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Allegato A
Seduta n. 191 del 18/7/2007
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(Sezione 4 - Orientamenti del Governo in campo energetico, con particolare riferimento all'ipotesi di sviluppo del nucleare)
NUCARA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il nodo energetico rappresenta ormai il limite maggiore allo sviluppo del Paese. Esso incide, infatti, non solo sul tasso di inflazione, sebbene mitigato dalla crescita dell'euro nei confronti del dollaro, crescita che ha, tuttavia, conseguenze negative per l'export italiano al di fuori dei confini europei, ma sul tasso di sviluppo complessivo, riducendo gli effetti positivi della crescita della domanda interna;
il prezzo del petrolio è cresciuto in media da 53,2 dollari. al barile, nel mese di gennaio 2007, a 65,2 nel mese di maggio 2007, secondo un trend espansivo che ha motivazioni di carattere strutturale, dal momento che la maggiore domanda di greggio è sostenuta principalmente dai Paesi facenti parte del Bric (Brasile, India e Cina) i cui tassi di sviluppo sono previsti in forte aumento negli anni a venire;
a seguito delle crescenti importazioni di petrolio, la bilancia dei pagamenti italiani mostra uno squilibrio crescente, con un saldo merci tornato negativo (-0,6 per cento del prodotto interno lordo) dopo 15 anni, fino a raggiungere l'1,7 per cento del prodotto interno lordo, con conseguente contenimento del tasso di crescita complessivo del Paese, la cui struttura competitiva sembra essere compatibile con un prezzo del greggio, - o dei suoi equivalenti energetici - non superiore a 50 dollari al barile;
lo sviluppo delle energie rinnovabili può dare un contributo importante in termini qualitativi, ma non quantitativi, visto la loro scarsa incidenza sui fabbisogni energetici;
la ripresa del nucleare rappresenta, almeno in prospettiva, l'unica risposta possibile, in attesa dello sviluppo di altre tecnologie per il momento fuori da ogni orizzonte programmatico -:
quali iniziative il Ministro interrogato abbia preso ed intenda prendere sia per giungere ad una programmazione di medio periodo per far fronte ad una migliore organizzazione dell'offerta, capace di ridurre i costi diretti ed indiretti della dipendenza energetica, sia per impostare una ripresa delle iniziative in tema di sviluppo del nucleare, tenuto conto del tempo perduto negli anni passati e della necessità di recuperare quanto prima quel terreno, così improvvisamente abbandonato. (3-01101)
(17 luglio 2007)