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Allegato B
Seduta n. 270 del 21/1/2008
TESTO AGGIORNATO AL 22 GENNAIO 2008
ATTI DI INDIRIZZO
Risoluzione in Commissione:
La XIII Commissione,
premesso che:
l'emergenza dei rifiuti in Campania sta provocando gravissimi contraccolpi anche all'economia del settore agricolo ed alimentare dell'intera regione;
nella crisi d'immagine e di reputazione in cui è precipitata la Campania sono state risucchiate anche le produzioni agricole di pregio di molti territori rurali, in particolare la mozzarella di bufala campana DOP, le produzioni ortofrutticole tipiche ed altre produzioni d'origine certificate quali gli oli extravergine d'oliva, i vini DOC e le produzioni agrumicole delle aree costiere;
stime di questi giorni evidenziano consistenti disdette sugli ordinativi di ortaggi e mozzarella di bufala, meno 32 per cento, prenotazioni annullate negli agriturismi a partire dalla prossima Pasqua in poi, meno 15 per cento, centinaia di aziende in ginocchio per il crollo delle vendite dei prodotti ortofrutticoli, perfino delle coltivazioni biologiche;
la Campania e il suo tessuto industriale e agricolo pagano a caro prezzo le conseguenze dell'emergenza rifiuti, anche nelle zone meno esposte al fenomeno dei rifiuti non raccolti, ai roghi che sprigionano diossina, alle discariche abusive su terreni inidonei;
le organizzazioni agricole regionali denunciano lo stato allarmante e confuso in cui versa l'agricoltura Campana evidenziando come tra le produzioni che stanno risentendo della situazione ci sono anche colture estranee al rischio di inquinamento come le fragole prodotte in serra che sono in piena fase di commercializzazione e che sono indirizzate anche sui mercati esteri;
della caduta di immagine e dell'allarme suscitato stanno risentendo in maniera spesso ingiustificata realtà produttive assolutamente estranee alla vicenda dei rifiuti e che non sono coinvolte direttamente dalla vicenda ma subiscono un devastante «effetto boomerang»;
è da evidenziare che per quanto riguarda il settore agroalimentare, soprattutto il comparto lattiero caseario e quello ortofrutticolo, i relativi prodotti sono sottoposti costantemente ai controlli previsti dal Piano Nazionale sui Residui, sia a livello farmacologico, sia ambientale e che in questa fase di emergenza le autorità sanitarie preposte stanno intensificando in maniera più stringente le loro verifiche in maniera che gli alimenti che vengono commercializzati siano sanitariamente sicuri e privi di qualunque rischio per la salute;
è innegabile che il comparto agricolo campano stia subendo un attacco discriminatorio sulle sue più importanti produzioni agroalimentari che tra l'altro sono un patrimonio nazionale ed europeo in quanto a tipicità, prestigio e rinomanza;
a difesa delle produzioni agroalimentari campane e della loro serietà, i produttori agricoli campani, rilevando che essi sono sottoposti a controlli quotidiani molto severi e producendo nel rispetto delle vigenti regole sulla sicurezza alimentare, anche al fine di interrompere lo stato di imprecisione che si sta diffondendo circa la sicurezza dei loro prodotti e rompere l'assedio mediatico negativo che li sta interessando, chiedono che siano resi pubblici ai consumatori il grado elevato delle ispezioni che avvengono nelle loro aziende e sui prodotti agroalimentari che immettono in commercio;
esistono nella regione Campania aree che sono state oggetto di speculazione ambientale a vario titolo, sia per iniziative della malavita locale, sia per la cattiva gestione pubblica del territorio, sono territori chiaramente conosciuti e resi pubblici dai media e dai rilevamenti ufficiali dello Stato. Tali ambiti territoriali, non
interessati da pratiche rurali a carattere professionale, sono soprattutto un problema di immagine per l'agricoltura campana e per gli agricoltori che vi esercitano attività agronomiche nelle vicinanze. In passato sono stati approvati interventi volti alla bonifica di queste aree ma ad oggi non risultano ancora ripristinate nel loro stato di integrità ambientale. Sarebbe necessario verificare come siano state effettuate le operazioni di bonifica e quali risultati abbiano prodotto;
il mondo agricolo campano non è l'autore dello stato di emergenza che è in atto, purtuttavia sopporta in maniera sproporzionata i danni economici e di immagine le cui cause hanno origine al di fuori del sistema rurale;
è indispensabile un'azione governativa volta a rassicurare i consumatori sulla sicurezza dei prodotti agroalimentari campani specificamente controllati dalle autorità pubbliche, a sostenere l'immagine e la tenuta produttiva delle aziende agricole campane estranee alla vicenda dei rifiuti in atto, a difendere il prestigio e la reputazione internazionale dei prodotti tipici e d'origine della regione Campania,
impegna il Governo:
ad attivare un'azione di verifica sui danni provocati dall'emergenza rifiuti in Campania alle aziende ed all'economia agricola regionale, in tale ambito studiando ed attivando gli interventi più adatti per risollevare l'immagine nazionale ed internazionale del settore rurale, delle attività ad esso connesse come il turismo ed il commercio, nonché delle produzioni agroalimentari di qualità, tipiche e d'origine, di questa regione;
a prevedere eventuali misure di sostegno per le aree rurali dove si dovessero accertare e quantificare danni a causa della cattiva gestione del territorio,
a verificare quale sia lo stato delle bonifiche ambientali dei territori dichiarati inquinati e che oggi risultano essere l'oggetto di maggiore attenzione da parte dei media riguardo alla loro attinenza con le principali produzioni agroalimentari tipiche e d'origine della regione Campania;
ad evidenziare ai consumatori che le aziende agricole campane e le relative produzioni agroalimentari sono costantemente sottoposte a severi e stringenti controlli pubblici con ispezioni rese ancora più mirate e rigorose rispetto alle pur ordinarie attività previste dal piano nazionale dei residui, in tal senso evidenziando la sicurezza e la qualità alimentare dei prodotti messi in commercio;
a promuovere, con l'interlocuzione diretta degli operatori agricoli, la realizzazione di un programma di interventi in favore del tessuto agroalimentare campano e che preveda, in particolare, la difesa dei terreni utilizzati per le produzioni di eccellenza della Campania, segnatamente di quelle biologiche, d'origine e tradizionali, in maniera da scongiurare il ripetersi di fatti negativi come quelli in essere in questi giorni o che sono accaduti in passato, quando sono stati proposti siti di trattamento e di deposito di rifiuti, anche pericolosi, coincidenti con aree a forte vocazione e tipicità agricola;
ad intraprendere o a sostenere, in particolare tramite la realizzazione di circondari agroenergetici dove si possano coltivare piante e colture vegetali da destinare alla produzione di biomassa o all'ottenimento di biodiesel e di bioalcol, iniziative volte a consentire la completa bonifica dei territori dichiarati inidonei alle attività produttive e pericolosi per le produzioni agricole che vi si realizzano nelle vicinanze.
(7-00323)
«Lion, Paolo Russo, Misuraca, Mellano, Zucchi, Servodio».