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Allegato B
Seduta n. 241 del 13/11/2007
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta in Commissione:
SERVODIO, LION, VICO, DURANTI e ZUCCHI. - Al Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
gli agricoltori hanno apprezzato l'impegno del Ministro per le chiusure dell'annosa questione INPS e sono determinati a rientrare nella piena legalità, unico strumento che permette di difendere il loro lavoro e i loro sacrifici;
a quanto risulta, sarebbero stati raggiunti e superati i due miliardi di euro di adesione per la ristrutturazione, mentre sarebbero stati messi in atto tutti gli strumenti utili ed idonei finalizzati al raggiungimento di un'adesione di massa alla ristrutturazione;
a questo punto, appare indispensabile un impegno straordinario per creare le migliori condizioni per l'utilizzo dello strumento della ristrutturazione da parte di tutte le aziende;
è noto lo stato di crisi finanziaria in cui versano le aziende agricole e questo, non sempre per loro incapacità, bensì, nella maggior parte dei casi, per una serie di concause che hanno contribuito a creare tale stato di cose (crisi di mercato, costo del denaro più alto di tutti i paesi europei, aumento vertiginoso dei prodotti che l'industria fornisce all'agricoltura, riduzione dei prezzi agricoli alla produzione, calamità naturali ripetute, riconosciute e non pagate);
per completare l'azione di ristrutturazione debitoria in atto, sarebbe auspicabile concentrarsi su ulteriori punti prioritari, quali:
a) accesso alle fideiussioni, ponendo in essere, da subito, tutte le procedure necessarie per porre l'Ismea nelle condizioni concrete di garantire la fideiussione per poter ristrutturare, richiesta dalla banche alle imprese agricole; l'urgenza è dovuta al fatto che, entro il 4 febbraio 2008 occorre ultimare l'iter di adesione;
b) possibilità di concorso pubblico negli interessi per le imprese che intendono utilizzare la rateizzazione, inserendo nella legge finanziaria, da subito, una somma di circa 30 milioni di euro (4.082.000 per il primo anno, 3.758.000 per il secondo, 3.415.000 per il terzo, 3.050.000 per il quarto, 2.263.000 per il quinto, 2.252.000 per il sesto, 1.815.000 per il settimo, 1.353.000 per l'ottavo, 862.000 per il nono e 340.000 per il decimo);
a sostegno di quanto indicato, va ricordato che, già nella finanziaria del 2000, con l'articolo 121, vennero stanziati 40 miliardi di lire come contributo interessi alle aziende che intendevano risolvere la questione dei debiti pregressi INPS;
tale intervento del Governo si rese necessario anche se le dimensioni della crisi delle aziende agricole non raggiungevano la misura dell'attuale, per cui non sarebbe congruo essere meno capienti rispetto al 2000;
tali interventi possono essere difesi senza troppe difficoltà anche di fronte ad eventuali ostacoli da parte della Commissione UE e ciò sia perché l'articolo 121 sopra citato non fu osservato dalla UE nel 2001 e sia perché le aziende agricole italiane, rispetto alle altre europee, hanno pagato interessi più alti e subito più calamità non risarcite;
c) richiesta di prescrizione dei debiti precedenti il 1994 e, in particolare, quelli derivanti dall'ex Scau, che, se effettivamente prescritti, come da più parti si sostiene, occorrerebbe ufficializzare la prescrizione per evitare interpretazioni diverse, atteggiamenti diversi e malessere tra gli agricoltori;
la richiesta di rendere ufficiale e certa la prescrizione dei debiti INPS fino a tutto il 1993, tra l'altro, si basa su un presupposto oggettivo secondo cui i debiti INPS (contributi ex Scau) non furono inseriti nella cartolarizzazione 1999, perché non erano né documentabili né certi;
se così fosse, sarebbe corretto affermare che non si possa pretendere oggi di chiedere agli agricoltori il pagamento di un debito né certo né documentabile;
insistere ancora nella richiesta di tali crediti significherebbe la creazione gratuita di un grave disagio alle imprese agricole ed esporre l'INPS ad un contenzioso dagli esiti per esso incerti in caso si aprissero contenziosi di natura giudiziaria;
ma, al contrario, se tali contributi ex Scau furono inclusi nella cartolarizzazione del 1999, non si comprenderebbe perché le aziende debbano pagare all'INPS dei debiti già inclusi nella stessa ristrutturazione, in quanto, in questo caso, la società di cartolarizzazione si sentirebbe soddisfatta dall'accordo stipulato con il pool di banche a proposito di ristrutturazione;
peraltro, parrebbe che per alcune di esse non compaiono tra i debiti da ristrutturare quelli antecedenti al 1994, mentre per altri tali debiti sono inseriti nell'elenco, con evidenti disparità di trattamento;
a ciò si aggiunga che la legge n. 385 del 1995 prevede il termine di cinque anni per la prescrizione, in quanto la legge ha ridotto il termine prescrittivo da dieci a cinque anni, ponendo come data di entrata in vigore della nuova norma il 17 agosto 1995;
in effetti, l'istituto cercò di porvi rimedio, inviando a tutti i debitori lettere interruttive, ma l'operazione si rivelò tardiva essendo le notifiche arrivate in larga parte oltre la data prevista;
di tale problema, l'Istituto è pienamente consapevole, infatti, sono numerosissime le sentenze sfavorevoli al medesimo istituto, non ultima quella della Corte di Cassazione, sezione lavoro, la n. 34/84 del 15 febbraio 2007; a quanto risulta, il pool di banche,ha accettato la ristrutturazione dei debiti INPS, proprio per garantirsi un credito certo ed esigibile, propone, giustamente, alle aziende di ristrutturare solo il periodo 1994-2004;
si evidenzia oltremodo indispensabile una scelta di responsabilità nel chiudere una vicenda che altrimenti, se rimanesse nelle condizioni attuali, non consentirebbe alle aziende interessate di approfittare in pieno dell'iniziativa adottata e le vieterebbe di potersi rimettere nelle condizioni di fare reddito e competere ad armi pari per il loro successivo sviluppo -:
quali provvedimenti intenda assumere affinché si creino condizioni di maggiore
certezza e trasparenza per le aziende agricole interessate dalle problematiche esposte in premessa ed in tale ambito quali misure intenda adottare per permettere alle stesse di superare definitivamente le criticità che le riguardano.
(5-01763)