quella regionale -:
quali misure il ministero intenda adottare per garantire il regolare funzionamento della gestione della postalizzazione ed un adeguato livello qualitativo del servizio di recapito;
quali iniziative siano allo studio per reintegrare, anche solo per brevi periodi d'emergenza strutturale, il personale addetto alla distribuzione del servizio postale.
(4-03841)