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Allegato B
Seduta n. 169 del 13/6/2007
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SALUTE
Interrogazione a risposta orale:
BENZONI e CODURELLI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
si apprende da organi locali di stampa del 31 maggio 2007 che, presso l'ospedale Sant'Anna di Como, una donna di 33 anni è stata costretta ad un travaglio di 12 ore senza anestesia epidurale per partorire una bambina che aveva cessato di vivere in grembo al termine della gravidanza;
lo sapevano i medici, le ostetriche, i genitori stessi;
i genitori avevano chiesto l'anestesia epidurale per alleviare, almeno fisicamente, lo strazio a cui sarebbe stata sottoposta la madre durante il travaglio;
durante il travaglio, però, è stato detto dai medici presenti in sala parto che l'anestesia epidurale non è praticata, presso l'ospedale Sant'Anna di Como, nei casi di parto e pertanto questa pratica sanitaria è stata negata, nonostante l'eccezionalità della situazione;
la donna ha dovuto quindi subire la sofferenza di un lungo e doloroso travaglio per partorire un corpicino privo di vita;
l'anomalia della risposta terapeutica data dall'ospedale alla paziente è confermata anche dalla apertura di una inchiesta interna promossa dalla stessa azienda ospedaliera;
il diniego appare inspiegabile data la drammaticità del caso, che avrebbe dovuto indurre la struttura sanitaria ad assumere provvedimenti straordinari, come avviene per le emergenze;
una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata dalle strutture ospedaliere ai diritti delle partorienti e alla promozione del parto senza dolore, anche alla luce del dibattito in corso in Parlamento per l'approvazione di norme in materia (T.U.C. 589 e abb.) e dei contenuti del documento «Verso un piano di azioni per la promozione e la tutela della salute delle donne e dei bambini» pubblicato dal Ministero della salute l'8 marzo 2007 -:
come sia possibile, secondo il ministro, il verificarsi di una situazione simile presso una azienda ospedaliera importante come il Sant'Anna di Como, e in una Regione, la Lombardia, delle cui strutture sanitarie è continuamente vantata l'eccellenza;
come intenda intervenire il ministro per evitare che possano verificarsi nuovamente casi analoghi, nelle more dell'approvazione in Parlamento del disegno di legge citato in premessa.
(3-00971)
Interrogazione a risposta scritta:
MISIANI, SANGA e LOCATELLI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il distretto sanitario di Cologno al Serio (provincia di Bergamo), istituito negli anni ottanta per ovviare alle difficoltà di spostamento degli utenti della zona, garantiva l'erogazione di numerosi servizi di prevenzione (prelievi, mammografia, visite ginecologiche, pap-test), a cui in seguito si sono aggiunti quelli di assistenza sociale e psicologica;
per effetto di un progressivo smantellamento dei servizi esistenti, attualmente rimangono operativi solamente i servizi di prelievo del sangue, di fisiatria e - con non poche incertezze - di vaccinazione dei bambini. Questa riduzione dei servizi provoca notevole disagio alla popolazione, con particolare riferimento a quella anziana, e rischia di ridurre il ricorso alla prevenzione, un fatto ancor più grave data l'alta incidenza di tumori nella zona. Un Comitato spontaneo di cittadini ha raccolto migliaia di firme, sollecitando con forza il ritorno dei servizi sul territorio e chiedendo di ripristinare «il diritto alla salute e la dignità del cittadino nel momento del bisogno, trattando il tema della sanità con più sensibilità e non come impresa che deve trarre profitto, ridando la sanità ai medici e non solo ai manager»;
il ridimensionamento del distretto sanitario di Cologno al Serio è parte di un più ampio processo di smantellamento dei servizi di base da tempo in atto da parte della Regione Lombardia;
nelle linee del programma di Governo per la promozione ed equità della salute dei cittadini, presentate alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati il 27 giugno 2006, l'unitarietà del sistema è una delle nove parole chiave della politica sanitaria nazionale;
tra gli obiettivi del programma di Governo viene indicata la «definizione di un nuovo progetto di medicina del territorio attraverso la promozione della Casa della salute» che, nell'ottica di un'evoluzione degli attuali distretti sanitari, «potrebbe diventare la struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l'insieme delle cure primarie e di garantire la continuità assistenziale con l'ospedale e le attività di prevenzione» -:
se non ritenga di doversi adoperare affinché le scelte delle regioni riguardanti l'organizzazione sul territorio dei distretti sanitari non siano in contrasto con gli obiettivi del Ministero della salute riguardanti la definizione del nuovo progetto di medicina del territorio e la promozione della «Casa della salute»;
quali iniziative intenda adottare per garantire, in materia di servizi sanitari territoriali, l'unitarietà del sistema nazionale e il raggiungimento degli obiettivi programmatici del Governo.
(4-03985)