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Allegato A
Seduta n. 208 del 20/9/2007
(Sezione 5 - Interventi in relazione alla situazione del sistema universitario italiano)
E)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'università e della ricerca, per sapere:
quali provvedimenti intenda assumere per:
a) dissipare il clima di sospetto e di sfiducia che si va ormai diffondendo anche nei media (vedi il manifesto del 13 settembre 2007 che definisce l'università come «ostaggio di gruppi di potere e vittima di vere e proprie dinamiche feudali») nei confronti dell'università italiana la quale versa in uno stato di grave crisi punteggiata da quotidiani scandali che rivelano, oltre ad una assoluta incapacità organizzativa e gestionale, anche sempre più frequenti segnali di una diffusa corruzione;
b) modificare radicalmente le norme concernenti l'accesso alla carriera accademica con il superamento della infausta logica dei concorsi universitari su cui si sono ripetutamente accesi i riflettori con numerosissime inchieste giudiziarie la cui risonanza è stata amplificata dalla legittima attenzione dei media. A tale proposito si sono potuti documentare casi eclatanti di gambizzazioni a scopo intimidatorio, casi di accanito nepotismo in importanti atenei statali inquisiti da decine di inchieste giudiziarie relative a corsi pilotati, nonché casi in cui si sono addirittura disattese specifiche sentenze del giudice amministrativo. Si può citare per tutti il caso del giudizio favorevole del Consiglio di Stato (n. 2364 del 2004) nei confronti di un candidato ingiustamente reputato non idoneo e poi illegittimamente disatteso dalla commissione concorsuale (Italia Oggi, 20 marzo 2007);
c) individuare adeguate modalità di reclutamento dei docenti universitari rinunciando a mantenere sostanzialmente immutata l'attuale logica mascherata dalla creazione di una «casta» di valutatori cosiddetti «anonimi» e aggravata dal ricorso, del tutto umiliante da parte di un Paese non coloniale, a valutatori stranieri come per certificare che l'Italia non possiede competenze e cervelli in grado di selezionare il suo personale;
d) rinunciare alle annunciate modificazioni dello stato giuridico del personale docente dell'università con la definizione di un doppio e differente stato giuridico: uno per i docenti chiamati dalle università statali e un altro per i docenti chiamati da atenei non statali, secondo un provvedimento che presenterebbe, come è già stato autorevolmente sottolineato, «molteplici profili di irragionevolezza e discriminazione tali da porre seri dubbi di illegittimità costituzionale»;
e) provvedere a porre termine allo scandalo dei test di ammissione alla immatricolazione, secondo una prassi ormai non più limitata solo alle facoltà di medicina, di odontoiatria, di architettura, ed estesa a quasi tutte le facoltà di diverse università italiane. Ciò evidentemente rivela l'esistenza di un florido mercato caratterizzato da corruzione diffusa e dalle ormai consuete violazioni di regole fondamentali della funzione docente un tempo ritenute inviolabili, fenomeno conosciuto e consolidato come confermano le indagini della magistratura sulle modalità di redazione e di somministrazione dei test di ammissione, sulle responsabilità a tutti i livelli del ministero dell'università e della ricerca e del Cineca, che redige, eroga e distribuisce i test e del personale amministrativo e docente delle università statali e dei vertici stessi di tali atenei;
f) valutare l'utilità dei test a riposta multipla di cultura generale per l'ingresso in facoltà specializzate;
g) provvedere a sanzionare in ogni modo i consulenti ministeriali incaricati di predisporre le prove, che hanno per di più sbagliato la compilazione dei test commettendo grossolani errori e gettando nel caos l'intero meccanismo universitario con conseguenze potenzialmente dirompenti per la generalizzazione di un legittimo ricorso ai tribunali amministrativi regionali da parte di migliaia di studenti ingiustamente colpiti dalle conseguenze di un disservizio in grado di provocare la paralisi del sistema;
h) porre rimedio alle conseguenze derivanti dalla riforma di cui al decreto ministeriale n. 509 del 1999 che, soprattutto con l'introduzione del cosiddetto «tre + due», e dei crediti formativi universitari, è stata responsabile di una gigantesca dequalificazione dell'intero sistema universitario attraverso l'imposizione di dinamiche che portano ad abbassare progressivamente gli standard qualitativi per aumentare in modo surrettizio il numero degli studenti al fine di incrementare la quota di finanziamento pubblico destinato alle università statali, con cui attivare nuovi corsi di laurea del tutto inutili, e distribuire cattedre con i sistemi tristemente noti;
i) adottare le iniziative di sua competenza al fine di porre finalmente rimedio allo scandalo della vendita degli esami e conseguentemente dei diplomi di laurea da parte di numerosi atenei statali come testimoniato da numerose inchieste giudiziarie che hanno portato anche all'emissione di pesanti provvedimenti cautelari;
l) far cessare quello che secondo gli interpellanti è lo scandalo di alcuni atenei non statali direttamente nati dalla iniziativa di centri di preparazione di esami universitari e collegati con contratti di franchising con scuole private su tutto il territorio nazionale dato che la trasformazione in ateneo di tali centri di preparazione agli esami universitari mediante l'accreditamento ministeriale, ha liberato i centri stessi dal disagio di ricercare complicità interne agli atenei per la promozione degli studenti iscritti ai propri corsi di preparazione ed attraverso il franchising (concessione in uso dei vari corsi di laurea alla singola scuola privata in cambio di quote di pagamento prefissate) si viene a configurare una estensione delle modalità operative utilizzate nei vari centri di preparazione degli esami universitari alle scuole di recupero sparse sul territorio nazionale che si incaricano di reclutare studenti svogliati in grado di corrispondere ricchissime rette annuali;
m) valorizzare l'importante contributo fornito dal modello di università telematica, presente in tutto il mondo da numerosi decenni, in termini di solidarietà sociale nei confronti di soggetti meno abbienti e di equità nel diritto all'istruzione superiore a prescindere dalle condizioni economiche e fisiche, salvaguardando al tempo stesso l'alto livello culturale e la capacità di produrre importanti risultati nell'attività di ricerca scientifica. A tale fine si richiede di applicare le previsioni del decreto-legge del 17 aprile 2003 in tema di controllo ispettivo di qualità delle strutture e del funzionamento di tali atenei;
n) intervenire autorevolmente sulla scandalosa prassi riguardante la diffusione di imponenti campagne pubblicitarie promosse da centri di preparazione universitaria che attirano clienti promettendo risultati straordinari con il minimo sforzo, così da configurare casi clamorosi di pubblicità ingannevole;
o) stroncare il sempre più diffuso conflitto di interessi che viene a creare in molti atenei statali relativamente alle prestazioni dei docenti con riferimento alla sempre più diffusa prassi da parte di molti docenti di concedere lezioni private a pagamento agli studenti della propria facoltà con modalità incrociate con altri docenti della stessa facoltà, e cioè con lo
scambio degli studenti da una cattedra all'altra.
(2-00729)
«Marinello, Giuseppe Fini, Azzolini, Angelino Alfano, Zorzato, Romele, Germanà, Licastro Scardino, Mario Pepe, Gioacchino Alfano, Gregorio Fontana, Floresta, Testoni, Caligiuri, Misuraca, Paoletti Tangheroni, Della Vedova, Aprea, Santelli, Pescante, Tondo, Verro, Simeoni, Alfredo Vito, Romagnoli, Fedele, Bernardo, Fasolino, Moroni, Picchi, Luciano Rossi, Cossiga, Fallica, Giudice, Sanza, Bertolini, Brancher, Craxi, Armosino, Marras, Cicu, Stradella, Crimi, Costa».