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Allegato B
Seduta n. 28 del 19/7/2006
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ISTRUZIONE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'istruzione, per sapere - premesso che:
l'identità culturale italiana appare sempre più preda di un relativismo culturale che, in nome della tolleranza e del rispetto delle tradizioni diverse dalle nostre, in realtà rigetta i presupposti della nostra civiltà e omologa tutte le culture in un amalgama indistinta tesa a penalizzare principalmente il nostro essere europei ed italiani;
l'interpellante ritiene che l'esempio più chiaro di quanto illustrato si rinviene nella scuola, dove in nome dell'accoglienza e dell'integrazione delle diverse identità, si sta cancellando nelle giovani generazioni il riferimento alle nostre radici culturali e spirituali;
l'interpellante ritiene, altresì, che in un ambito così delicato come quello scolastico il problema dell'integrazione fra culture diverse debba essere affrontato in modo da difendere i diritti della persona ma anche e soprattutto la tradizione culturale italiana sottolineandone i tratti in comune ma anche le peculiarità rispetto alle culture provenienti da altri paesi -:
se non ritenga necessario adottare iniziative, nell'ambito delle proprie competenze al fine di dare puntuale attuazione - ed eventualmente di apportare le opportune
integrazioni - agli obiettivi specifici di apprendimento già previsti nei programmi scolastici ministeriali sia in tema di valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale sia in tema di educazione alla convivenza civile in applicazione dei principi liberaldemocratici alla base della nostra Costituzione.
(2-00074) «Garagnani».
Interrogazione a risposta scritta:
SANZA, UGGÈ e TESTONI. - Al Ministro dell'istruzione. - Per sapere - premesso che:
l'annosa questione del diritto dei lavoratori ATA ed ITP della scuola transitati allo Stato, ad avere il pieno riconoscimento, ai fini giuridici ed economici, dei servizi maturati negli Enti di provenienza è a tutt'oggi rimasta irrisolta, una vera e propria mortificazione;
com'e noto con la legge n. 124 del 1999 alcune decine di migliaia di dipendenti della scuola, furono trasferite dalle province ed altri enti locali alle dirette dipendenze dello Stato, ma una parte di essi si è vista decurtare gli emolumenti rispetto al precedente periodo, soprattutto per quanto riguarda il calcolo ai fini economici e pensionistici dell'anzianità di servizio;
il principio del riconoscimento dell'anzianità maturata nel corso degli anni è stato peraltro ribadito da almeno quattro sentenze della Corte di Cassazione e il precedente governo si era impegnato a ripristinare tale diritto approvando un ordine del giorno, presentato in Senato il 22 dicembre 2005, in sede di varo della Finanziaria 2006 -:
quali iniziative immediate il Governo intenda intraprendere per dare concreta attuazione a quell'ordine del giorno e ripristinare così un diritto ancora disatteso.
(4-00598)