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Allegato B
Seduta n. 238 dell'8/11/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
ALLASIA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il canone istituito dal regio decreto 2 febbraio 1938 n. 246 è dovuto per la semplice detenzione di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive indipendentemente dalla qualità dei programmi ricevuti o dalla quantità dell'utilizzo;
la definizione di «apparecchi adattabili alla ricezione» potrebbe ricomprendere un numero consistente di apparecchi tecnologici come: computer (con o senza scheda Tv e/o connessione Internet), videoregistratore, registratore dvd, videofonino, cellulari di nuova generazione, iPod e apparecchi mp3-mp4 provvisti di schermo, monitor senza computer annesso, monitor del citofono, modem, decoder, videocamera, macchina fotografica digitale, eccetera;
da un'indagine svolta a cura di un'associazione dei consumatori si evince che gli stessi operatori del servizio di assistenza «Rispondi Rai» non sono in grado di fornire informazioni su quali siano effettivamente gli apparecchi per cui è necessario corrispondere il canone;
l'Agenzia delle Entrate sta attualmente inviando ai cittadini residenti nel territorio italiano che non risultino fra gli abbonati alla Rai, delle lettere dai toni perentori in cui si esige il pagamento del canone;
i cittadini che abbiano scelto di non utilizzare il servizio radiotelevisivo pubblico, privandosi di televisione e non dotando il proprio computer di scheda Tv, rischiano di essere, a loro insaputa, evasori fiscali per non aver pagato il canone;
la rete di internet è popolata da interventi di cittadini che si interrogano sulle ragioni per cui l'utente sia tenuto al pagamento di un'imposta all'«emittente pubblica» sul solo presupposto della detenzione di un apparecchio potenzialmente atto a ricevere un servizio «pubblico», indipendentemente dal fatto che ne usufruisca realmente;
sembra evidente che la staticità della norma che regola il canone mal si addice all'evoluzione tecnologica dei nostri tempi -:
se i Ministri non ritengano doveroso intervenire tempestivamente per chiarire quali siano gli apparecchi tecnologici per i quali è previsto il pagamento del canone, al fine di non acuire lo stato di incertezza generale di operatori del settore e cittadini;
se non ritengano di dover intervenire con atti o iniziative normative per modificare le disposizioni contenute nel Regio Decreto 2 febbraio 1938 n. 246, alla luce
dell'evoluzione tecnologica che ha visto protagonista il nostro paese negli ultimi settanta anni.
(4-05559)
FABRIS. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il processo che ha portato al trasferimento delle funzioni catastali ai Comuni ha avuto avvio con la legge 15 marzo 1997, n. 59 (legge Bassanini) ed ha ricevuto una prima attuazione con il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, che ha trasferito le competenze amministrative dallo Stato alle Regioni ed agli Enti Locali ed ha stabilito i reciproci rapporti di competenza anche in relazione alla materia catastale;
la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007) ha completato il percorso normativo che attribuisce ai Comuni la gestione autonoma del Catasto, prima di competenza esclusiva dell'Amministrazione finanziaria;
il 17 luglio 2007 l'ANCI e l'Agenzia del Territorio hanno sottoscritto il Protocollo d'intesa nel quale sono stabilite la composizione e le funzioni del Comitato paritetico nazionale e dei Comitati tecnici regionali, ed il 3 ottobre 2007 si è conclusa la fase entro la quale i Comuni con popolazione superiore a 40 mila abitanti erano tenuti ad esprimere la propria opzione in relazione alle modalità di gestione delle funzioni catastali;
risulta che in questo processo di decentramento, che ormai può ben definirsi in fase avanzata, non siano state rese note con esattezza le conseguenze che il trasferimento delle funzioni avrà sui lavoratori dell'Agenzia del Territorio;
i pochi comunicati dell'Agenzia del Territorio relativi alla situazione del personale, infatti, non hanno sortito nessun effetto «rassicurante» e permane tra i lavoratori dell'Agenzia un legittimo stato di tensione ed incertezza;
inoltre, risulta che i dipendenti dell'Agenzia del Territorio non abbiano avuto neppure la possibilità di conoscere i contenuti del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di imminente emanazione, relativo alla gestione del personale, nemmeno per il tramite dei sindacati;
tale situazione è ormai divenuta insostenibile, per cui si rende quanto mai necessario e urgente un intervento del Governo che chiarisca in via definitiva ai dipendenti dell'Agenzia del Territorio tutti gli aspetti del trasferimento delle funzioni catastali idonei a produrre effetti sul loro futuro professionale -:
quali iniziative urgenti il Governo, e in particolare i Ministri interrogati intendano assumere alla luce di quanto descritto dalla presente interrogazione, al fine di dirimere lo stato di assoluta tensione ed incertezza professionale dei dipendenti dell'Agenzia del Territorio, chiarendo in via definitiva tutti gli aspetti del trasferimento delle funzioni catastali idonei a produrre effetti sul loro futuro lavorativo;
se corrisponda al vero che i lavoratori dell'Agenzia del Territorio non siano stati messi a conoscenza dei contenuti del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di imminente emanazione, relativo alla gestione del personale;
se corrisponda al vero che neppure attraverso il coinvolgimento dei sindacati i dipendenti dell'Agenzia del Territorio abbiano potuto ottenere delucidazioni in merito al loro futuro professionale conseguente al trasferimento delle funzioni catastali ai comuni.
(4-05576)
CATANOSO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la società Elemc DE s.r.l., dal marzo di quest'anno, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Catania ed i suoi 81 lavoratori si trovano in cassa integrazione guadagni straordinaria;
la cassa integrazione scade il prossimo dicembre di quest'anno;
il curatore fallimentare ha tentato e continua tutt'ora a porre in essere le condizioni per vendere l'azienda salvaguardando sia il valore dell'impresa che i posti di lavoro;
nella sua opera è validamente ed utilmente aiutato dai rappresentanti sindacali aziendali e locali;
anche alcuni lodevoli funzionari del Ministero dello sviluppo economico, il dottor Borghini ed il dottor Ruta, si sono attivati per tentare di ricercare soluzioni alla crisi interessando imprese nazionali;
la società Elmec è una impresa fornitrice di prodotti a bassa e media tensione dell'Enel Spa;
i soggetti interessati seriamente all'acquisto della società siciliana chiedono alla curatela di concludere un accordo contrattuale con l'Enel che assicuri ad un ragionevole prezzo prefissato l'acquisto dei prodotti richiesti che verrebbero sviluppati nello stabilimento Elmec;
il ministero dello sviluppo economico ha già più volte sollecitato l'Enel a venire incontro alle esigenze prospettate ricevendone una formale apertura ma contemporaneamente una sostanziale chiusura -:
quali iniziative intenda adottare il ministro interrogato, nella qualità di azionista della società Enel, affinché questa disponibilità di massima della società si traduca in atti positivi e concreti in favore della Elmec DE srl.
(4-05577)