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Allegato B
Seduta n. 171 del 18/6/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta scritta:
MAZZOCCHI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
risulterebbe che, in data 23 marzo 2005, i Senatori Giovanelli, Battafarano, Piloni, Cambursano, e Soliani abbiano presentato una interrogazione indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
con tale iniziativa, gli interroganti, lamentavano la necessità che fosse garantita l'applicazione delle norme previste dall'articolo 8, comma 1, dello Statuto della Fondazione Enasarco;
ai sensi dell'articolo 8, comma 1, dello Statuto, attualmente vigente, il Consiglio di amministrazione Enasarco, deve essere composto da 8 rappresentanti degli agenti e rappresentanti di commercio siano essi attivi o pensionati;
in data 15 novembre 2005, risulterebbe che, anche i deputati Guerzoni ed altri, avrebbero presentato una interrogazione, indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, vertente anch'essa sulla gestione del patrimonio immobiliare Enasarco e, nello specifico, sulle modifiche allo Statuto dell'ente stesso;
l'ex sottosegretario Brambilla, in risposta a quest'ultimo atto ispettivo, avreb- be rassicurato l'attuazione delle regole sancite dallo statuto per quanto concerne il rinnovo degli organi collegiali; ovvero che per far parte del Consiglio di amministrazione occorra essere «agente attivo o pensionato»;
ad oggi, poiché nessuna modifica allo Statuto risulta esser stata approvata, vige l'articolo 8 sopra menzionato;
risulta alquanto singolare, ad avviso dell'interrogante, che, oggi, l'ex senatore Battafarano, firmatario nella scorsa legislatura, di una interrogazione, con la quale si richiedeva di garantire l'applicazione dell'articolo 8, comma 1, dello Statuto, al fine di quella democraticità e correttezza che dovrebbe essere alla base delle norme di un ente, oggi presieda proprio quella segreteria tecnica del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, onorevole Cesare Damiano, che, a quel che sembra all'interrogante, sarebbe in procinto di disattendere quelle regole ed i controlli di gestione tanto reclamati in passato, con delle nomine non rispondenti al requisito di «agente e rappresentante di commercio» -:
se i fatti corrispondano al vero;
se intenda fornire delucidazioni in merito alla situazione testè prospettata, stante il fatto che compete ai Ministeri vigilanti e, per essi, al Commissario e al Presidente del Collegio sindacale, designato dal Ministro del lavoro, effettuare e garantire il controllo sulla gestione dell'ente;
se non ritenga opportuno prendere in considerazione, proprio al fine di garantire la trasparenza dell'ente, procedere alla revisione delle norme e prevedere una elezione diretta degli amministratori.
(4-04052)
FERDINANDO BENITO PIGNATARO, CRAPOLICCHIO e PAGLIARINI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'area informatica dell'Inps riveste un ruolo fondamentale e una funzione strategica all'interno dell'Istituto e la sua natura è essenzialmente pubblica;
i vertici dell'Inps hanno progressivamente fatto dipendere, e in misura sempre maggiore, l'informatica da ditte estranee, e
che tali esternalizzazioni potrebbero comportare, in linea di principio, il rischio di illegittimità costituzionale; nello specifico affidare l'automazione dell'attività amministrativa a ditte private, senza partecipazione di funzionari pubblici, consentirebbe una delega di compiti istituzionali nonché l'ipotetico rischio della divulgazione di dati riservati, e ancor peggio l'incapacità da parte della Pubblica Amministrazione, qualora fosse necessario, di tornare alla gestione diretta tramite l'utilizzo delle vecchie procedure;
dette esternalizzazioni, inserite nel processo d'innovazione della P.A. e motivate da una stringente necessità di contenimento della spesa pubblica, devono aver riguardo esclusivamente alle attività no core, ossia a quelle attività e quei servizi che pur non comprendendo direttamente l'attività di produzione rappresentano per l'Ente una parte considerevole di costi;
il progetto dell'Amministrazione appare volto allo smantellamento dell'Area informatica, in forza dell'articolo 8 del CCNL 2006 della P.A. (firmato peraltro dai sindacati) che prevede siano individuate sul territorio nazionale 300 unità tra i dipendenti a cui assegnare la funzione di assistenza e supporto ai sistemi e alle reti, mentre il rimanente personale, circa 500 addetti, dovrebbe essere impiegato nei processi amministrativi, pur mantenendo il profilo informatico;
il CCNL 2006 in tal modo non ha configurato una riqualificazione dell'area informatica bensì un ridimensionamento e i lavoratori temono che in tal modo di fatto si stia operando per lo smantellamento progressivo non dell'area bensì dei suoi operatori giudicati obsoleti;
il rilancio e la crescita della competitività devono necessariamente passare oltre che per l'innovazione tecnologica anche per la formazione del capitale umano essendo questo un fattore decisivo per lo sviluppo -:
quali provvedimenti intenda adottare per potenziare e sviluppare le professionalità interne all'Ente ed in tal modo restituire ad esso tutte quelle funzioni e competenze ad oggi affidate a ditte esterne, avviando i necessari percorsi formativi per il rilancio del settore, restituendo dignità e autonomia al personale informatico anche attraverso corsi di aggiornamento, garantendo in tal modo anche la possibilità di progressione nella carriera;
quali iniziative voglia intraprendere per soddisfare il netto rifiuto della trasformazione del personale informatico nei ruoli amministrativi dell'Ente, come disposto dall'articolo 8 CCNL, e nel caso in cui venga comunque disposto ciò accada esclusivamente su base volontaria, e che comporti un effettivo passaggio nel ruolo amministrativo.
(4-04056)
GIORDANO e ACERBO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
il Signor Massimiliano Travaglini è stato candidato alle elezioni sindacali del 24 aprile 2007 per il rinnovo dei rappresentanti della RSU-RLS metalmeccanici (FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM-UIL, UGL, CISAL) all'interno della Honda Italia Ind.le di Val di Sangro (Chieti); dopo la sua candidatura è stato democraticamente eletto;
in data 27 aprile 2007 il signor Travaglini ha ricevuto tre contestazioni disciplinari da parte del direttore dei settori Acquisti-Produzione-Personale, Silvio Di Lorenzo; attraverso due di queste il signor Di Lorenzo gli contestava le modalità di volantinaggio sindacale effettuato fuori dallo stabilimento (19 e 20 aprile) che, a suo giudizio: «avrebbero creato un grave danno alla sicurezza e alla sorveglianza dello stabilimento...». Nella terza veniva contestato il contenuto del medesimo volantino sindacale (contenente il programma elettorale) su problematiche che interessavano direttamente i lavoratori:
«che avrebbe creato grave danno all'immagine ed offeso e diffamato l'azienda ed i suoi dirigenti e/o collaboratori.»;
il signor Travaglini ha inviato successivamente una lettera indirizzata alla Direzione dello stabilimento con le sue plausibili e reali motivazioni, ma la Direzione dell'Honda gli ha comunicato, in un primo momento, la sospensione cautelare di 6 giorni e, in seguito, il licenziamento senza preavviso;
i lavoratori dell'Honda hanno scioperato più volte per esprimere la piena solidarietà al proprio compagno di lavoro licenziato arbitrariamente -:
se non ritenga che la situazione descritta in premessa non si configuri come una palese violazione dei diritti sindacali da parte dell'azienda;
quali iniziative intenda attivare affinché vengano ristabiliti i diritti del signor Travaglini che ha solo e soltanto esercitato legalmente la propria attività sindacale.
(4-04069)
LO PRESTI e BONO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il Collegio dei Revisori della Cassa di Previdenza e Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti Commercialisti nel corso di una recente verifica di rito, avrebbe rilevato un grave ammanco di cassa;
il Collegio dei revisori avrebbe correttamente segnalato il fatto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, ciascuno per quanto di propria competenza;
in particolare, l'ammanco, valutato nell'ordine di svariati milioni di euro, sarebbe collegato ad una non meglio precisata operazione immobiliare, avviata e non conclusa dal Consiglio d'Amministrazione dell'Ente Previdenziale -:
ove le notizie sopra riportate fossero confermate, quali iniziative intendano assumere con la massima urgenza per tutelare gli iscritti alla Cassa e le fede pubblica, individuare i responsabili della gravissima illegalità e ricondurre a correttezza la gestione della Cassa di Previdenza e Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti Commercialisti.
(4-04070)