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Allegato B
Seduta n. 165 del 6/6/2007
INTERNO
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
per la prima volta in Italia e nella storia della Polizia di Stato, tre organizzazioni sindacali hanno indetto una sorta di sciopero «alla rovescia» provvedendo, a seguito di un accordo con la Questura di Reggio Emilia, al pagamento delle pulizie delle autovetture di servizio, con i soldi delle quote dei propri iscritti;
ciò è quanto avviene da alcuni mesi nella questura di Reggio Emilia. Una Questura che, ricordiamo, si trova in IV fascia e per questa ragione riceve una quota minore di agenti e di mezzi anche se in fatto di ordine pubblico presenta maggiori problemi di province molto più tranquille;
la carenza di risorse umane e materiali, verosimilmente, è tra i fattori che da un lato limitano la capacità di controllo del territorio e dall'altro determinano un aumento dei rischi per il personale impiegato nei servizi investigativi o di controllo;
la circolare ministeriale 900.M.119/5000 del 1o giugno 1963, attualmente ancora in vigore, nel capitolo II alla lettera a) del punto 1 recita testualmente: «il conducente deve provvedere a pulire giornalmente, coi mezzi a disposizione, il veicolo, sia esternamente che internamente», quindi assegna agli autisti la competenza in ordine alla pulizia delle autovetture di servizio;
la legge di riforma della Polizia di Stato (legge 121/81) individua quali siano i compiti degli operatori di Polizia e prevede che l'utilizzo del personale non possa avvenire per compiti diversi dalla qualifica rivestita;
la questione della sicurezza è sempre più rilevante su tutto il territorio nazionale e pare opportuno che tutto il personale addetto alla sicurezza non sia distolto dalla funzione principale (servizi investigativi e di controllo del territorio) per assolvere a mansione di altra natura;
è indispensabile l'igienizzazione accurata dell'abitacolo delle autovetture per garantire la sicurezza e la salute degli operatori;
per il fine sopra richiamato sarebbe più opportuno affidare la pulizia all'esterno dell'Amministrazione, ad autolavaggi specializzati, in grado di operare con la necessaria professionalità sul piano igienico e anche di mettere nelle migliori condizioni di sicurezza gli operatori che compiono la prestazione, mentre questo obiettivo non è conseguibile continuando ad affidare tale mansione ad ogni autista delle forze dell'ordine -:
se il Governo sia a conoscenza del grave disagio in cui versano gli operatori della Polizia di Stato della Questura di Reggio Emilia;
se non ritenga opportuno un superamento della circolare 900.M.119/5000 del 1o giugno 1963 e di procedere verso l'affidamento a ditte di autolavaggio della mansione di pulizia degli autoveicoli delle forze dell'ordine, sia per ragioni di igiene che per un miglior utilizzo degli operatori addetti alla sicurezza;
quali misure economiche intenda assumere per garantire l'efficienza, la sicurezza e l'igiene delle autovetture in uso alla Polizia di Stato e rimborsare gli oneri economici di cui i lavoratori si sono fatti carico in questi mesi.
(2-00585) «Marchi».
Interrogazione a risposta orale:
GASPARRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
si è svolta recentemente a L'Aquila una manifestazione a sostegno della terrorista comunista Nadia Lioce -:
per quali motivi il ministro interrogato non abbia vietato l'aberrante iniziativa,
che conferma la pericolosità di un Governo che punta, in Parlamento e fuori, al consenso di protagonisti della lotta armata di ieri e di oggi, da D'Elia a Sofri, dai no global ai Carc;
quali misure si intendano adottare, nell'ambito delle sue competenze, nei confronti dei Carc e di altre organizzazioni di sinistra contigue a gruppi terroristici, le quali, grazie alle politiche ambigue dell'attuale Governo, rialzano la testa e ritengono legittimo inneggiare alla lotta armata e denigrare le Forze dell'ordine.
(3-00951)
Interrogazioni a risposta scritta:
PORETTI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
i lavori di costruzione per l'Ospedale del Mare sono iniziati nel dicembre 2004 e si prevede termineranno nel febbraio 2008 con un investimento di più di 120 milioni di euro per quattro edifici: un ospedale con 450 posti letto, un albergo con 50 posti letto per i familiari, una palazzina amministrativa-direzionale ed un centro commerciale per l'umanizzazione;
l'Ospedale del Mare è attualmente in costruzione nella zona est del Comune di Napoli (Quartiere Ponticelli), immediatamente al confine con il Comune di Cercola, a 100 metri dalla Zona Rossa (nel settore nord-occidentale del Vesuvio);
nei siti in cui sono presenti vulcani, la Protezione Civile individua e delimita l'area a massima pericolosità, nominandola Zona Rossa. Secondo i criteri amministrativi (vedi limiti comunali) seguiti dalla Protezione Civile, i limiti della Zona Rossa variano da zona a zona, da un massimo di 12 km ad un minimo di 7 km;
i limiti esterni della Zona Rossa seguono i confini amministrativi dei Comuni presenti intorno al Vesuvio. L'Ospedale del Mare, è ubicato a nord-ovest del vulcano in un'area distante fra 7 e 8 km, comunque classificata come Zona Gialla: cioè una zona a pericolosità differita;
nelle aree circostanti tutti i vulcani del mondo (es. Miller Dan, 1980: Potential hazards from future eruptions in the vicinity of Mount Shasta volcano, northern California. U. S. Geol. Survey Bull., 1503; Miller Dan, 1989: Potential hazards from future volcanic eruptions in California. U. S. Geol. Survey Bull., 1847; Newall C. G. & Hoblitt R.P., 2002. Constructing event trees for volcanic crises. Bulletin Volcanol., 64, 3-20) la zona a massima pericolosità viene delimitata con criteri vulcanologici, considerando l'estensione massima delle aree che possono essere invase da flussi piroclastici (correnti di materiali vulcanici che scorrono ad elevatissima velocità e ad elevata temperatura lungo le pendici del vulcano);
nella storia vulcanologica del Vesuvio, i flussi hanno raggiunto distanze di oltre 10 km rispetto al centro eruttivo;
alcuni Professori del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università Federico II di Napoli hanno denunciato come sulla base della metodologia internazionale utilizzata per delimitare le zone a rischio più elevato intorno ai vulcani attivi, l'area dove è costruito l'Ospedale del Mare sarebbe da considerarsi ad elevatissimo rischio vulcanico e rientrare ampiamente nella cosiddetta zona rossa;
considerati gli analoghi accadimenti avvenuti nella storia pregressa del vulcano rispetto al centro eruttivo, secondo i Professori il territorio in cui si sta costruendo l'Ospedale del Mare è in piena area a rischio. Sempre secondo gli stessi, in caso di una futura eruzione del Vesuvio risulta evidente che la struttura in costruzione, poiché ubicata a soli 100 metri dal confine della Zona Rossa così come delimitata dalla Protezione Civile, non avrà alcuna misura protettiva rispetto a tali eventi distruttivi;
Marco Pannella è stato ed è uno dei pochi politici che da più di vent'anni (dal
1984 come consigliere comunale a Napoli fino ai tempi più recenti come eurodeputato al Parlamento europeo) interviene per sollevare il problema dei rischio Vesuvio. L'ultimo appello risale al vertice della maggioranza di Governo a Caserta in cui Pannella ha esordito ricordando al Presidente del Consiglio Romano Prodi e a tutti i presenti l'emergenza di questa zona -:
se la Protezione Civile abbia chiesto pareri di esperti vulcanologi per stabilire i confini della Zona Rossa e, in caso affermativo, se tali pareri siano di dominio pubblico;
secondo quali criteri siano stati scelti gli esperti (se sono stati scelti) per i pareri;
se sono state prese in considerazione le denuncie lanciate dai professori del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università Federico II di Napoli;
se il Ministro dell'Interno non reputi opportuno effettuare ulteriori accertamenti per evitare il prodursi di una tragedia, per altro annunciata.
(4-03882)
JANNONE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
presso l'aeroporto di Orio al Serio, in provincia di Bergamo opera in media e su base annua, un poliziotto di frontiera ogni 53.500 passeggeri internazionali, gli agenti controllano ogni anno i documenti di 26.750 passeggeri di Paesi extra-Schengen. Oltre alle verifiche a campione che vengono svolte sui passeggeri internazionali provenienti da «Paesi Schengen». A livello nazionale si registra quindi il più iniquo e sbilanciato rapporto fra numero di agenti in servizio e movimento di passeggeri internazionali;
le cifre indicano una carenza cronica di personale e sono state fornite dal Sindacato Italiano della Polizia (Siap), che ha compiuto uno studio analizzando la situazione degli aeroporti italiani fruiti da almeno un milione di passeggeri all'anno, escludendo Malpensa e Fiumicino. L'indagine è stata trasmessa formalmente al Ministro degli Interni Giuliano Amato;
a Bergamo operano attualmente settantuno poliziotti di frontiera. L'organico dello scalo della Lombardia, rimasto inalterato dal 2000 quando il movimento passeggeri era di 1,2 milioni di unità, risulta tanto più inadeguato se paragonato alla continua crescita di voli, alla moltiplicazione delle rotte e al costante incremento del numero dei passeggeri. Nel 2005, secondo i dati Siap, lo scalo bergamasco ha registrato un volume di traffico superiore ai 4 milioni di passeggeri e nel 2006 Orio, se si tiene anche presente il traffico merci, è divenuto il quarto aeroporto italiano per unità di traffico -:
quali iniziative il Ministro dell'interno intenda adottare per integrare e rafforzare l'organico di polizia in modo da adeguarlo al voluminoso traffico dei passeggeri attuali dello scalo di Bergamo;
quali soluzioni sia in grado di adottare per evitare che la sproporzione fra organico di polizia, e carico di lavoro incida negativamente sulla qualità dei controlli alla frontiera con conseguenti rischi per la sicurezza dello scalo.
(4-03890)
OSVALDO NAPOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere:
se risponda al vero che il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, abbia ridotto il programma della sua visita a Roma a causa delle difficoltà, denunciate dal prefetto di Roma al suo dicastero, a garantire un adeguato servizio d'ordine a tutela dell'ospite e del suo seguito;
se per questa stessa ragione il governo italiano abbia «consigliato» al presidente degli Stati Uniti di cancellare la sua visita a Santa Maria in Trastevere, essendo quell'area di difficile accesso per le forze dell'ordine ed essendo proprio la visita alla Comunità di Sant'Egidio l'appuntamento più temuto per via delle annunciate manifestazioni di protesta contro gli ospiti americani;
se il suo dicastero, in proprio o a nome del governo, abbia contattato i leader della maggioranza allo scopo di dissuaderli da ogni adesione o sostegno alle manifestazioni di protesta contro il presidente degli Stati Uniti, ovvero contro il rappresentante del Paese nostro principale alleato militare e politico per oltre mezzo secolo.
(4-03891)
BENEDETTI VALENTINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
mentre a Bologna e in altre città italiane si verificano numerosi ed allarmanti episodi di minacce eversive, con insulti alle vittime del terrorismo ed istigazioni a nuovi delitti, a L'Aquila centinaia di sovversivi organizzati hanno sfilato pubblicamente inneggiando ai delitti delle Brigate Rosse, esaltando le gesta dei terroristi, facendo vilipendio delle loro vittime, arrivando a manifestare apertamente a favore degli autori dei più efferati omicidi, specialmente contro caduti delle Forze dell'Ordine;
è altissima l'indignazione popolare, in tutta Italia ed ancor più ne luoghi teatro dei più atroci delitti o ambiente d'origine e di vita o di lavoro di chi è stato ucciso dalla ideologica follia assassina -:
chi abbia autorizzato le manifestazioni e i cortei che hanno dato luogo a così vergognose e intollerabili esaltazioni ed istigazioni di massa al delitto;
per quali ragioni nessuna autorità sia intervenuta per impedire e fermare le dette manifestazioni sovversive;
quali provvedimenti siano stati adottati nei confronti di chi abbia, eventualmente, mancato ai suoi doveri istituzionali nelle dette circostanze;
quali dirette responsabilità abbia assunto il Governo e quali iniziative abbia concretamente adottato, per prevenire e poi reprimere indegne manifestazioni come quelle cui gli italiani hanno dovuto, sbigottiti, assistere, e per dimostrare, non solo verbalmente, la volontà e la capacità di fronteggiare i rigurgiti dell'eversione;
quali iniziative risultino adottate, nell'ambito delle proprie competenze, delle forze di Polizia, che abbiano dato luogo all'identificazione degli organizzatori e di tutti quanti, nel contesto delle manifestazioni, abbiano commesso reati e tenuto condotte incompatibili con la civile convivenza e se risultino avviate indagini giudiziarie.
(4-03898)