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Allegato B
Seduta n. 237 del 7/11/2007
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SALUTE
Interrogazione a risposta in Commissione:
SANNA, BIANCHI, CANCRINI e ASTORE. - Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
in Italia circa 300.000 persone soffrono di una patologia chiamata Sindrome da Stanchezza Cronica (CFS, o cronique fatique sindrome) che gruppi di studio internazionali hanno definito come una malattia caratterizzata da una fatica cronica persistente accompagnata per oltre 6 mesi da disturbi della memoria e della concentrazione, inabilità all'attività fisica e
occupazionale, dolori muscolari e articolari, faringite, linfoadenopatia, cefalea e insonnia ricorrenti;
la CFS è stata riscontrata in tutto il mondo e nonostante gli studi e le ricerche promosse dalla comunità scientifica internazionale non sono stati ancora chiariti tutti gli aspetti eziopatogenetici della malattia;
i dati più recenti e più rilevanti emersi dalla ricerca sembrano prefigurare una correlazione tra anomalie genetiche presenti nei pazienti colpiti da CFS e disturbi del sistema immunitario e aprono prospettive interessanti per pervenire a esami diagnostici specifici e a terapie mirate della malattia;
la normativa sanitaria e previdenziale in vigore nel nostro Paese, nonostante alcune puntuali e documentate iniziative istituzionali e parlamentari, non riconosce la CFS come entità clinica specifica e ancor meno come malattia rara e di conseguenza i cittadini che ne sono affetti non usufruiscono di adeguate forme di sostegno sociale e medico -:
se il Ministro della salute intende promuovere efficaci e risolutive iniziative, sollecitando in primo luogo l'Istituto Superiore della Sanità, per l'inquadramento della CFS nell'elenco delle malattie rare e nominando contemporaneamente una qualificata commissione tecnico-scientifica col compito di definire la CFS come entità, nosografia e come patologia invalidante con significativa incidenza sulla popolazione italiana, da affrontare con specifici protocolli diagnostici e terapeutici, valutando anche l'opportunità di inserire la malattia tra i LEA (livelli essenziali di assistenza) del SSN;
se il Ministro del lavoro, e quello della solidarietà sociale intendano definire un programma di interventi a favore dei cittadini colpiti da questa patologia ed esposti con le loro famiglie a situazioni di grave sofferenza sociale e finanziaria.
(5-01723)
Interrogazioni a risposta scritta:
PELLEGRINO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il giorno 25 ottobre 2007, il giovane Flavio Scatullà, cade da una giostra all'interno di un oratorio e batte la testa in modo violento per terra. Trasportato all'ospedale di Polistena (Reggio Calabria) verso le 17:00, i medici dopo aver eseguito la TAC gli riscontrano un'ematoma che comprime il tronco celebrale e richiedono un immediato intervento chirurgico;
Flavio, ragazzo di dodici anni di Scido (Reggio Calabria), viene trasferito all'ospedale Riuniti di Reggio Calabria (40 minuti da Polistena) solo dopo le ore 21:00, per essere poi sottoposto ad intervento chirurgico alle ore 1:00 di notte;
prima del trasferimento all'ospedale Riuniti, il giovane Flavio, rimane per tre ore all'ospedale di Polistena senza ricevere alcuna cura e nell'attesa di un'ambulanza che lo possa trasportare in un altro ospedale dove ci sia la disponibilità di un posto;
il giovane, che tra l'altro soffriva di cuore e prendeva farmaci per la funzionalità cardiaca, dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico entra in uno stato di coma, per poi decedere dopo quattro giorni;
fatale per il decesso del ragazzo è stata la lunga attesa a cui è stato sottoposto prima di essere operato all'ospedale Riuniti, infatti vani sono stati i tentativi effettuati in altri ospedali della Calabria per un intervento immediato -:
se il Governo intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e se confermato, ritenga opportuno disporre quanto necessario al fine di fare chiarezza sull'accaduto e di individuare le responsabilità nei ritardi per i soccorsi.
(4-05540)
NUCARA. - Al Ministro della salute, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
giovedì 25 ottobre scorso, nel Comune di Scido in Provincia di Reggio Calabria, un giovane di dodici anni, Flavio Scutellà, a seguito di un incidente all'apparenza banale, riportava, in base al risultato della TAC al cranio effettuata presso l'ospedale del Comune di Polistena, un grosso ematoma al cervello;
non essendo l'ospedale di Polistena una struttura attrezzata per questo tipo di intervento, si richiedeva il trasferimento con la massima urgenza presso gli ospedali di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria per procedere ad un intervento chirurgico in grado di salvare la vita al giovane;
negli ospedali attrezzati con strutture neurochirurgiche non vi era, però, disponibilità di ricovero;
inoltre, non vi era la disponibilità di ambulanze per il trasporto né la possibilità di utilizzare eliambulanza, non essendo questa abilitata al volo in notturna. Solo verso le prime ore serali si è avuta la disponibilità di un'ambulanza;
verso le 21,00 giungeva dall'ospedale di Reggio Calabria la notizia della disponibilità di un posto in neurochirurgia;
la distanza dal Comune di Polistena a Reggio Calabria, pari a 90 chilometri, a quanto si apprende dalle notizie di stampa, è stata coperta in ben due ore a causa delle pessime condizioni dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria;
infine, giunto all'ospedale reggino, il giovane ha aspettato altre due ore prima di poter essere operato, senza ormai, per il troppo tempo trascorso, speranze di aver salva la vita -:
in che modo si intenda porre rimedio al grave ritardo della sanità in Calabria ed in tal senso quali atti si intenda porre in essere al fine di giungere ad un deciso potenziamento delle strutture ospedaliere, nonché dei servizi connessi relativi al primo intervento e pronto soccorso, adeguandoli a quegli standard di efficienza che soli possono garantire la reale tutela della salute;
se si ritenga di dover abbandonare il territorio calabrese, ed in particolare la provincia di Reggio Calabria, in uno stato di completo isolamento dal resto del Paese, considerando che i lavori di ammodernamento della rete autostradale sono destinati a durare ancora molto a lungo (da fonti giornalistiche, si apprende che per ben quattro anni vi sarà il blocco del tratto autostradale tra lo svincolo di Bagnara Calabra e quello di Villa San Giovanni, il che vorrebbe dire, allo stato attuale, il completo isolamento della città di Reggio Calabria e della Sicilia);
se, invece, da un lato, non si ritenga opportuno potenziare gli scali aeroportuali calabresi ed in particolare quello di Reggio Calabria servito poco e male, nonché abbassare i prezzi proibitivi per i viaggiatori, ed in che modo eventualmente si intenda provvedere in tal senso; e, dall'altro, se non si ritenga di dover provvedere con urgenza al generale miglioramento delle reti di comunicazione e trasporto della Calabria, in particolare attraverso il potenziamento dei servizi ferroviari e marittimi, per consentire alla popolazione di potersi spostare con la facilità propria di un Paese moderno e tecnologicamente avanzato.
(4-05541)
TAGLIALATELA. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la Regione Campania ha sottoscritto con il Governo nazionale un patto per il rientro dal deficit della sanità;
in seguito all'ultima valutazione compiuta dai funzionari del Ministero dell'economia numerosi sono stati i rilievi mossi dai funzionari del ministero nei confronti della Regione Campania;
in particolare gli obiettivi, che fanno parte del piano di rientro, non ancora raggiunti riguardano:
1) monitoraggio della Delibera «taglia spesa» 1843/05 (taglio di 1,6 miliardi di spesa in tre anni dal 2006 al 2008);
2) controllo annuale delle prestazioni erogate da strutture private: rendicontazione mensile e comunicazione almeno bimestrale del budget raggiunto alle strutture erogatrici (scadenza 30 giugno 2007);
3) centralizzazione degli acquisti per beni e servizi e budgetizzazione. Completamento della trasmissione dei dati a Soresa da parte di Asl/Ao/Irccs/Policlinici (scadenza 15 maggio 2007);
4) approvazione, da parte del Direttore Generale dell'azienda interessata, del piano di riconversione o dismissione dei presidi ed eventuale azione conseguente al mancato raggiungimento degli obiettivi di produttività ospedaliera (scadenza 30 maggio 2007);
5) predisposizione, da parte della Giunta Regionale, di schede specifiche per ciascuno stabilimento ospedaliero (base per le proposte di riconversione dismissione o riorganizzazione) con scadenza 30 maggio 2007;
6) integrazione del nuovo piano ospedaliero regionale (scadenza 30 giugno 2007);
7) interventi di razionalizzazione dei punti nascita, delle prestazioni da collegare al percorso nascita e adeguamento tariffario dei Drg in parte già adottato e completamento dell'intervento entro giugno (scadenza 30 giugno 2007). La nota pervenuta sottoscritta dall'assessore non soddisfa l'impegno assunto in quanto prevede la riconduzione alla tariffa del parto naturale solo al superamento del 46 per cento dei parti cesarei;
8) razionalizzazione della distribuzione e delle attività dei punti di soccorso territoriali e dei presidi di comunità assistenziale e conseguente adozione del piano di razionalizzazione (scadenza 30 giugno 2007). Si richiedono modifiche testuali alla Dgr pervenuta, come da formale parere, in riferimento alla sostenibilità dei costi ivi previsti;
9) certificazione definitiva del debito. Scadenza 30 giugno 2007;
la Campania ancora non ha attuato il nuovo piano ospedaliero regionale approvato dal Consiglio Regionale (Legge Regionale n. 24/06) e per tale ragione la V Commissione permanente Sanità del Consiglio Regionale ha approvato all'unanimità la decisione di convocare i Direttori Generali delle Asl, delle Aziende ospedaliere, Universitarie e dell'Irccs Pascale;
il controllo contabile finora effettuato ha fatto registrare un calo di 32 milioni di euro per la spesa farmaceutica ed una riduzione di 157 milioni di euro per la spesa di beni e servizi ma per altre voci come il costo del personale, nonostante gli accantonamenti per i rinnovi contrattuali si evidenzia un mancato obiettivo di circa 30 milioni di euro;
preoccupano in particolare i costi legati alle spese legali (che prevedibilmente raggiungeranno la cifra di 40 milioni di euro) che continuano ad essere determinate dai decreti ingiuntivi che vengono intentati dai numerosi creditori del sistema sanitario regionale sebbene quest'anno la So.Re.Sa. Spa, società a capitale pubblico della regione, ha varato una ambiziosa operazione di cartolarizzazione finanziaria volta a chiudere il contenzioso per i debiti maturati ed accertati al 31 dicembre 2005 -:
quali provvedimenti il governo intenda attivare nei confronti della Regione Campania in considerazione del mancato rispetto di quanto stabilito nell'accordo relativo al piano di rientro del deficit sanitario.
(4-05546)
JANNONE. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il distretto sanitario di Cologno al Serio (provincia di Bergamo) è stato
istituito negli anni '80 al fine di garantire
il distretto sanitario di Cologno al Serio (provincia di Bergamo) è stato istituito negli anni '80 al fine di garantire l'erogazione di numerosi servizi di prevenzione: prelievi, mammografia, visite ginecologiche, paptest;
in seguito si sono aggiunti servizi di assistenza sociale e psicologica, oltre ad un servizio amministrativo atto a garantire prenotazioni, cambio medico, ritiro referti;
il distretto di Cologno è stato individuato poiché da quest'area territoriale risulta difficoltoso lo spostamento a Romano di Lombardia, per carenza di mezzi pubblici e perché non è adeguatamente attrezzato per accogliere gli utenti che oggi gravitano sul distretto di Cologno e che appartengono anche ad altri comuni limitrofi;
il programma del Governo in carica, proclamava che l'unitarietà del sistema avrebbe dovuto rappresentare una priorità nella politica sanitaria nazionale, segnalando addirittura l'esigenza di avviare un «nuovo progetto di medicina del territorio» attraverso la promozione della «Casa della salute» invece in seguito il progressivo smantellamento dei servizi esistenti, ad oggi sono operativi unicamente i servizi di prelievo del sangue, di fisiatria e risultano incerte le attività di vaccinazione dei bambini;
questo trasferimento dei servizi provoca notevole disagio nella popolazione, specialmente negli anziani e rischia di ridurre il ricorso alla prevenzione fondamentale, in considerazione dell'alta incidenza di patologie tumorali nella zona in esame;
un comitato spontaneo di cittadini ha raccolto migliaia di firme, sollecitando il ritorno dei servizi sul territorio e chiedendo di ripristinare «il diritto alla salute e la dignità del cittadino nel momento del bisogno»;
non si tratta di un caso isolato ma emblematico di una generale situazione di disagio -:
quali iniziative il Ministro intenda intraprendere, tenuto conto degli obiettivi dichiarati dal Ministro interrogato in tema di rafforzamento della medicina sul territorio e di promozione della «Casa della salute» per recepire le condivisibili necessità dei cittadini italiani che vengono privati di essenziali strutture di protezione sociale sul territorio.
(4-05550)
PELLEGRINO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
molteplici sono le difficoltà sanitarie e le problematiche gestionali che affliggono le strutture ospedaliere ubicate in aree geograficamente disagiate come le piccole isole presenti nel golfo di Napoli;
l'assenza delle super specializzazioni come neurochirurgia, urologia, o oculistica, la mancanza della diagnostica specialistica e la non presenza di una camera iperbarica, rappresentano una delle tante problematiche sanitarie delle isole di Ischia, Capri e Procida;
inoltre, bisogna considerare anche il grande problema che deriva dai trasferimenti verso le strutture ospedaliere presenti nella città di Napoli le quali avrebbero bisogno di un collegamento prioritario. Tali disagi sono dovuti anche da una carenza strutturale, ad esempio nell'eliporto dell'isola di Procida non è presente un sistema di illuminazione notturna e quindi i trasferimenti verso altre strutture ospedaliere sono garantiti, condizioni metereologiche permettendo, solo dalle idroambulanze;
infine, a tutto ciò, occorre aggiungere i notevoli disagi provocati dall'assenza di incentivi al personale che proviene da altre province -:
se, il Governo, intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e se confermato, ritenga opportuno disporre quanto necessario
al fine di garantire una più efficiente assistenza sanitaria ai cittadini delle isole di Ischia, Capri e Procida.
(4-05552)