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Allegato B
Seduta n. 237 del 7/11/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta scritta:
ZANELLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
a Pola, città istriana già italiana e abitata ancora da una nostra comunità nazionale autoctona, l'Arena cittadina versa in un grave stato di degrado;
il monumento, per struttura architettonica, non ha nulla da invidiare né all'Arena di Verona né tantomeno all'arcinoto Anfiteatro flavio (Il Colosseo) di Roma, la sua importanza storica è, infatti, ben nota: patrimonio culturale ed artistico non solo della penisola istriana ma appartenente di fatto alle più profonde radici storiche della penisola italiana, esso rappresenta il simbolo cardine di una città, di un popolo e, cosa non meno importante, dell'esodo degli italiani di Pola che, nel 1947, dovettero lasciare le proprie case e quella stessa Arena che, dopo duemila anni, rischia probabilmente di finire in macerie;
il monumento ha bisogno, per sopravvivere al tempo, di periodici lavori di consolidamento e di restauro;
il vice sindaco italiano di Pola Fabrizio Radin, ha recentemente lanciato l'allarme per lo stato di degrado in cui versa l'Arena, simbolo della città istriana (Il Piccolo del 24 ottobre 2007);
se non si interverrà tempestivamente, sussiste il serio rischio che alcuni pezzi dell'Arena inizino a staccarsi deteriorando così, forse in modo irreparabile, la struttura dell'anfiteatro romano -:
se il Governo non ritenga opportuno attivarsi individuando possibili iniziative di cui farsi promotore per far sì che il degrado dell'Arena di Pola venga fermato e che si pongano in essere tutte quelle attività volte al recupero e al consolidamento strutturale del monumento in questione.
(4-05527)
JANNONE. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il 14 settembre 2007 il Consiglio dei ministri della Baviera, su proposta del ministro della cultura e dell'istruzione Monika Hohlmeier, ha deciso di cancellare, nell'arco dei prossimi cinque anni, i corsi di lingua e cultura di madrelingua (MEU);
in una recente conferenza a Berlino dal titolo «I ragazzi italiani nel sistema scolastico tedesco: problemi e prospettive», promossa dall'ambasciata d'Italia e alla quale hanno preso parte anche rappresentanti di spicco della Conferenza federale tedesca dei ministri della cultura e pubblica istruzione, era stata ribadita «la doppia raccomandazione di accogliere l'invito della Commissione europea di diffondere lo studio delle lingue nei sistemi scolastici nazionali e di rivalutare, con i fenomeni dell'emigrazione all'interno dell'Europa, i processi d'apprendimento della lingua e cultura d'origine, condizione necessaria non solo per un equilibrio della
personalità ed identità del discente, ma soprattutto per il successo scolastico e di fattiva integrazione»;
in terra bavarese risiedono e lavorano circa 100 mila connazionali, il flusso migratorio dall'Italia non si è arrestato, e vi è concentrato il 10 per cento della popolazione scolastica italiana in Germania;
per l'assistenza scolastica in Baviera si spende meno dell'1 per cento dei complessivi 15 milioni di euro che lo Stato italiano investe in Germania;
ciò creerà notevoli difficoltà per la nostra comunità e per quanti vogliono apprendere l'italiano, contribuendo ulteriormente ad emarginare la comunità italiana che a livello scolastico in Germania soffre di un particolare e grave gap per cui, la gran parte dei figli dei nostri emigrati viene indirizzata, per presunte difficoltà scolastiche, a scuole professionali di basso livello, vedendo così precluse le possibilità di accedere ai ginnasi e conseguentemente all'università -:
quali iniziative il Ministro intenda intraprendere per diffondere i diritti sanciti in Europa e dalla nostra carta costituzionale a tutela delle minoranze etniche e linguistiche.
(4-05536)
ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante da dichiarazione scritta di un presente ai fatti che in data 16 ottobre 2007 - ricevendo una delegazione di 18 imprenditori veneti in visita al Consolato generale di Melbourne (Australia) - alla richiesta di una maggiore illuminazione nella sala dell'incontro, il Console generale d'Italia dottor Francesco De Conno, scusandosi, avrebbe comunicato agli ospiti presenti di non poterlo fare perché lo stesso consolato non poteva permettersi di consumare maggiore corrente elettrica e di dotarsi di un nuovo impianto per mancanza di fondi a bilancio, con evidente sconcerto dei presenti;
tale circostanza - comune a numerose nostre rappresentanze diplomatiche - è già stata segnalata dal sottoscritto in altri atti di sindacato ispettivo;
oltre alla mancanza di fondi per il minuto mantenimento delle sedi e il pagamento delle bollette, molte strutture all'estero non hanno in tutto o in parte i necessari parametri per una adeguata sicurezza sui luoghi di lavoro sia ai sensi delle leggi italiane e/o per quanto riguarda le leggi locali -:
quali iniziative abbia intrapreso il MAE al fine di dotare le nostre rappresentanze all'estero di fondi sufficienti per coprire le necessarie spese di funzionamento, servizi e dotazioni minime di sicurezza.
(4-05537)
AMORUSO. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
le organizzazioni non governative mondiali denunciano che la Thailandia, in virtù di un accordo firmato lo scorso maggio col governo laotiano, sta procedendo al rimpatrio forzato di 7.500 rifugiati di etnia Hmong che dichiarano di essere fuggiti da persecuzioni nel Laos e che ora al rientro in patria potrebbero subire pesanti ritorsioni -:
quali siano le cause e lo sviluppo storico delle persecuzioni degli Hmong;
di quali informazioni disponga sulle procedure di rimpatrio in atto dei rifugiati;
se ci siano le condizioni perché l'Italia promuova un'azione comune della Ue presso la Thailandia e il Laos per la tutela dei diritti degli Hmong.
(4-05543)
MENIA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere:
per quali motivi il Console italiano a Capodistria non abbia proceduto a deporre la tradizionale corona d'alloro ai Caduti italiani il 4 novembre 2007, posto
che la cittadina di Capodistria ha donato all'Italia 5 Medaglie d'Oro (Nazario Sauro, Ugo Pizzarello, Nicolò Cobolli Gigli, Spartaco Schergat, Giorgio Cobolli) e che l'omaggio ai Caduti da parte della Rappresentanza Italiana si teneva a Capodistria anche sotto la Jugoslavia comunista e, dal 1964 ad oggi, non è mai accaduto che non sia avvenuta;
se si intenda sollecitamente riparare al fatto e se si voglia garantire che, dal prossimo anno, si torni a celebrare decorosamente il 4 novembre da parte del Consolato italiano di Capodistria.
(4-05547)