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Allegato B
Seduta n. 210 del 25/9/2007
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INTERNO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
la giunta comunale di San Martino Valle Caudina, provincia di Avellino, ha deliberato il 23 agosto 2007 l'assegnazione di uno spazio nel cimitero comunale «per erigere un sacrario in onore di tutti i bambini mai nati, per cause naturali o violente» del comune di San Martino;
l'istanza è stata avanzata dal parroco della locale parrocchia, la quale sosterrà le spese per la realizzazione del monumento;
l'erezione di un «sacrario» rimanda, sulla base del vocabolario della lingua italiana, all'idea del sacro, della santificazione e delle reliquie, o della custodia della memoria di persone illustri che hanno meritato per le loro azioni e le loro virtù di essere per sempre tramandati, attraverso le generazioni che verranno, nel ricordo collettivo. Un sacrario ai bambini mai nati per «cause naturali o violente» rappresenta già di per sé una contraddizione in termini, trattandosi non di bambini, ma eventualmente di concepiti o di feti, in qualunque caso di «aborto» è arduo individuare il merito o la memoria che si vorrebbe o dovrebbe celebrare con un sacrario, tenendo conto che, da sempre, la memoria di ogni defunto è affidata ad amici e parenti;
il cimitero è uno spazio «civico» che appartiene alla collettività dei cittadini in quanto membri della comunità statale. Uno spazio di raccoglimento e memoria che appartiene a tutti, nessuno escluso;
non si comprende, quindi, cosa si vorrebbe celebrare con questo monumento. L'unico obiettivo evidente,appare quello di attaccare una legge dello stato le donne che scelgono l'interruzione volontaria di gravidanza;
l'eventuale presenza nei cimiteri di monumenti come quello erigendo nel comune di San Martino Valle Caudina rappresenta un'offesa contro tutte le donne che legittimamente e non senza sofferenza sono passate e passeranno attraverso l'esperienza dell'aborto, rinnovando continuamente in loro la memoria certamente triste o la sofferenza provata nell'esperienza dell'aborto;
al contrario non può essere ritenuto meramente «un atto simbolico di carità cristiana», come ha dichiarato il vicesindaco del comune in questione (Fonte: htp://www.vallecaudina.net/attualita/laicita-e-laicismo-basta-polemiche-strumentali-sul-monumento-ai-bambini-mai-nati.html), in quanto nessuna forma di carità, concetto religioso e non civile, può violare l'obbligo alla solidarietà e il diritto alla salute delle donne, garantiti e protetti in primis dagli articoli 2 e 32 della Costituzione, nonché dalla legge 194 del 1978,
rispetto ai quali non è pensabile operare alcun bilanciamento con il sentimento religioso di quanti hanno chiesto l'erezione di questo simulacro; sentimento che legittimamente può esprimersi in altri luoghi, per esempio quelli riservati al culto della propria religione, e in altre forme, che non siano quelle che cancellano d'un tratto il diritto di cittadinanza delle donne -:
se il Governo non intenda adottare iniziative, anche normative, al fine di regolare, con alcune indicazioni di principio, una materia che, per quanto di competenza comunale, meriterebbe omogeneità di comportamenti su tutto il territorio nazionale.
(2-00745)
«Pettinari, Zanotti, Aurisicchio».
Interpellanze:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della salute, il Ministro della solidarietà sociale, per sapere - premesso che:
la situazione del campo rom di Castel Romano, già denunciata con precedente interpellanza urgente (n. 2-00694), continua a peggiorare con gravi pericoli per le oltre mille persone che lì vivono, dopo esservi state trasferite dall'amministrazione comunale di Roma;
in particolare si riscontra:
a) un abbandono progressivo delle scuole dell'infanzia (con un'incidenza del 50 per cento) da parte dei circa 260 bambini iscritti in tali scuole a causa della lontananza del campo medesimo dalle scuole;
b) mancanza d'acqua potabile che è erogata solo un'ora la mattina ed una la sera;
c) nessun servizio navetta, con l'oggettivo isolamento di tali cittadini dalla città;
d) nessun servizio medico con il risultato che molti bambini hanno contratto l'epatite A -:
se non si ritenga tale situazione palesemente in contrasto con quanto previsto nel piano sanitario nazionale 2006-2008 nel quale, a parere del ministero, è dedicata una specifica attenzione alle peculiari problematiche delle popolazioni nomadi e cosa s'intenda fare per porre, con effetto immediato, rimedio ad una realtà che appare vergognosa per un Paese civile;
se non si ritenga che le condizioni di vita del campo nomadi di Castel Romano sia la palese dimostrazione del perdurare di una discriminazione nei confronti delle popolazioni rom che rischia, di fatto, di accentuare la mancata integrazione di questa comunità e cosa s'intenda, fin da subito, fare al fine di assicurare agli stessi, come a tutte le comunità rom, sinte e camminanti, adeguate sistemazioni fornite di tutti i servizi essenziali e necessari a condurre un'esistenza dignitosa.
(2-00736) «Smeriglio».
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
con la legge n. 148 dell'11 giugno 2004 è stata istituita la provincia di Barletta/Andria-Trani;
dopo più di tre anninon si è ancora provveduto da parte del Ministero dell'Interno agli adempimenti necessari e sufficienti per far decollare le nuove province;
la prossima primavera sarà rinnovato il Consiglio Provinciale di Foggia e la provincia della Bat rischia di non essere pronta al voto in concomitanza con quel rinnovo -:
quali siano i motivi di questi incomprensibili ritardi e quando il Governo intenda decidere circa l'assegnazione degli uffici tra le città capoluogo di Barletta, Andria e Trani.
(2-00737)«Giovanardi»
Interrogazione a risposta immediata:
MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI e STUCCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel pomeriggio del 23 settembre 2007, nella zona torinese di Porta Palazzo, che ospita un mercato di oltre mille banchi ritenuto il più grande d'Europa, in seguito all'arresto di un immigrato accusato di scippo, i carabinieri che l'avevano eseguito sono stati circondati da non meno di cinquanta stranieri e fatti oggetto di un fitto lancio di bottiglie;
dopo lo scontro, per sedare il quale è stato necessario l'intervento di ben sei autoradio dei carabinieri, tre militari dell'Arma sono dovuti ricorrere alle cure del locale pronto soccorso;
l'evento prova la necessità di rafforzare il distaccamento dell'Arma competente territorialmente a presidiare la zona torinese di Porta Palazzo, dove peraltro nella settimana scorsa un'intensa attività investigativa aveva portato all'identificazione di ottanta persone, all'arresto di tre extracomunitari già colpiti da espulsione ed alla riconduzione di altri due presso il più vicino centro di permanenza temporanea;
di contro, soltanto dieci carabinieri dei sessanta aggiuntivi che il Ministro interrogato aveva promesso al comune di Torino risultano essere rimasti in forza al presidio cittadino, che è sul punto di venir privato anche dell'apporto comunque garantito un tempo dagli allievi della scuola dell'Arma ospitata alla caserma Cernaia;
episodi come quello occorso a Porta Palazzo si sono verificati anche in altre località del Nord, in particolare a Cremona, che è stata interessata nei mesi scorsi da diversi episodi, nei quali il personale delle forze dell'ordine ha dovuto fronteggiare l'aggressività e la resistenza delle persone che intendeva fermare, amplificando i problemi posti dalle gravi carenze di organico dei locali presidi dei carabinieri e della polizia di Stato -:
se il Governo non ritenga opportuno rafforzare la presenza delle forze dell'ordine nelle regioni del Nord, per meglio presidiare le aree nelle quali maggiormente si avverte la carenza di organici, come a Torino, Cremona e i principali capoluoghi del Nord Italia.
(3-01245)
Interrogazione a risposta orale:
FRANCO RUSSO, MASCIA e CARUSO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
a Vibo Valentia sono in corso lavori di ristrutturazione del centro storico, in particolare nel rione Carmine, che sono oggetto di critiche e mobilitazioni da parte dei cittadini del quartiere Battaglia per la salvaguardia di tali luoghi dato che gli interventi di «riqualificazione» hanno prodotto molti guasti e a volte veri e propri sfregi all'antico impianto storico;
di fronte alle denunce dei cittadini di tali guasti - la mancata sostituzione dei sottoservizi (si pavimenta sui vecchi cunicoli fatiscenti), la riduzione degli spessori della pavimentazione, la mancata aderenza al progetto, oltre all'approvazione di sospensioni e redazioni di varianti che assolutamente immotivate e non conformi a legge - l'amministrazione comunale e gli organi preposti alla tutela dei beni culturali e architettonici sono rimasti «silenti», senza intraprendere nessuna iniziativa;
la famiglia dell'ingegner Antonio D'Agostino, impegnato nella mobilitazione civica contro lavori che degradano il centro storico, ha subito minacce - denunciate alle autorità - da parte della criminalità organizzata, minacce giunte fino
all'invio di una testa mozzato di capretto con cartucce in bocca a significare intenzioni omicide verso l'intera famiglia -:
quali iniziative gli organi preposti alla sicurezza abbiano intrapreso per salvaguardare l'incolumità della famiglia D'Agostino;
quali iniziative e quali provvedimenti nell'ambito delle rispettive competenze intendano adottare per il rispetto delle regole urbanistiche per il recupero dei centri storici;
quali misure di contrasto si intendano assumere nel caso di specie contro le infiltrazioni della malavita organizzata.
(3-01243)
Interrogazioni a risposta scritta:
ULIVI e MIGLIORI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 23 settembre 2007 a Prato si è verificata un aggressione da parte di immigrati di origine africana nei confronti di Carabinieri e Agenti di polizia, evento peraltro già avvenuto nel passato;
due Carabinieri e due Poliziotti hanno dovuto ricorrere alla cure del Pronto soccorso e sono stati dimessi con una prognosi di 12 giorni per i due Carabinieri e di cinque e quattro giorni per i due agenti;
a Prato si calcola siano presenti da 38.000 a 40.000 immigrati fra regolari e clandestini; che sempre a Prato il numero dei componenti delle Forze dell'ordine è largamente deficitario rispetto alle relative piante organiche già peraltro insufficienti perché datate da molti anni -:
quali misure urgenti il Ministro in indirizzo intenda assumere per incrementare il numero dei rappresentanti delle Forze dell'ordine e la dotazione di mezzi, al fine di evitare il ripetersi di questi gravi avvenimenti e garantire la sicurezza degli operatori e dei cittadini.
(4-04935)
GALANTE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
su internet è attivo il sito internet www.vivamafarka.com, che si propone come luogo di discussione e interventi di estremisti legati al mondo della destra radicale;
nel forum e nei blog legati al sito gli utenti registrati propagandano contenuti secondo l'interrogante palesemente xenofobi e fascisti, incitando all'odio razziale (in particolare con riferimenti alla fisiognomica ed alla pretesa minorità mentale degli ebrei: tipici strumenti del razzismo per qualificare come inferiori talune pretese «razze») e attaccando la nostra Costituzione;
in molti casi sono celebrati con gioia la morte di partigiani o di ebrei, con offese plurime nei confronti della Resistenza e della storia del nostro paese, nonché diversi sono gli interventi di apologia del regime fascista -:
quali misure il Ministro voglia prendere, secondo la propria competenza, per evitare che attraverso questo sito possa continuare la suddetta apologia e se non ritenga di disporre, d'intesa con gli organi di polizia competenti in materia, l'immediata chiusura del sito;
quali attività di monitoraggio dei siti di estrema destra la polizia postale stia facendo e se sia in progetto la creazione di un ufficio apposito, dopo le retate degli ultimi giorni.
(4-04940)
RAMPELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi una troupe dell'emittente televisiva interregionale «Retesole» è stata aggredita da alcuni balordi mentre stava realizzando un servizio giornalistico per documentare il degrado e l'insicurezza del parco di Colle Oppio a Roma;
la stessa emittente rende noto in un comunicato che insieme agli operatori - i quali sono riusciti a scappare in tempo
prima di essere linciati - c'era la responsabile di un'associazione impegnata da anni per la riqualificazione del quartiere;
la donna stava descrivendo le condizioni della zona e lamentava «sporcizia, lampioni elettrici e panchine distrutte, verde inesistente, il continuo bivaccare nel parco di extracomunitari, la prostituzione e lo spaccio di droga nonché l'assoluta latitanza delle istituzioni capitoline»;
l'episodio si aggiunge alle gravissime aggressioni subite nei giorni passati dal regista Tornatore e da un consigliere della lista Veltroni;
numerosi cittadini della zona e alcuni consiglieri del I Municipio si chiedono per quale ragione non vi sia in zona un presidio né una volante di vigili urbani o polizia -:
quali iniziative e provvedimenti urgenti si intendano adottare per garantire la sicurezza e la vivibilità del parco del colle Oppio, una zona distante solo 500 metri dal Colosseo ove il degrado e l'abbandono regnano incontrastati ormai da anni;
se non ritenga necessario, in particolare, programmare sul territorio una presenza capillare delle forze dell'ordine, incrementandone la consistenza numerica e rinforzando la vigilanza a fini preventivi, soprattutto negli orari serali e nei giorni festivi;
se non ritenga opportuno promuovere l'installazione di telecamere negli angoli più degradati e isolati del parco;
se non intenda assumere informazioni nelle sedi istituzionali competenti presso il Comune di Roma in relazione al numero dei vigili urbani effettivamente impegnati nella zona nonché in merito all'organizzazione dei turni di presenza degli stessi e alla percentuale di copertura del territorio;
quali provvedimenti, al di là di interventi propagandistici e di facciata, intenda adottare in termini di sicurezza per il quartiere Esquilino, a fronte di una situazione sempre più penalizzante e insostenibile.
(4-04941)