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Allegato B
Seduta n. 208 del 20/9/2007
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SALUTE
Interrogazione a risposta scritta:
PISICCHIO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il dolcificante chimico conosciuto come «aspartame» non è stato approvato per l'utilizzo negli alimenti fino al 1981. Per oltre otto anni la FIDA (Food and Drug Administration - Amministrazione degli Alimenti e dei Medicinali) ha rifiutato di approvarne l'uso a causa delle gravi conseguenze (convulsioni e tumori al cervello) che questa sostanza aveva provocato negli animali da laboratorio;
secondo denunce fatte anche dalle associazioni dei consumatori, l'aspartame causa danni «lenti e silenziosi» in tutte quelle persone che non hanno reazioni immediate e che non hanno, quindi un motivo per evitarlo. Potrebbero essere necessari uno, cinque, dieci, o più anni, ma alla lunga si manifesteranno gravi problemi (alcuni reversibili e altri no) per tutte quelle persone che ne fanno uso abituale. Nel dolcificante, utilizzato, peraltro
in molti medicinali, infatti, sono presenti alcune sostanze altamente nocive, in primo luogo il metanolo;
il metanolo è un veleno mortale, si ricorderà, infatti, che causò la morte e la cecità di molti consumatori di vino qualche anno fa. All'interno del corpo il metanolo si trasforma in acido formico ed in formaldeide. Che è una neurotossina mortale. Una valutazione dell'EPA (enviromental Protection agency - Agenzia per la protezione ambientale - USA) sul metanolo dichiara che il metanolo «viene considerato un veleno ad accumulo, grazie al bassissimo tasso di escrezione una volta assorbito. Nel corpo, il metanolo viene ossidato in formaldeide ed acido formico; entrambi questi metaboliti sono tossici». I ricercatori dell'EPA raccomandano un limite massimo di consumo di 7,8 mg al giorno. Un litro di bevanda dolcificata con aspartame contiene circa 56 mg di metanolo. I consumatori abituali di prodotti contenenti aspartame consumano fino a 250 mg di metanolo al giorno, 32 volte il limite massimo suggerito dall'EPA -:
quali iniziative intenda intraprendere per tutelare i consumatori dai pericoli derivanti dall'uso dell'aspartame.
(4-04899)