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Allegato B
Seduta n. 28 del 19/7/2006
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta orale:
BENEDETTI VALENTINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
l'opinione pubblica umbra anche sulla base di notizie ampiamente riportate dalle pagine regionali dei giornali ed altresì da alcune testate nazionali, sta venendo a conoscenza, progressivamente, delle vicende collegate all'inchiesta relativa al coinvolgimento della società Coop Centro Italia e della controllata ICC (Immobiliare Centri Commerciali), che ha portato all'arresto del costruttore Leonardo Giombini per una serie di rilevanti ipotesi di reato, con sviluppi che paiono attingere ambienti e personaggi politici, lasciando scoprire tutta una rete di connessioni tra affari e politica tale da esemplificare concretamente, secondo l'interrogante, un inquietante sistema di poteri;
i reati per i quali procede la magistratura perugina attengono a grandi operazioni immobiliari, interventi per realizzazione di vasti ipermercati tutti collocati in pregiate posizioni, evidentemente assentiti da atti deliberativi;
secondo la stampa vi sarebbero altresì ipotesi di fatturazioni false, costituzione di fondi all'estero, tangenti ad esponenti e partiti politici;
tutto intero restando della magistratura il compito e dovere di accertare e punire i fatti che assumano configurazione delittuosa, sale però dall'opinione pubblica la pressante aspettativa che siano chiariti tutti gli aspetti che rivestono rilievo politico e sociale e che sia reso possibile un penetrante dibattito sulle responsabilità di forze politiche e specifici loro esponenti, tanto più se investiti di alte cariche amministrative e di governo, in ordine al sistema di potere politico ed economico caratterizzante l'Umbria;
se il Governo non ritenga di assumere iniziative perché, attraverso i poteri ispettivi del Ministero del lavoro, siano attivate verifiche e, se del caso, procedure di commissariamento delle cooperative interessate;
di quali elementi informativi disponga il Governo circa i rapporti tra Coop Centro Italia, la controllata ICC o altre collegate, istituti bancari e il Giombini -:
se il Governo non ritenga di verificare ogni eventuale ipotesi di danno, diretto o indiretto, allo Stato o ad enti pubblici, in vista della possibilità di tutelare l'interesse pubblico nel procedimento penale, anche attraverso la costituzione di parte civile.
(3-00144)
ASCIERTO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
venerdì 14 luglio 2006 è stato comunicato dal comando generale della Guardia di Finanza l'avvio del procedimento d'urgenza di trasferimento ad alti ufficiali delle Fiamme Gialle operanti in Lombardia;
risulta all'interrogante che gli ufficiali erano stati recentemente inviati in Lombardia e nessuno di loro aveva maturato più di un anno nell'incarico; tale circostanza risulta essere piuttosto anomala in quanto il periodo minimo di permanenza nell'incarico degli ufficiali, normalmente non è mai inferiore a 2 anni ed il trasferimento avviene attraverso una precisa programmazione;
tra gli ufficiali trasferiti risulterebbe esserci anche il gen. Leandro Minervini, fino ad oggi capo di stato maggiore del Comando Interregionale dell'Italia nord occidentale che è stato da poco eletto Presidente del nuovo Cocer della Guardia di Finanza;
per il trasferimento di un delegato della rappresentanza militare le norme prevederebbero che il Consiglio esprima un parere sull'opportunità del trasferimento, cosa che non è avvenuta;
un'altra circostanza che crea un fondato sospetto è che tutti gli alti ufficiali, sottoposti a trasferimento, hanno collaborato con l'autorità giudiziaria nelle recenti ed importanti indagini nei confronti delle attività di fusione delle banche, tra cui il caso Unipol;
l'operato degli appartenenti alla Guardia di Finanza è stato eccellente tanto è che la Procura di Milano ha manifestato più volte il vivo apprezzamento, e lo stesso Procuratore Capo di Milano, aveva inviato una sua lettera esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dai finanzieri;
il provvedimento di trasferimento è arrivato assolutamente inatteso, sia per i diretti interessati sia per la procura tant'è che venerdì scorso, saputo degli avvicendamenti, il dott. Minale avrebbe chiesto al comando generale della Guardia di Finanza i motivi che hanno determinato i trasferimenti;
dalle notizie emerse si sarebbe paventata l'ipotesi che il provvedimento adottato dal comando generale della Guardia di Finanza sarebbe stato sollecitato direttamente dal Ministero dell'economia;
secondo l'interrogante, se dovesse essere confermata l'interferenza politica si creerebbe un pericoloso precedente poiché la Guardia di Finanza, deve mantenere sempre una propria autonomia, specialmente in materia di trasferimenti e promozioni, altrimenti si correrebbe il rischio che l'autorità politica si sostituisca alla responsabilità di guida dello stesso Corpo;
a giudizio dell'interrogante, decapitare senza alcun preavviso i vertici della Regione Lombardia, di un Corpo impegnato in prima linea, non solo in inchieste penali di grande rilievo, ma anche nella lotta all'evasione fiscale, in una delle regioni più importanti sotto il profilo dell'economia dell'Italia crea sconcerto nell'istituzione rischiando di bloccare qualsiasi iniziativa sotto il profilo giudiziario ed investigativo -:
se non ritenga opportuno rendere note le ragioni per le quali si è reso necessario l'improvviso spostamento degli ufficiali;
se non ritenga necessario verificare se vi sia il collegamento del trasferimento dei vertici della Guardia di Finanza in Lombardia con le vicende giudiziarie che hanno riguardato il caso Unipol;
se non ritenga di doversi attivare affinché siano sospesi i trasferimenti annunciati e, a giudizio dell'interrogante, non in linea con le procedure e le norme e quindi ridare tranquillità all'intero Corpo della Guardia di Finanza.
(3-00145)
CICCIOLI, LA RUSSA e GASPARRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
sulla stampa degli ultimi giorni sono comparse indiscrezioni relativamente al trasferimento d'ufficio dei vertici regionali, provinciali e degli uffici giudiziari della Guardia di Finanza in Lombardia e specificatamente a Milano;
tali trasferimenti sono stati decretati conprocedura d'urgenza e con riduzione da 40 a 10 giorni per le norme riservate ai militari per la presentazione di memorie con i motivi per i quali l'interessato può chiedere di non essere trasferito o di essere assegnato in sede diversa da quella stabilita;
la portata delle rimozioni al vertice della Guardia di Finanza interessa il Comandante Regionale generale Mario Forchetti, destinato al comando della regione Piemonte alla quale era già stato assegnato il generale De Gennaro, il Capo di Stato Maggiore Interregionale nord occidentale generale Leandro Minervini, il Comandante del nucleo regionale di Polizia Tributaria colonnello Rosario Lorusso, il Capo Ufficio Operazioni tenente
colonnello Virgilio Pomponi, il tenente colonnello Vincenzo Tomei, principale braccio operativo di indagini di Polizia Giudiziaria;
la portata di tali movimenti fa ritenere che si voglia smantellare un'intera struttura organica che ha dato notevoli risultati in termini di indagini e di riscontri processuali;
le indagini della Guardia di Finanza milanese hanno riguardato vicende clamorose a cominciare dal caso Parmalat a quello UNIPOL, alla vicenda BNL e alla Banca Popolare Italiana;
a giudizio degli interroganti, in questo quadro tale massiccia rimozione appare comunque punitiva fino a sembrare addirittura un'epurazione conseguente a indagini su personaggi appartenenti politicamente all'area di centrosinistra;
per quanto risulta agli interroganti i vertici giudiziari del Tribunale, della Procura e della Corte d'Appello di Milano hanno espresso gravi preoccupazioni per tali trasferimenti, per la continuità delle indagini in corso e per la sottrazione di personale altamente qualificato e a conoscenza di specifiche vicende in tali indagini -:
se non ritenga opportuno bloccare comunque tale massiccio movimento e se non ritenga che tale azzeramento possa essere considerato comunque, anche al di là delle intenzioni, con un connotato marcatamente politico.
(3-00146)
Interrogazioni a risposta scritta:
FOTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 66 del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112 ha attribuito ai Comuni - ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge 15 marzo 1997 n. 59 - le funzioni relative, tra l'altro, «...c) alla rilevazione dei consorzi di bonifica e degli oneri consortili gravanti sugli immobili»;
la previsione anzidetta è all'evidenza correlata alla riforma dell'imposizione fiscale sugli immobili nonché, in ispecie, all'attribuzione ai Comuni (prevista dal precitato articolo 66) delle funzioni in materia catastale e, in particolare, delle funzioni concernenti la revisione degli estimi e del classamento;
la rilevazione in materia consortile di cui s'è detto - non a caso, infatti e come già rilevato, prevista dalla stessa norma che attribuisce al comuni la funzione catastale - è evidente premessa della revisione estimi-classamento pure anzidetta, anche ai fini del rispetto di quanto stabilito all'articolo 66 precitato e cioè che l'attribuzione ai comuni delle funzioni catastali, e in particolare della revisione precitata, sarebbe comunque avvenuta «fermo restando quanto previsto dall'articolo 65, lettera h)» del decreto legislativo n. 112 del 1998, che mantiene allo Stato la «gestione unitaria e certificata dei flussi di aggiornamento delle informazioni catastali»;
l'articolo 67 precitato del decreto legislativo n. 112 del 1998 prevede la istituzione di un organismo tecnico per lo svolgimento, tra gli altri, dei compiti di cui alle precitata lettera h), premessa - come detto - dell'attribuzione ai comuni delle funzioni catastali e, in particolare, della revisione degli estimi -:
quali precisi atti siano, ad oggi, stati posti in essere al fine della concreta attribuzione ai Comuni delle funzioni predette in materia di consorzi di bonifica e, comunque, della istituzione dell'organismo tecnico citato in premessa.
(4-00599)
GIULIETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il dottor Vincenzo Fortunato è membro, non togato, del Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, organo
di autogoverno della magistratura amministrativa eletto dal Parlamento della precedente legislatura;
lo stesso dottor V. Fortunato venne eletto, al tempo in cui ricopriva la carica di Capo di Gabinetto del precedente Ministro dell'economia e delle finanze, onorevole Giulio Tremonti e, contemporaneamente, nominato Rettore della Scuola del Ministero dell'economia realizzando così, secondo l'interrogante, un conflitto di interessi evidente in quanto nello stesso tempo rivestiva la figura del controllore e del controllato;
il più volte menzionato nell'attuale Governo è stato chiamato a dirigere il Gabinetto del Ministro delle infrastrutture, senza dimettersi dal Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa;
il suddetto può restare nel Consiglio di Presidenza fino al 2009, data di scadenza del mandato ed in quel ruolo è chiamato a pronunciarsi, fra l'altro, sulle promozioni, sul conferimento di incarichi extragiudiziari ed arbitrati dei magistrati del TAR e del Consiglio di Stato, organi di giurisdizione che, soprattutto, dopo la legge n. 205 del 2000, sono chiamati a pronunciarsi, fra l'altro, su atti e provvedimenti amministrativi in materia di edilizia ed urbanistica anche in sede di giurisdizione esclusiva;
il dottor Vincenzo Fortunato rivestendo il ruolo di Primo collaboratore del Ministro delle infrastrutture, realizza secondo l'interrogante un contrasto con i principi fondamentali dell'ordinamento giuridico che inibiscono ad uno stesso soggetto di rivestire, contemporaneamente, incarichi di autogoverno nella magistratura con incarichi fiduciari di natura politica con un Ministro della Repubblica;
la posizione del dottor V. Fortunato viola, a parere dell'interrogante, la ratio dell'articolo 100 della Costituzione secondo cui la «legge assicura l'indipendenza della Magistratura amministrativa e dei loro componenti di fronte al Governo» nonché l'articolo 7 comma 5 della legge 7 aprile 1982 n. 186 come novellato della legge 21 luglio 2000 n. 205, secondo cui è fatto espressamente divieto ai componenti non togati (è il caso in specie) dell'organo di autogoverno della giustizia amministrativa di «esercitare alcuna attività suscettibile di interferire con le funzioni del Consiglio di Stato e dei tribunali amministrativi regionali regionali» -:
cosa intenda fare il Presidente del Consiglio ai fini di chiarire la posizione del dottor V. Fortunato per riportare al rispetto della legalità, della correttezza e della trasparenza, un settore importante della vita dello Stato quale è quello della giustizia amministrativa.
(4-00620)