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Allegato B
Seduta n. 219 dell'8/10/2007
POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta scritta:
MURGIA. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
da tempo, in Italia, si registrano indiscriminati aumenti dei prezzi dei mangimi e dei concimi che si stanno ripercuotendo fortemente ed in negativo sull'economia delle aziende agricole e zootecniche di tutta Italia;
a causa dei predetti aumenti, gli agricoltori e gli allevatori stanno lavorando da tempo in gravi condizioni di precarietà e spesso i loro bilanci sono in perdita;
le cause degli aumenti dei prezzi di queste «materie prime agricole» sembrerebbero non ben identificate ma alcune di queste sarebbero comunque da ascriversi al notevole aumento della domanda di prodotti agricoli, in particolare modo in Cina e in India, e alla riduzione della produzione a livello mondiale dovuta al cattivo andamento climatico ed all'utilizzo di questi prodotti per la produzione di biocarburanti;
la preoccupazione maggiore tra gli operatori del settore è che siano in atto gravi operazioni speculative che stanno mettendo in crisi il comparto agricolo e zootecnico italiano; le parole del Presidente di Coldiretti di Nuoro, provincia nella quale si registrano forti effetti negativi per le aziende agricole e zootecniche determinati dagli aumenti dei prezzi di mangimi e concimi, confermano questa ipotesi: «...Da diverse parti delle nostre province arrivano lamentele per uno spropositato ed ingiustificato aumento del prezzo dei mangimi e dei concimi. Aumenti che non seguono l'inflazione ma rasentano esclusivamente fini speculativi nel tentativo di lucrare alle spalle delle aziende che sono in difficoltà...»;
sembrerebbe che, proprio a causa di forti effetti speculativi, i costi di produzione per gli allevatori siano lievitati in maniera esorbitante in quanto il prezzo dei mangimi, nel solo primo semestre 2007, ha registrato un incremento pari al 25-30 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; in questi giorni, invece, il prezzo dei mangimi sembrerebbe lievitato del 35 per cento in soli 45 giorni;
secondo quanto affermato da Salvatore Mastio, Presidente di Coldiretti di Nuoro, «...un mangime che l'anno scorso costava 21 euro al quintale è passato a costarne 26. La causa di ciò è da imputarsi all'aumento ingiustificato del prezzo del grano. Ancora peggio la situazione dei concimi: se l'anno scorso il classico concime si attestava su un prezzo di 32 euro al quintale, oggi arriva a costarne anche 45. Si dice che la colpa sia dell'aumento del prezzo del petrolio che ha scatenato anche in questo caso un turbine speculativo...»;
la stessa situazione negativa si registra, con percentuali simili, per quanto riguarda i concimi -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di propria competenza intenda adottare affinché si scongiuri un probabile tracollo finanziario delle imprese agricole e zootecniche interessate dalla problematica descritta;
se non ritenga opportuno intervenire presso l'Unione europea per consentire l'apertura di un contingente tariffario di importazione a dazio ridotto di tutti i prodotti necessari alla produzione di mangimi;
se non ritenga di emanare le opportune disposizioni agli organi di controllo affinché siano effettuati accertamenti specifici sull'indiscriminato aumento del prezzo dei mangimi e dei concimi.
(4-05148)