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Allegato B
Seduta n. 169 del 13/6/2007
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UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazione a risposta in Commissione:
STRAMACCIONI, BOCCI, GHIZZONI e TOLOTTI. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
l'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia fondata nel 1573, seconda in Italia per antichità e pareggiata alle Accademie Statali con regio decreto 25 giugno 1940, n. 1086, Istituto di alta formazione artistica tra i più prestigiosi del Paese, rischia di cessare la propria attività entro i prossimi mesi, se non vi saranno interventi immediati atti a consentirne la prosecuzione e se non si aprirà la prospettiva concreta di una sistemazione organica capace di darle certezza e stabilità;
svolge la sua attività didattica e di formazione in un quadriennio di studi al quale sono iscritti mediamente oltre 250 studenti con 33 docenti di ruolo e incaricati per i corsi di scuola di pittura, scultura, scenografia e scuola libera del nudo e per la sua attività di Istituto di Alta formazione artistica usufruisce di un importante patrimonio artistico, documentale e storico frutto di oltre quattrocento anni di attività;
ha avviato una modifica dello Statuto per separare l'attività didattica e formativa che dovrebbe passare allo Stato, da quella di istituzione di rilevante valore storico e culturale mediante l'istituzione di una Fondazione, tale da consentire la salvaguardia dell'autonomia e della sua identità storica;
è stato approvato dopo una lunga elaborazione lo Statuto della Fondazione dell'Accademia dei soci fondatori, che sono rappresentati dal Corpo Accademico, il Comune e l'Amministrazione provinciale di Perugia, la quale avrà il compito di sostenere l'attività dell'Accademia, valorizzare e accrescere il patrimonio artistico e storico di proprietà della Fondazione;
il peso finanziario dell'Accademia, finora, è gravato essenzialmente sugli Enti locali, il comune e la provincia di Perugia, che hanno concorso con stanziamenti annuali - unitamente ad un finanziamento statale pure disposto di anno in anno - a far sì che i corsi, cui partecipano studenti provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo, potessero tenersi;
a fronte delle accresciute esigenze connesse all'organizzazione degli insegnamenti, l'impegno degli Enti locali nei confronti dell'Accademia - anche per gli ulteriori limiti imposti alla finanza locale dai recenti provvedimenti legislativi in materia - tende obiettivamente a ridimensionarsi;
l'Accademia perugina, come altre Accademie «storiche» d'Italia quali quelle di Genova, Ravenna, Bergamo, Verona, Brescia,
ha da tempo chiesto, avendone tutti i requisiti, di essere statizzata, pur nella preservazione delle peculiari caratteristiche, ai sensi della legge n. 508 del 1999, ma tale richiesta, ad oggi non ha avuto alcun seguito;
la sopravvivenza dell'Accademia di Belle Arti di Perugia, risponde non solo ad un interesse vitale dell'Umbria, quale espressione primaria dell'identità culturale della regione, ma allo stesso interesse nazionale, come parte integrante dell'alta formazione nel campo artistico in Italia -:
se, in quale misura e con quali tempi, il Governo intenda concorrere al finanziamento dell'attività dell'Accademia delle Belle Arti «Pietro Vannucci» di Perugia, in modo di assicurare la sopravvivenza nell'immediato;
se non ritenga di dover assicurare alla suddetta Accademia uno stanziamento finanziario tale da garantire, unitamente a quelli degli enti locali, lo stabile e regolare funzionamento attingendo alle disponibilità previste in Finanziaria per il sostegno alle istituzioni AFAM;
se non intenda procedere alla statizzazione dell'Accademia considerata, in attuazione della legge n. 508 del 1999 tuttora vigente.
(5-01128)