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Allegato B
Seduta n. 171 del 18/6/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazioni a risposta scritta:
FERDINANDO BENITO PIGNATARO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
con decreto della Direzione Scolastica Regionale della Calabria n. 1134/P del 22 gennaio 2002 è stata autorizzata l'istituzione della sezione staccata di Cinquefrondi (RC) con sperimentazione ad indirizzo Pedagogico Musicale dell'Istituto Magistrale «G. Rechichi» di Polistena (RC);
in data 21 febbraio 2002, il Collegio dei docenti dell'Istituto Magistrale «G. Rechichi» di Polistena deliberava il piano di studi dell'indirizzo pedagogico-musicale;
in data 21 marzo 2002, si inviava copia al Ministero dell'Istruzione - Roma, alla Direzione Regionale di Catanzaro e al CSA di Reggio Calabria che ne prendevano atto;
con nota dell'Ufficio Scolastico Regionale di Catanzaro prot. n. 6887/P del 22 aprile 2002, si decretava a far data dal 1 settembre 2002, l'indirizzo sperimentale socio-pedagogico musicale presso la sezione di Cinquefrondi, staccata dall'Istituto Magistrale di Polistena;
alla data odierna il Liceo Pedagogico Musicale di Cinquefrondi è presente con cinque sezioni ed è stato ufficialmente autorizzato dal Ministero, a conclusione del ciclo di studio, a svolgere esami di Stato per il conseguimento della Maturità;
per il liceo pedagogico musicale, unico in Calabria, sono state investite dal Comune ingenti risorse finanziarie per sostenere spese di ristrutturazione di una costruzione preesistente per renderla idonea a sede scolastica, oltre a spese di gestione come acqua, luce, telefono, gas ed arredi;
tanti sacrifici sono stati fatti per dotarlo di strumenti musicali e per garantire attività culturali e didattiche formative tese alla promozione del liceo su tutto il territorio provinciale;
per il fatto di non essere stato assunto nella banca dati del Ministero della pubblica istruzione, pare ci sia la volontà di cancellare l'indirizzo musicale del liceo pedagogico, comportando così la soppressione di una sperimentazione che per la sua specificità offre al comprensorio opportunità di natura economica e sociale sotto il profilo della crescita e dello sviluppo del territorio;
non può essere soffocata o limitata la possibilità di scelta dell'indirizzo musicale a studenti e genitori che in questi anni hanno sostenuto impegni di ordine anche economico a far data dal semestre 2002, data di istituzione della scuola;
l'istituzione del liceo pedagogico musicale a Cinquefrondi, dove da settembre 2007 sarà anche istituita una sezione staccata degli uffici di segreteria e di orientamento della Università «Mediterranea» di Reggio Calabria, rappresenta motivo di orgoglio e crescita culturale per un comune dalla grande tradizione musicale -:
quali iniziative e soluzioni, con urgenza, intenda intraprendere il Ministro al fine di evitare che il liceo pedagogico ad indirizzo musicale di Cinquefrondi, rischi la chiusura che creerebbe un notevole danno alla collettività ed un arretramento socio-culturale ad una cittadina che con enormi sacrifici vuole continuare a mantenere salda la sua unica scuola media superiore;
quali azioni concrete, secondo le proprie prerogative, vorrà mettere in atto al fine di maggiormente promuovere e valorizzare il liceo pedagogico ad indirizzo musicale di Cinquefrondi, unico in Calabria, garantendo maggiori investimenti e risorse per assicurare il futuro di una scuola che deve continuare a rappresentare una valida opportunità formativa per quegli studenti che vorranno continuarla a frequentare.
(4-04059)
DE SIMONE. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
apprendiamo da un articolo de La Stampa del giorno 12 giugno 2007 a firma Giuseppe Legato, che presso la scuola «Manzoni» di Nichelino in provincia di Torino, il preside ha censurato uno spettacolo scritto dagli alunni perché nel copione c'era la parola lesbica;
dalle dichiarazioni dell'operatore, Marco Grilli - incaricato dall'assessorato all'istruzione di Nichelino per il progetto teatrale nelle scuole - apprendiamo che il copione, per decisione degli studenti affrontava il tema dell'omosessualità e della omofobia a seguito di un episodio di discriminazione realmente accaduto ad alcune loro coetanee; gli studenti attraverso lo spettacolo, si proponevano di sensibilizzare la comunità su questo tema di grande attualità, ed avendo lavorato per un intero anno, con il sostegno dell'insegnante della scuola, non si aspettavano il forfait del preside, alla vigilia dell'esordio, per «una parolaccia» per dirla con le parole usate dal preside;
il teatro come strumento didattico-educativo e la recita di fine anno, sarebbero state una occasione importante, a parere dell'interrogante, opportunità che la scuola pubblica dovrebbe favorire con l'obiettivo di costruire una società aperta e democratica, nella quale le differenze sono vissute come una ricchezza, e non come un male da reprimere;
la disposizione del preside, a parere dell'interrogante, è ancor più grave perché si verifica a meno di un mese dalla
dichiarazione del Ministro della pubblica istruzione, che in occasione della «giornata mondiale contro l'omofobia» il 17 maggio, ha annunciato una campagna nelle scuole contro l'omofobia, dichiarando che «la scuola può e deve essere anche una palestra per la crescita della persona» e che «occorre essere quotidianamente esempi concreti di tolleranza e soprattutto dobbiamo favorire il rispetto della diversità, che è sempre una ricchezza e mai può essere colpa» queste le parole del Ministro -:
quali misure intenda intraprendere per condannare quello che, ad avviso dell'interrogante, è il gravissimo comportamento del preside della scuola «Manzoni» di Nichelino, profondamente lesivo della dignità umana in quanto non coerente con il percorso di inclusione sociale e antidiscriminazione annunciato dal Ministero;
se ritenga di dover intervenire, con azioni di formazione del personale (docente e non) impegnato nelle istituzioni scolastiche, affinché sia garantita la piena accoglienza delle persone omosessuali, lesbiche, transgender e delle loro famiglie;
se non intenda coinvolgere, al fine di individuare gli strumenti più idonei alla realizzazione della campagna annunciata contro l'omofobia, le organizzazioni che da anni sono impegnati su queste tematiche.
(4-04065)
SGOBIO. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
sono tante le segnalazioni giunte all'interrogante da parte di numerosi docenti impegnati da anni nei Centri Territoriali Permanenti (CTP) - istituiti con decreto-legge n. 281 del 1997, al fine di promuovere il concetto di «Educazione degli Adulti» e di «cittadinanza attiva» - riguardo al progressivo decadimento di tali strutture;
nella Regione Campania, ad esempio, dove vi sono circa due milioni di analfabeti - tra totali e di ritorno - dopo gli entusiasmi degli anni '97, '98 e '99 non è più avvenuta nessuna seria programmazione: a tutt'oggi manca il Comitato locale, non ci sono referenti e la Regione eroga, ogni tanto, finanziamenti «a pioggia» non mirati né a stabilire il reclutamento, né le modalità e né l'aggiornamento del personale, a scapito, quindi, del progetto educativo iniziale;
la situazione che si registra in Campania è diffusa su gran parte del territorio nazionale, dove, negli ultimi anni, si sta assistendo al tentativo di cancellare gli aspetti innovativi introdotti dall'ordinanza ministeriale n. 455 del 1997, a sostegno degli interventi di alfabetizzazione e di integrazione;
dopo dieci anni, alcune figure docenti sono quasi scomparse, in particolare quelle degli alfabetizzatori, indispensabili per avviare il recupero delle fasce deboli - quali gli analfabeti di ritorno, gli stranieri, eccetera - e in molti CTP l'organico è ritornato ad essere precario e soggetto ad ataviche logiche clientelari;
con la Finanziaria del 2007, inoltre, è scomparsa l'Educazione degli Adulti (EDA) dando luogo alla più limitata Istruzione degli Adulti (IDA), finalizzata esclusivamente all'acquisizione di un sapere formalizzato attraverso il titolo di studio di scuola media superiore (articolo 1, comma 632);
sia gli immigrati e sia gli analfabeti di ritorno - soprattutto donne - per la loro peculiarità della propria condizione difficilmente potranno accedere ad un diploma e perciò saranno interessati a questo tipo di corsi;
con le modifiche apportate nella Finanziaria 2007, nei fatti, non tutti i docenti hanno pari dignità professionale, dal momento che gli alfabetizzatori, pur lavorando con la stessa utenza e avendo negli ultimi anni acquisito specifiche abilità di insegnamento, hanno il contratto della
scuola elementare, che oltre a prevedere una retribuzione più bassa, li obbliga ad un orario di servizio superiore di ben un terzo a quello degli altri colleghi -:
quali provvedimenti, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, intendano attuare al fine di dare risposte certe e definitive ai docenti impegnati nei CTP, al fine di:
a) preservare la loro specifica professionalità conquistata con personale dedizione;
b) attuare il ruolo EDA dando pari dignità professionale a tutti i docenti;
c) attuare l'aggiornamento continuo e specifico del personale docente EDA;
d) formalizzare il riconoscimento della professionalità degli alfabetizzatori che da anni si occupano dell'insegnamento della lingua italiana agli stranieri;
e) facilitare il recupero delle fasce deboli verso i percorsi finalizzati all'acquisizione delle competenze alfabetiche di base.
(4-04066)