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Allegato B
Seduta n. 248 del 22/11/2007
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ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano Il Sole-24 Ore del 18 ottobre 2007 pubblicava con richiamo in prima pagina un articolo dal titolo «Una vendemmia in compagnia (degli ispettori Inps)» nel quale si accennava che nei giorni della recente vendemmia alcuni ispettori dell'INPS sorvolavano più volte in elicottero alcune zone vinicole del nord Italia dove era appunto in corso la vendemmia;
il giorno successivo al sorvolo i predetti ispettori si presentavano poi nelle aziende agricole anche di dimensioni minime o famigliari, accompagnati dai Carabinieri, contestando ai proprietari - e documentandolo con le foto prese dall'elicottero - di aver fatto lavorare abusivamente come vendemmiatori amici o famigliari dei proprietari dei fondi, nulla considerando all'osservazione che - soprattutto per i piccoli appezzamenti - il momento della vendemmia è da secoli un momento anche di festa e che ovviamente
i vendemmiatori non erano pagati per la loro opera, peraltro di pochi giorni o di poche ore -:
se quanto sopra sia stato esteso a tutto il territorio nazionale o solo ad alcune aree, ed in questo quali siano state interessate dalla verifica e scelte con quale criterio;
se questi fatti - che palesemente sembrerebbero colpire ben determinate zone d'Italia, perché non risulta all'interrogante che ciò sia avvenuto su tutto il territorio nazionale, ma di ciò si chiede appunto conferma - non facciano alla fine esasperare il rapporto con le istituzioni;
se risulti che ciò avvenga anche in altre aree dell'Unione Europea o se invece la brillante operazione per la scoperta del lavoro «in nero» sia peculiarità tutta italiana e comunque limitata al nord Italia;
se, dovendo operare per ridurre il lavoro irregolare, non si ritenga più logico intervenire in aree o settori dove l'assunzione di manodopera irregolare è purtroppo una costanza anziché pesantemente colpire il settore agricolo durante la vendemmia, almeno per quanto riguarda i piccoli produttori di carattere ludico o famigliare che solo per i giorni di vendemmia hanno occasionalmente l'aiuto di collaboratori esterni ai conduttori dei fondi.
(4-05739)
BOFFA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
la strada provinciale Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Pietraroja è l'unica arteria di collegamento tra la Valle Telesina e l'alta Valle del Titemo;
i centri di Cusano Mutri e Pietraroja sono centri ad alta vocazione turistica, in particolare Pietraroja che ospita il parco geopaleontologico dove è custodito il cucciolo di dinosauro denominato «Ciro» famoso in tutto il mondo;
detta arteria presenta dei tratti ad alto rischio, a causa della caduta massi che spesso mette in pericolo l'incolumità dei viaggiatori;
da ultimo un vastissimo incendio sviluppatosi alla fine del mese di agosto 2007 lungo l'intera zona denominata «Monte Cigno» ha prodotto la caduta di massi voluminosi costringendo l'ente Provincia a decretare la chiusura della strada;
eseguiti lavori di messa in sicurezza, l'arteria è stata successivamente riaperta ma, in data 19 ottobre 2007, un grosso masso si è staccato dal costone della montagna investendo un'auto in transito il cui conducente si è salvato per puro caso;
pertanto, la Provincia ha provveduto nuovamente alla chiusura della strada che attualmente non è transitabile;
attualmente le comunità di Cusano Mutri e Pietraroja, circa 6.000 persone, si trovano in stato di quasi completo isolamento e sono raggiungibili unicamente attraverso una strada di montagna che non consente il traffico di mezzi pesanti e pullman di linea;
la circostanza provoca disagi gravissimi alle popolazioni, in particolare agli studenti ed ai lavoratori che ogni mattina devono spostarsi per svolgere le loro attività;
di fatto l'impossibilità di far transitare mezzi pesanti sta paralizzando ogni attività economica, dal commercio all'edilizia, con gravissime perdite per gli imprenditori locali;
il 19 ottobre 2007 il Prefetto di Benevento, con lettera del 20 ottobre 2007, indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, nella persona del Commissario straordinario per la Protezione civile ed al Presidente della Regione Campania, ha evidenziato che «l'asse viario in questione rappresenta un'importante e vitale arteria di collegamento per la provincia» e che «a seguito dell'incendio del 30 agosto 2007 l'entità del fenomeno franoso non è più fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari»;
la Provincia di Benevento ha garantito nell'immediato un intervento di «mitigazione temporanea del rischio» finalizzato alla riapertura della strada del costo di euro 550.000,00;
tale intervento non risolverà il problema in maniera definitiva potendo quest'ultimo ripresentarsi in tempi brevi;
vi è necessità di un cospicuo finanziamento per la realizzazione di un progetto di definitiva messa in sicurezza delle aree a rischio;
la Regione Campania, cui il Prefetto ha indirizzato la propria missiva del 20 ottobre 2007, è in possesso di un residuo finanziamento del CIPE (delibera 23 aprile 1997 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 139 del 17 giugno 1997) pari ad euro 8.000.000,00 circa, relativi alla realizzazione di una arteria denominata «bretella di collegamento tra le superstrade Benevento-Caianello e Benevento-Campobasso»;
tale arteria non è più realizzabile per mancanza di progettazione e il relativo finanziamento potrebbe essere gestito dalla Provincia trattandosi di arteria sovracomunale -:
quali interventi di propria competenza, anche attraverso un impegno finanziario nazionale e di concerto con la Regione Campania e la Provincia di Benevento, si intenda adottare per la risoluzione del grave problema che affligge le popolazioni dell'alta Valle del Titerno, anche alla luce del finanziamento a disposizione della Regione Campania che potrebbe essere immediatamente affidato alla Provincia.
(4-05744)
BUEMI e VILLETTI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nell'ultima puntata della trasmissione televisiva Report è stata documentata una situazione drammatica di debiti fuori bilancio di comuni, province, e regioni italiane causata da diffondersi della cosiddetta finanza derivata strutturata, tramite convenzioni capestro stipulate con primari Istituti di Credito italiani e stranieri;
in sostanza gli enti locali per farsi anticipare somme in contanti dagli Istituti di Credito pagano ingenti costi occulti e trasferiscono avanti nel tempo oneri finanziari insostenibili a carico delle future amministrazioni;
in base ad informazioni di stampa dello stesso amministratore delegato dell'Unicredit al 30 giugno la massa creditoria netta nei confronti dei propri clienti ha raggiunto la somma di un miliardo di euro per le operazioni summenzionate nei confronti di istituzioni pubbliche e private;
tale meccanismo ha già comportato il dissesto finanziario di amministrazioni locali e di altre realtà imprenditoriali private;
nella stessa trasmissione summenzionata, il Capo dipartimento dell'economia di Palazzo Chigi, Francesco Boccia, ha addirittura parlato di circonvenzione di incapace per spiegare il rapporto che intercorre fra Istituti di credito e amministratori -:
quali iniziative normative intenda assumere per obbligare gli istituti bancari ad una corretta e facilmente comprensibile informazione agli investitori;
quale sia l'ammontare del guadagno realizzato da Unicredit mediante le operazioni portate a termine senza le dovute garanzie e sanzionate con il provvedimento Consob dell'agosto del 2007, emesso nei confronti di alcuni manager Unicredit per il totale di 511.200 euro, proprio per carenze procedurali sui prodotti in derivati;
se al Governo risulti quali siano gli istituti di credito coinvolti, oltre a quelli segnalati nell'inchiesta in premessa;
se intenda assumere specifiche misure atte a tutelare gli interessi delle collettività locali di fronte a iniziative spesso irresponsabili da parte di amministrazioni pubbliche non in grado di valutare
l'effettivo rischio di operazioni finanziarie fortemente speculative.
(4-05745)