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Allegato B
Seduta n. 235 del 5/11/2007
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della pubblica istruzione, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
una recente ricerca dall'AGESC (Associazione genitori scuole cattoliche), sulla base dei dati ufficiali del Ministero della pubblica istruzione e di quello dell'economia, è risultata in un dossier, completo di tabelle e previsioni, per chiedere determinati interventi, in vista della prossima Finanziaria;
per ogni alunno lo Stato spende (tra strutture, insegnanti, bidelli e attrezzature) fino a 8mila euro: in particolare, 6.116 euro per i bambini dell'asilo, 7.366 euro
per quelli delle elementari, 7.688 euro per i ragazzini delle medie e 8.108 euro per gli adolescenti delle superiori. Al contrario, secondo la Finanziaria per il 2006, un alunno della materna privata costa alle casse nazionali 584 euro, uno della primaria 866 euro, scendendo a 106 euro per le medie e 51 euro per le superiori;
considerando che gli studenti delle scuole private sono più di un milione, i dati sono emblematici: 6.245 milioni di euro risparmiati ogni anno. «Anche non considerando il discorso sulla libera scelta educativa di ogni famiglia ma concentrandoci solo sui numeri, allo Stato il sistema paritario "conviene"», sottolinea il Presidente dell'Associazione; occorre riflettere sulle conseguenze sul bilancio dello Stato se i privatisti decidessero di iscriversi alle scuole pubbliche: il collasso. Lo Stato, di fatto, avrebbe un aggravio di spesa equivalente a una manovra finanziaria. Il precedente Governo Berlusconi aveva alzato da 473.045.082 euro (spesi dal centrosinistra negli anni dal 1996 al 2001) a 566.810.844 euro i finanziamenti agli istituiti paritari. Si rileva inoltre che non tutte le risorse vanno alle scuole paritarie gestite da privati: una parte, infatti, va alle scuole paritarie comunali (soprattutto dell'infanzia), per circa 90 milioni di euro, quasi il 16 per cento del totale;
altro problema emergente sono gli insegnanti di sostegno, indispensabili per i ragazzini portatori di handicap che hanno il diritto di essere particolarmente tutelati come i loro coetanei delle scuole di Stato. Per questi ragazzi, il dossier dell'Agesc ritiene indispensabile un contributo di 70 milioni di euro;
se è vero che un sistema come quello italiano imperniato sul primato del pubblico statale non può essere cambiato dall'oggi al domani, è altrettanto vero che possono essere intrapresi alcuni passi, aumentando con iniziative urgenti e tempestive i fondi per le scuole paritarie, che partendo dallo spirito della legge 62 del 2000 favoriscano il sorgere di una autentica parità scolastica basata sulla competizione di modelli formativi diversi, nell'ambito ovviamente dei principi stabiliti dall'ordinamento scolastico italiano e scelti dalle famiglie sulla base della qualità dell'insegnamento e dei valori trasmessi -:
se il Governo non intenda ripensare la sua politica scolastica favorendo un maggior pluralismo educativo nel sistema scolastico italiano, ad avviso dell'interrogante finora ingessato in ottuso statalismo burocratizzato e spesso incapace, causa la propria elefantiasi e la mancanza di alternative (al di là di professionalità individuali che non si intende mettere in discussione, diffuse più di quanto appaia) di dare serie prospettive di crescita culturale alle giovani generazioni.
(2-00816)«Garagnani».