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Allegato B
Seduta n. 171 del 18/6/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:
la Regione Sardegna è - assieme a quella Apulo-campana e, in certa misura, alla Sicilia - una delle poche Regioni italiane caratterizzate dalla presenza di una significativa risorsa eolica, come si evince, anche, dall'Atlante Eolico dell'Italia redatto dal CESI;
ad oggi in Sardegna sono in esercizio impianti eolici per un totale di 361 MW;
il Piano Energetico Regionale Sardo pone un limite alla potenza eolica installabile in Sardegna a soli 550 MW, lasciando quindi meno di 200 MW per gli impianti di nuova generazione;
il tetto massimo di 550 MW assegnato alla potenza eolica non risulta essere un limite di natura tecnica bensì una scelta politica, in quanto il sistema elettrico sardo sarebbe in grado di assorbire energia prodotta dal vento per oltre 1000 MW;
la Regione Sardegna ha promulgato una «moratoria» nella realizzazione di nuovi parchi eolici nell'Isola, bloccando anche progetti che avevano già superato positivamente l'iter autorizzativo comprensivo della valutazione di impatto ambientale, e quindi prossimi alla concreta realizzazione, limitando - tramite lo strumento dei Piano Paesaggistico - ogni futura iniziativa eolica alle sole zone cosiddette «industriali» (spesso caratterizzate da inadeguati livelli di ventosità);
la Regione Sardegna si appresta a sottoscrivere un accordo bilaterale con l'Enel s.p,a., in base al quale verrebbe preassegnato a tale Azienda una quota di 160 MW di potenza eolica, tale da saturare il limite dei 550 MW, garantendo, inoltre, alla medesima Società un iter autorizzativo regionale agevolato per la realizzazione di questi nuovi impianti;
l'accordo in fase di negoziazione tra la regione Sardegna e l'Enel SpA, appare all'interpellante, fortemente contrario ai principi di libera concorrenza e porta alla sostanziale estromissione dall'isola di altri soggetti attivi nella produzione di energia da fonti rinnovabili, con inevitabili riflessi negativi anche di carattere ambientale;
la regione Sardegna ha indetto una gara internazionale per lo sfruttamento delle miniere carbonifere del Sulcis, garantendo al Concessionario tariffe agevolate per l'energia elettrica prodotta utilizzando una quota di carbone locale, a condizione che il Concessionario si impegni a fornire energia elettrica a tariffe incentivate per alcune industrie energivore dell'Isola, trasferendo in tal modo sulla bolletta energetica dei consumatori diseconomie industriali di tutt'altra natura, in quanto non inerenti alla produzione di energia elettrica;
in occasione di una recente visita in Sardegna del Sig. Ministro dell'ambiente, sono state riprese dalla stampa dichiarazioni, a Lui attribuite, di forte apprezzamento per l'attuazione sia del Piano Paesaggistico Regionale (che comporta il blocco sine die dello sviluppo di energie rinnovabili da fonte eolica nell'Isola) sia della nuova politica energetica della Sardegna, che, secondo quanto riportato, starebbe
«progettando una propria autonomia energetica, sfruttando sole e vento». Tali dichiarazioni appaiono, tuttavia, in netto contrasto con quanto sostenuto, tra l'altro, dalle principali associazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace, che hanno più volte sottolineato come «la Sardegna sia in controtendenza rispetto ai programmi di Kyoto e della Ue» (da La Nuova Sardegna del 13 aprile 2007) -:
se non ritenga che la realizzazione di impianti eolici debba essere incoraggiata soprattutto nelle Regioni maggiormente favorite dalla presenza di risorse eoliche di qualità, pur assumendo tutte le cautele ambientali necessarie, senza, tuttavia, imporre moratorie, blocchi o contingentamenti e con lo scopo primario di contribuire concretamente al raggiungimento degli obiettivi assunti dall'Italia con la ratifica del Protocollo di Kyoto e - più recentemente - attribuiti al nostro Paese dall'Unione europea;
se non ritenga di adottare tutte le iniziative di sua competenza volte ad incentivare la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, ai fini del prezzo degli obiettivi nazionali degli obblighi comunitari sopra richiamati;
se non ritenga di dover rivedere le valutazioni attribuitegli dalla stampa in merito all'apprezzamento della politica energetica promossa dalla regione Sardegna che, per le ragioni sopra indicate, appare all'interpellante in netto contrasto con una politica di sostegno all'uso delle energie rinnovabili, di riduzione delle emissioni di gas responsabili dell'effetto serra e di libera competizione tra i soggetti attivi nel campo delle energie rinnovabili.
(2-00609) «Dato».
Interrogazione a risposta orale:
DELFINO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
il problema idrico ha assunto in questi ultimi anni una dimensione crescente e di preoccupante rilievo nazionale;
l'Associazione Lavaggisti Italiani (Asso.lav.it) che raggruppa circa 800 impianti di lavaggio in Italia distribuiti in ogni regione, subisce le conseguenze della crisi idrica;
l'associazione ha un mercato che comprende circa 9.000 impianti in Italia e coinvolge 9.000 piccole aziende solitamente organizzate a conduzione familiare con un cospicuo indotto che ruota intorno ad esse e che annovera circa 12.000 addetti;
si tratta di aziende costruttrici, chimiche, aziende per la lavorazione dell'acciaio, edili, produttrici di tessuto plastico, di produzione e commercio, di ricambi per autolavaggio, professionisti che effettuano le manutenzioni periodiche sugli impianti e molti altri;
la crisi generalizzata nel settore idrico unitamente ad una fase economica non florida, contribuisce alla fase negativa in cui versano le aziende dell'associazione in questione che non riesce a far fronte all'impennata degli ultimi anni dei costi variabili (energia elettrica, gas, acqua) che hanno causato sbilanciati margini operativi lordi, l'aumento indiscriminato di aziende municipalizzate e non, che gestiscono il business dell'acqua, dei rifiuti e degli scarichi in rete fognaria e ogni anno aumentano le proprie tariffe in misura spropositata;
nel meridione, ma non solo, ciò è reso ancora più difficile dalla concorrenza sleale di coloro che svolgono l'attività in modo abusivo, senza pagare né acqua né tariffe di depurazione né imposte ma che operano e continuano ad operare falsando i meccanismi di mercato -:
quali provvedimenti intenda adottare a difesa delle aziende che operano nel settore idrico, colpite dalla crisi idrica, problema sempre più attuale e presente sul territorio visto il costante e continuo cambiamento climatico del continente.
(3-00992)