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Allegato B
Seduta n. 247 del 21/11/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazione a risposta in Commissione:
FASOLINO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
nell'anno 2002 è transitata alla Regione Campania la competenza esclusiva sulle aere demaniali del Comune di Amalfi, individuate con apposita planimetria;
nell'anno 2003 la regione Campania ha invitato il comune di Amalfi a produrre progetti relativi allo sviluppo turistico del porto di Amalfi, da presentarsi anche in forma consortile;
il 6 maggio 2003, il sindaco di Amalfi ha invitato i titolari di esercizi commerciali per la illustrazione del progetto commissionato dal Comune all'architetto Siola e posto alla base della finanza di progetto per la riqualificazione del porto cittadino;
il 16 febbraio 2005, (por 2000-2006 inoltrato dal Comune di Amalfi con progetto Siola/Marini) la Regione ha messo a disposizione dell'iniziativa 2 milioni di euro. Per la cronaca, tale progettazione è stata poi abbandonata dal comune di Amalfi per non aver provveduto ad integrare finanziariamente le pertinenti richieste pervenute dalla Regione;
il 15 aprile 2005 è stato emesso il decreto dirigenziale della Regione Campania con cui si stabiliscono i criteri per l'avvio del «project financing» ed i requisiti delle relative progettazioni;
il 26 aprile 2005, con ulteriore decreto dirigenziale la regione Campania ha posto il termine del 30 giugno 2005 per l'inoltro di proposte relative alla riqualificazione del porto e della fascia costiera;
il 2 maggio 2005, è stato pubblicato sul BURC l'avviso indicativo della ricerca di un unico soggetto finanziatore privato per la realizzazione del «project financing» con importo stimato in 23 milioni di euro e rilascio all'aggiudicatario di concessione trentennale per la gestione delle opere realizzate e di tutte le aree e attività di pertinenza ad esse;
il 30 giugno 2005, durante una seduta del Consiglio Comunale di Amalfi, il Consigliere di opposizione professor Andrea Torre, in un documento presentato a nome di tutta la minoranza, ha messo in rilievo come sia stata disattesa dalla maggioranza la richiesta avanzata dai Consiglieri di opposizione, in data 26 maggio 2005 di inserimento all'ordine del giorno del Consiglio Comunale già previsto per il 31 maggio 2005, della discussione sulla riqualificazione del porto di Amalfi;
il 2 dicembre 2005, è stata tenuta una riunione convocata dal Presidente della Commissione consiliare regionale onorevole Michele Ragosta sulle problematiche connesse al piano della portualità turistica in Regione Campania. Nel corso dei lavori è lo stesso assessore alla Cultura del Comune di Amalfi Pietro Paolo Buonocore a manifestare forti perplessità sull'impatto ambientale e sui rischi per l'arenile amalfitano in stretto rapporto con l'attuazione del progetto;
il 23 gennaio 2006, infine, il Sindaco di Amalfi sottoscrive il relativo protocollo di intesa; il 7 febbraio 2006, nomina con proprio decreto i rappresentanti comunali nella Commissione giudicatrice dei progetti presentati dalla SACAIM e dalla SLED relativi al project financing; il 13 aprile 2007 con decreto regionale viene scelta, quale soggetto promotore del project financing la SACAIM Spa;
da un approfondito esame della progettazione appare evidente che la riqualificazione dell'area portuale di Amalfi e del relativo water front resterà sulla carta delle pie intenzioni. A fronte di una massiccia colata di cemento (si pensi che la lunghezza complessiva dell'opera di difesa ammonterà a quattrocento metri lineari mentre quella attuale è di soli 260 metri). A volte il notevole impatto ambientale di alcune opere viene bilanciato, nella scala dei valori dal miglioramento del servizio che, per quanto concerne i porti, va valutato sia nello specchio d'acqua con il numero dei posti-barca a disposizione sia a terra con una maggiore funzionalità della viabilità e capacità dei parcheggi. Per il porto di Amalfi niente di tutto questo! I posti barca e le piazzole dei parcheggi rimarranno pressoché invariati. Inoltre, la riduzione della bocca del porto non consentirà l'attracco alle imbarcazioni di lunghezza superiore ai 24 metri (e 37 metri all'imboccatura portuale);
i pericoli cui andrà incontro il litorale sono al tempo stesso di notevole impatto e di incerta definizione in quanto non è stato reso adeguato studio delle correnti e delle loro modificazioni a seguito degli interventi previsti;
il porto di Amalfi rappresenta il cuore di una storia lunga secoli, dalla vecchia città e repubblica marinara al sito turistico celebrato in tutto il mondo che fa del mare il naturale e insostituibile interlocutore della vita civile delle borgate e del territorio;
una struttura portuale costituisce comunque un insulto all'ambiente ma allorché corrisponde ad esigenze vitali della cittadinanza e si modula con interventi quasi spontanei o intesi come necessitati dalla funzionalità e dalla redditività del discorso economico, riesce ad integrarsi nello spirito e nell'immagine di un popolo e di un luogo;
l'interrogante manifesta questa sua preoccupazione non peregrina, assolutamente non di parte, soltanto come un doveroso servizio da rendere ad uno dei siti più suggestivi e pregevoli del mondo intero: Amalfi, non per nulla è patrimonio mondiale dell'UNESCO -:
se non intenda attivare tutte le iniziative di sua competenza volte ad acquisire,
in primis, una compiuta e aderente valutazione delle opere da realizzare, in secondo luogo, impedire colate di cemento che non apportino, in termini di funzionalità, alcun miglioramento al servizio.
(5-01802)
Interrogazione a risposta scritta:
MELLANO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
un soggetto titolare di concessione statale ha avviato la progettazione per la costruzione di un parco eolico che interessa il territorio dei Comuni liguri di Valbrevenna, Crocefieschi, Vobbia, ai confini del sito di interesse comunitario Parco dell'Antola, che dovrebbe consistere in 18 pale eoliche;
l'area interessata dalla costruzione del parco eolico comprende luoghi che allo stato attuale costituiscono un habitat di specie di avifauna migratoria, e pertanto gli stessi scontano un regime di tutela ai sensi della direttiva 92/43/CEE;
nell'analisi dell'idoneità del sito, la conformità della zonizzazione urbanistica deve comunque essere messa in gioco con altri fattori, e in ogni caso i progetti ricadenti in aree critiche sono assoggettati alla procedura di VIA e obbligatoriamente a Valutazione di Incidenza ai sensi dell'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica n. 120 del 2003;
in tali aree non può essere permessa la perdita di uno specifico habitat di interesse comunitario presente all'interno del sito -:
se il Governo abbia notizia dell'esistenza del progetto di impianto eolico sopra indicato;
quali eventuali misure intenda adottare per la conservazione dell'avifauna ai sensi del direttiva 92/43/CEE e più in generale per la tutela del paesaggio del sito di interesse comunitario del Parco dell'Antola.
(4-05708)