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Allegato B
Seduta n. 180 del 29/6/2007
...
DIFESA
Interrogazione a risposta orale:
DEIANA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
sul quotidiano Il Manifesto di martedì 26 giugno 2007 in un articolo a firma Tommaso Di Francesco si apprende che il Ministro interrogato, a seguito della ennesima strage di civili in Afghanistan e della dura presa di posizione del Presidente afgano Hamid Karzai, non ha esitato ad esprimere la propria contrarietà nei confronti di tale vicenda;
dallo stesso articolo emergono però altri particolari della vicenda, nello specifico si afferma: «... a sei anni quasi dall'inizio della guerra in Afghanistan, scopriamo che le responsabilità dirette nei bombardamenti aerei che seminano massacri tra i civili riguardano l'alleanza Isaf/Nato della quale facciamo parte.». Ma questo non è tutto infatti il giornalista prosegue affermando «Fin dai primi raid su Kabul della fine del 2001, e poi nel 2002 Il Manifesto titolava "Scherzetto o dolcetto", raccontando le gialle cluster bomb che piovevano sui bambini. E poi ancora nel 2003, quando nell'agosto la Nato, con un colpo di mano, annunciò di avere assunto il ruolo di leadership dell'Isaf, forza con mandato Onu»;
sempre nell'articolo citato poi si afferma: «I responsabili sono sempre apparsi lontani. Erano i cattivi bombardieri Usa. Solo che corrispondevano ad una guerra aerea d'intensità crescente voluta dai nostri comandi, con tanto di ufficiali italiani a dare l'ok agli obiettivi da colpire dalle portaerei Usa dislocate nel Golfo, Mar Rosso e Oceano Indiano. Fino a diventare 1.200 azioni di bombardamento aereo a settimana»;
è ormai un fatto notorio come queste stragi, oltre che a delegittimare gli occidentali agli occhi degli afgani, hanno come unico risultato quello di accrescere le simpatie della popolazione afgana nei confronti dei talebani;
la strategia militare in Afghanistan si trova in un vicolo cieco e molti stati, anche tra quelli che sono maggiormente impegnati nella missione, cominciano ad avanzare dubbi sulla riuscita dell'operazione;
al momento dell'approvazione del decreto per il finanziamento delle missioni militari il Governo italiano ha assunto davanti al Parlamento l'impegno solenne di adoperarsi affinché venga indetta una conferenza internazionale di pace;
dell'osservatorio parlamentare sull'Afghanistan, che doveva nascere successivamente all'approvazione del decreto di finanziamento nel luglio del 2006, non si ha più notizie -:
quale sia il grado di coinvolgimento dell'Italia, nel quadro della missione Isaf, in queste «stragi» di civili, e in particolar modo quale ruolo abbiano avuto i Predator italiani in tali vicende;
quali siano gli ultimi sviluppi relativi all'organizzazione della Conferenza Internazionale di Pace;
se non ritenga ormai matura la necessità di una ridefinizione della nostra presenza militare in Afghanistan.
(3-01041)