Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 169 del 13/6/2007
...
POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
l'UNIRE - Unione Nazionale Incremento Razze Equine, già da alcuni anni, versa in una situazione economica assai negativa, aggravata, negli ultimi mesi, da una confusione di indirizzi e, quindi, di gestione;
ad oggi, essendo scaduti i termini di gestione provvisoria del bilancio per l'esercizio finanziario 2007 (30 aprile 2007), l'Ente opera in assenza di un bilancio di previsione e non ha un segretario generale operativo per la funzione; l'incarico di facente funzioni di Segretario generale, infatti, è stato affidato al dottor Maurizio Soverchia, dirigente di seconda fascia che si firma impropriamente come titolare della funzione, nonostante l'Unire sia dotato di due direttori generali in servizio (dottor Riccardo Acciai, titolare della Direzione amministrativa e l'ingegner Marco Pittaluga, titolare della Direzione tecnica);
i dati relativi ai primi mesi dell'anno 2007, pubblicati dall'AAMS, mostrano che le scommesse ippiche sono in calo, con particolare riferimento alla scommessa TRIS ed ai suoi assimilati;
è noto che in Italia ci sono troppe corse ippiche e che la crisi economica dell'Unire è dovuta principalmente a tale fattore e ad eccessive forme assistenziali al
settore, con conseguenti danni alle casse dello Stato per favorire il passatempo di pochi eletti;
nel mese di settembre del 2006 è stato nominato Commissario governativo dell'UNIRE il signor Guido Melzi d'Eril, pur in presenza della nomina, con decreto del Presidente della Repubblica, a presidente dell'Ente dell'ingegner Falez e dell'indicazione dei due membri designati dalla conferenza Stato regioni, che avrebbero consentito al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di insediare il relativo consiglio di amministrazione;
l'attuale commissario risulterebbe incompatibile con l'incarico in quanto proprietario di ippodromi e di cavalli da corsa. Già durante il governo D'Alema, l'allora Ministro delle politiche agricole e forestali onorevole Alfonso Pecoraro Scanio lo fece decadere dalla carica di presidente dell'UNIRE per incompatibilità; inoltre, una recente sentenza del TAR del Lazio, su istanza delle società Trenno e SNAI, ha chiaramente riaffermato che il signor Melzi d'Eril è incompatibile con l'incarico ma, all'atto della sentenza, non poteva essere sollevato, in quanto non aveva mai firmato atti per l'UNIRE;
prima dell'anno 2003, l'Unire affidava ad un consulente esterno la gestione tecnica della corsa TRIS (signor Maurizio Mattii, comproprietario dell'ippodromo di Montegiorgio e di altri vari interessi economici nel settore ippico) e tale attività veniva svolta in una sede fisicamente diversa da quella dell'Unire e di fatto fuori dal controllo dell'Ente (sede operativa TRIS nella località di Montegiorgio). Dall'esercizio 2003, tutte le attività della TRIS furono riportate all'interno dell'Ente e gestite sotto la responsabilità di funzionari e dirigenti dell'UNIRE;
di recente, il Commissario Governativo dell'UNIRE, signor Melzi d'Eril, con propria delibera (delibera del commissario n. 23 del 23 aprile 2007), ha nominato il sopra citato signor Maurizio Mattii incaricato tris, riaffidando, quindi, allo stesso la gestione della tris, riportando la stessa all'esterno ed esonerando dall'incarico, fino a quel momento esercitato dal funzionario dell'Ente il signor Alfonso Ferrara con riconosciuta professionalità, oltre a conferire allo stesso Mattii una serie di altri incarichi propri dell'operatività del Segretario Generale e del Direttore Generale tecnico. In particolare il signor Mattii si occupa anche del doping e delle assegnazione degli incarichi ai funzionari preposti al controllo delle corse -:
per quale motivo l'Unire operi in assenza di bilancio di previsione relativo all'esercizio 2007 esponendo l'Ente a gravi danni economici e giuridici aggravati dal fatto che, come ben noto, si opera in perdita elargendo un montepremi sproporzionato in rapporto alle entrate dell'Ente;
per quale motivo non sia stato ancora ridimensionato il programma ippico (calendario corse) per l'anno 2007 in ragione di un più equilibrato rapporto fra entrate ed uscite dell'Ente;
se risulti vero che quasi tutti gli ippodromi italiani riescono a sopravvivere grazie al fatto che tutte le passività delle corse sono coperte da interventi straordinari dello Stato con un danno per l'Ente misurabile in più di 100 milioni di euro annui nel rapporto negativo tra i costi per la gestione delle corse ed i ricavi relativi all'incasso dell'aggio sulle scommesse. Se sia vero che alcuni ippodromi, specialmente nel periodo estivo, effettuino le corsesenza la copertura della rete per la raccolta delle scommesse in quanto fanno svolgere le gare in notturna mentre gran parte delle agenzie ippiche chiudono i locali dopo le ore 22,00/22,30 per mancanza di clienti scommettitori, mentre le corse si prolungano fino ad oltre le ore 24,00;
per quale motivo nonsia stato insediato il Consiglio di Amministrazione;
per quale motivo l'Ente sia ancora commissariato e quali siano le motivazioni che hanno indotto il Ministro interrogato
a scegliere il signor Melzi d'Eril quale commissario dell'Ente, essendo lo stesso palesemente incompatibile;
per quale motivo, nonostante la presenza di due Direttori generali già operativi, un dirigente di seconda fascia, peraltro funzionalmente rispondente ad uno dei due sopra citati direttori generali e senza analoga esperienza pregressa, sia stato nominato facente funzioni di Segretario generale e perché non risulta negli atti sottoscritti dal dottor Soverchia che lo stesso firma in qualità di facente funzione e non di Segretario Generale;
per quale motivo il Commissario Governativo signor Melzi d'Eril abbia esonerato la struttura interna all'Ente dalla gestione della corsa Tris, nonostante tale organizzazione avesse raggiunto buoni risultati tecnici ed economici, per affidarla al Consulente incaricato tris signor Maurizio Mattii con consistenti danni per l'Ente e l'Erario dal momento che il nuovo prodotto sta generando evidenti perdite nella raccolta delle scommesse;
per quale motivo, in base alla delibera emessa dal Commissario governativo dell'Ente, al signor Mattii siano stati affidati tanti incarichi da assimilare la figura dello stesso consulente ad un segretario generale ombra e/o al Presidente dell'Ente (vedi Commissario Governativo);
se sia giuridicamente sostenibile per una amministrazione pubblica e per materie così delicate, quali corse, doping e scommesse, affidare al consulente Mattii tutta la funzione caratteristica propria dell'ente, esautorando di fatto tutta la struttura pubblica interna dell'Ente stesso;
se in assenza del bilancio di previsione 2007, con dei capaci funzionari e dirigenti dell'ente sia ammissibile elargire ad un consulente esterno euro 9.300,00 mensili oltre iva e rimborsi spese incontrollabili in funzione solo di una non ben identificabile professionalità nelle vastissime materie oggetto dell'incarico.
(2-00603) «Tucci».
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
XIII Commissione:
BELLOTTI, CATANOSO e BUONFIGLIO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
con decreto del Ministero 1o luglio 2006 è stato disposto il trasferimento agli armatori degli oneri relativi, al traffico satellitare e alla manutenzione delle «blue box», con la conseguente intestazione a loro nome dei relativi contratti;
alcune Capitanerie, per questioni di polizia marittima, effettuano numerose chiamate al giorno volte a localizzare le unità di pesca, costringendo gli armatori a sostenere elevatissimi costi per le utenze;
la Telecom Italia S.p.A - Servizi Radiomarittimi ha sottoposto agli armatori della marineria di Acireale (Catania) un contratto di servizio, di durata triennale, per la fatturazione del traffico Inmarsat per apparati blue box installati su unità da pesca nazionali di lunghezza fuori tutto compresa tra 18 e 24 metri;
nel contratto non è fatta menzione dell'assunzione a carico delle unità tra 18 e 24 metri, delle sole spese di gestione del traffico satellitare, rimanendo invece interamente a carico della ditta installatrice quelle relative alla manutenzione dell'apparato, coperto da garanzia totale per tre anni;
il contratto non prevede che in caso di disarmo prolungato (superiore a trenta giorni consecutivi) delle imbarcazioni, il contratto di manutenzione dovrà ritenersi sospeso, giusta comunicazione da recapitare alla Telecom, ed il rimborso - calcolato in dodicesimi - verrà restituito a conguaglio;
in ordine al traffico telefonico, si rende necessario disciplinare contrattualmente l'obbligo per la pubblica Amministrazione di limitate al numero di due al giorno, le chiamate volte a localizzare l'unità di pesca, trattandosi di costi posti
a carico degli armatori; inoltre, dovrebbero essere analiticamente esplicitati i costi delle comunicazioni bordo-terra;
le condizioni contrattuali dovrebbero prevedere, in caso di ritardato pagamento dei consumi di traffico, per un periodo superiore a novanta giorni, l'obbligo per il gestore di intimare all'armatore il preavviso di interruzione del servizio, a mezzo raccomandata R.R.,
per qualsiasi controversia inerente il contratto la competenza territoriale inderogabile dovrebbe essere quella del giudice del luogo di residenza o di domicilio del consumatore, se ubicati nel territorio dello Stato;
il contratto, infine, non contempla, per ogni modifica successiva delle stesse condizioni ovvero nelle ipotesi di dubbio sul senso di una clausola, il rinvio alle disposizioni di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di tutela dei consumatori -:
quali iniziative intenda intraprendere a tutela degli armatori di Catania e provincia, nella loro qualità di consumatori del servizio per la fatturazione del traffico Inmarsat per apparati blue box e, in particolare, se non ritenga opportuno assumere le necessarie iniziative affinché il personale addetto presso la competente Capitaneria limiti al massimo di due al giorno le chiamate volte a localizzare le unità di pesca di lunghezza tra i 18 e i 24 metri.
(5-01133)
DELFINO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
i danni alle colture agricole per via delle incursioni notturne dei cinghiali, sulla maggior parte del territorio della provincia di Cuneo, sono in costante aumento, cosa che genera lo stato di esasperazione degli imprenditori agricoli che si vedono distrutti campi appena seminati a mais o compromessa gravemente la raccolta del grano;
gli indennizzi liquidati dai vari organismi, per i danni subiti sono esigui e poco celeri;
oltre ai cinghiali, la Coldiretti di Cuneo denuncia l'aumento del numero dei caprioli, dei cervi, dei daini, dei mufloni e, per le zone pascolive alpine, del lupo;
vi sono incalzanti problemi legati alla sicurezza della circolazione stradale, in alcuni casi gli incidenti sono stati mortali, in altri i danni sono stati rilevanti;
la preoccupazione è legata anche al fatto che i cinghiali sono una specie incontrollata dal punto di vista sanitario e potrebbero diventare veicolo di epizoozie con gravi ripercussioni sugli allevamenti zootecnici del cuneese -:
quali provvedimenti intenda adottare a difesa degli agricoltori e delle loro colture, considerata la gravità della situazione in relazione alle improprie aree di ripopolamento, e se non ritenga di attuare squadre di pronto intervento che permettano di monitorare e di intervenire con abbattimenti mirati e selettivi.
(5-01134)
MELLANO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 4 marzo 2006, il giorno successivo è entrata in vigore la legge 6 febbraio 2006, n. 66 «Adesione della Repubblica Italiana all'Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell'Africa-Eurasia (AEWA), con Allegati e Tabelle, fatto a L'Aja il 15 agosto 1996»;
con riferimento, tra l'altro, al tema della tutela degli uccelli selvatici acquatici dalla mortalità indotta dal saturnismo (determinata dal rilascio di grandi quantitativi di pallini di piombo, accidentalmente ingeriti - ad esempio - dagli esemplari di molte specie di anatidi), l'articolo 4.1.4 del testo dell'Allegato III dell'Accordo, che costituisce parte integrante della legge, stabilisce: «Le Parti fanno il possibile per
eliminare l'uso della graniglia di piombo da caccia nelle zone umide entro il 2000»;
sia pure con grave ritardo, anche l'Italia, dovrà aggiungersi ai molti Paesi europei ed extraeuropei che hanno bandito i pallini di piombo nella caccia praticata nelle zone umide, contrastando in tal modo il saturnismo e la mortalità indiretta di migliaia di uccelli acquatici indotta dalle grandi quantità di pallini che, a causa dell'attività venatoria, rimangono per molti anni nei fondali di stagni, paludi, lagune ed acquitrini -:
se risultino al Governo i motivi per cui le regioni, che hanno predisposto i calendari venatori per la scorsa stagione di caccia 2006-2007, con particolare riferimento a quelle che ospitano significative estensioni delle residue zone umide quali Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Puglia e Sardegna, non abbiano tenuto conto dei suggerimenti formulati dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica in ordine all'opportunità di prevedere l'impiego di munizioni atossiche (come le cartucce a pallini d'acciaio) durante lo svolgimento della caccia nelle zone umide e se non si ritenga opportuno adottare iniziative ad hoc affinché dalla prossima stagione venatoria sia espressamente vietata la caccia con impiego di cartucce contenenti pallini di piombo durante l'attività venatoria presso stagni, laghi, paludi, lagune ed acquitrini, come previsto dall'Accordo in questione e come già avviene da diversi anni in molti Paesi europei (come Danimarca, Olanda e Regno Unito, Norvegia, Svezia, Finlandia) nonché in Canada, Usa, Nuova Zelanda ed Australia.
(5-01135)
Interrogazione a risposta scritta:
PEDRIZZI, LA RUSSA, GERMONTANI, LISI, RAISI, ARMANI, CASTELLANI, FORLANI, RONCONI, CONSOLO, GASPARRI, AIRAGHI, FOTI, GAMBA, BUONTEMPO, FILIPPONIO TATARELLA, GIORGIO CONTE, MENIA, CATANOSO, D'IPPOLITO VITALE, MANCUSO, ULIVI, PERINA, BENEDETTI VALENTINI, ARACU, GERMANÀ, STAGNO D'ALCONTRES, MONDELLO, LENNA, URSO, FASOLINO, STRADELLA, DI VIRGILIO, CECCACCI RUBINO, GIUSEPPE FINI, PELINO, IANNARILLI, MISTRELLO DESTRO, GIANFRANCO CONTE, FABBRI, BRANCHER, AMORUSO, BOCCHINO, MURGIA, NESPOLI, SALERNO, SCALIA, LAMORTE, PROIETTI COSIMI, ROSITANI e ALFREDO VITO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
il 2 aprile 2007, l'Agenzia del territorio, come previsto dal collegato fiscale e dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007), ha provveduto ad operare un aggiornamento dei valori dei terreni, utilizzando le informazioni fornite dall'Agea, la quale ha comunicato i dati catastali e colturali riferiti al 2006 relativi alle domande per la richiesta dei contributi comunitari e sulla base di queste, secondo un sistema di algoritmi, sono stati determinati nuovi e contestati valori dei terreni agricoli;
le modalità applicative messe in atto dall'Agenzia stanno determinando una situazione di disagio e preoccupazione per gli agricoltori sia per l'impatto burocratico, sia per le conseguenze di natura fiscale, in quanto sono stati apportati automaticamente i ritocchi senza tenere conto della specificità colturali e del tutto sganciati dalle realtà colturali delle aziende agricole, al punto che, per esempio, le coltivazioni di pomodoro sono tutte catalogate come «coltura orto irriguo», comprese quelle destiniate alla trasformazione industriale, con conseguente ed ingiustificato aumento delle rendite catastali che dovranno essere impiegate già nelle dichiarazioni 730/07 e Unico 2007;
come disposto dalla legge finanziaria 2007, ai possessori di terreni sottoposti a revisione catastale per l'anno 2006, non viene notificata ad personam la nuova situazione catastale, ma tale atto viene sostituito dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un comunicato con l'elenco dei Comuni per i quali è stata completata la
revisione del catasto terreni e, quindi, competerà direttamente ai possessori dei terreni interessati verificare le eventuali variazioni apportate alle singole particelle catastali e la loro correttezza;
la data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale assume particolare rilievo perché da quel momento gli agricoltori hanno sessanta giorni di tempo per presentare eventuali ricorsi e tutta questa situazione di incertezza e di confusione esplosa alla vigilia degli adempimenti fiscali comporta per l'anno 2006, a valere dalle dichiarazioni dei redditi 730 e Unico 2007, la conseguenza di dover dichiarare dei redditi che, se ritenuti illegittimi, non potranno essere contestati per mancanza dei tempi necessari per l'instaurazione di un costruttivo contraddittorio con gli uffici del catasto;
l'obiettivo del Governo, attraverso la revisione degli estimi catastali, era quello di far emergere situazioni di elusione e di evasione legati ad immobili non più utilizzati per attività propriamente agricole e non certo, come invece sta accadendo, di aggravare il carico fiscale delle aziende agricole regolarmente operanti -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno assumere urgenti ed opportune iniziative, al fine di sospendere l'applicazione della norma per l'anno di imposta 2006 e farla decorrere a partire dal 1o gennaio 2008, sia per le imposte sui redditi, sia ai fini Ici, dando così tempo e modo di determinare procedure che consentano un riallineamento dei dati catastali realmente aderente alla realtà e che non impatti in maniera devastante sui bilanci, già fortemente provati, delle imprese.
(4-03983)