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Allegato B
Seduta n. 221 del 10/10/2007
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SALUTE
Interrogazioni a risposta scritta:
RAMPELLI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
con segnalazione del 23 maggio scorso l'Autorità Garante della Concorrenza del Mercato nell'evidenziare situazioni distorsive della concorrenza nel settore delle onoranze funebri, ha auspicato iniziative normative nella direzione di una «chiara separazione e incompatibilità tra i servizi di onoranze funebri ed i servizi pubblici che si connotano per un prevalente interesse igienico-sanitario o di carattere pubblico-sociale. Ciò al fine di assicurare un corretto confronto concorrenziale con gli operatori...»;
numerose amministrazioni ospedaliere o comunali, che debbono gestire le proprie camere mortuarie, di prassi demandano anche i servizi di natura igienico-sanitaria (verifica della salma per le 24 ore successive al decesso, accertamento necroscopico preliminare alla inumazione) ad imprese di pompe funebri private;
risulta evidente che i suddetti operatori privati, occupandosi delle salme sin dal momento del decesso in ospedale sono avvantaggiati rispetto alle altre imprese del settore in quanto i clienti, come evidenziato dall'antitrust: «tendono generalmente ad affidarsi all'operatore già presente nei locali ospedalieri in cui avviene il decesso e che per primo li contatta, accettando le condizioni economiche dallo stesso offerte» senza espletare particolari confronti qualitativi e di prezzo a causa del particolare stato d'animo in cui si trovano;
i risparmi di costi delle strutture ospedaliere rischiano peraltro di essere trasferiti sui consumatori risultando i prezzi più elevati in quanto devono coprire non solamente i costi del servizio di onoranze funebri ma anche quelli di un servizio diverso, relativo alla gestione delle camere mortuarie;
secondo dati recenti presentati da associazioni di consumatori in otto tra le più importanti città italiane, le spesa per i funerali è costantemente aumentata negli ultimi anni, arrivando a toccare a Roma i 2.155 euro di media e a Milano, i 3.575 euro -:
quali iniziative vorrà intraprendere nell'ambito della sua competenza al fine di evitare che si verifichino situazioni distorsive della concorrenza e la conseguente eccessiva onerosità del servizio.
(4-05172)
MELLANO, PELLEGRINO e PORETTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il 23 dicembre del 1978 con una legge votata dall'85 per cento del Parlamento (legge 833/78), nacque in Italia il Servizio sanitario nazionale pubblico basato sull'universalità dell'assistenza sanitaria, sulla solidarietà del finanziamento attraverso la fiscalità generale e sull'equità di accesso alle prestazioni;
durante una conferenza stampa svoltasi presso la sala stampa della Presidenza del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi è stata presentata una campagna del Ministero della salute per la «Buona Sanità» curata dal fotografo Oliviero Toscani. La campagna giunge alla vigilia dei primi trenta anni del Servizio sanitario nazionale;
il «Viso Sano» del Ssn fotografato da Toscani per la campagna del Ministero della salute giunge come una beffa dopo il recentissimo manifesto pubblicitario rappresentante una modella affetta da una forma di anoressia in stadio avanzato, firmato sempre Toscani;
ben tre milioni di italiani risultano «dimenticati» dal Sistema sanitario nazionale, ovvero quelli alle prese con disturbi alimentari - anoressia e bulimia in testa - che non trovano alcun tipo di sostegno nelle strutture sanitarie pubbliche del Paese;
dall'esperienza di associazioni come l'ABA (Associazione per lo studio e la ricerca sull'Anoressia, la Bulimia e i disordini alimentari) si apprende che non si riesce a contare il numero di donne ammalate di anoressia e bulimia che non trovano una collocazione all'interno del Servizio sanitario nazionale, anche quando arrivano al pronto soccorso in stato di morte imminente;
gli ospedali, disponendo di un personale non formato, rifiutano il ricovero di queste persone. Le Asl non firmano le delibere per il ricovero nelle comunità specializzate, nonostante le prescrizioni allarmate dello psichiatra o del medico curante, se non dopo l'intervento delle associazioni dedicate a queste patologie;
a trenta anni dalla nascita del Ssn, dobbiamo denunciare di cure ancora inaccessibili per la stragrande maggioranza di queste persone; terapie che se somministrate in modo adeguato, sono in grado di restituire una vita normale a donne (e qualche volta a uomini) spesso neanche più in grado di camminare -:
quali iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di risolvere le gravissime carenze del Servizio sanitario nazionale, a partire dai ricoveri negati, nei confronti di malattie purtroppo sempre più diffuse come l'anoressia e la bulimia, anche in occasione dei trenta anni dalla nascita del Ssn.
(4-05189)