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Allegato A
Seduta n. 32 del 26/7/2006
(Sezione 2 - Posizione sostenuta dal Governo al Consiglio dell'Unione europea sulla competitività in ordine alle ricerche sulle cellule staminali embrionali)
VOLONTÈ, ADOLFO, CIRO ALFANO, BARBIERI, BOSI, CASINI, CESA, CIOCCHETTI, COMPAGNON, RICCARDO CONTI, D'AGRÒ, D'ALIA, DE LAURENTIIS, DELFINO, DIONISI, DRAGO, FORLANI, FORMISANO, GALLETTI, GALATI, GIOVANARDI, GRECO, LUCCHESE, MARCAZZAN, MARTINELLO, MAZZONI, MELE, MEREU, OPPI, PERETTI, ROMANO, RONCONI, RUVOLO, CAPITANIO SANTOLINI, TABACCI, TASSONE, TUCCI, VIETTI e ZINZI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il 20 maggio 2006 il Ministro Mussi ha ritirato la firma italiana da un atto volto ad impedire il finanziamento a carico del bilancio comunitario di ricerche sulle cellule staminali embrionali;
l'intergruppo parlamentare «Persona e bene comune», composto da diverse centinaia di deputati e senatori di entrambi gli schieramenti, dopo pochi giorni ha fatto appello al Presidente del Consiglio dei ministri «affinché garantisca il voto contrario dell'Italia al finanziamento del settimo programma quadro di ricerche che implichino la distruzione di embrioni umani, in coerenza con la legge 40 e la volontà popolare»;
l'11 luglio 2006 diversi parlamentari italiani di entrambi gli schieramenti l'hanno invitata, con una lettera, al voto contrario nei confronti di ricerche che implichino la distruzione di embrioni umani;
il 19 luglio 2006 la risoluzione Buttiglione ed altri n. 6-00002, presentata al Senato della Repubblica, che chiedeva il divieto di ogni appoggio italiano alle ricerche embrionali finanziate dall'Unione europea, non è stata approvata a causa di 9 astensioni (147 voti favorevoli, 139 contrari);
lo stesso giorno la risoluzione Finocchiaro ed altri n. 6-00004 è stata approvata con un voto di scarto (152 favorevoli, 150 contrari e 1 astenuto) e impegnava il Governo al primo capoverso del dispositivo «a sostenere le ricerche che non implicassero la distruzione di embrioni umani»;
i Ministri Emma Bonino e Fabio Mussi hanno sostenuto un'interpretazione molto personale libera dell'atto di indirizzo, rinvenendo nella risoluzione le stesse posizioni sostenute durante la campagna per il referendum per l'abrogazione della legge n. 40 del 2004;
alcuni firmatari della risoluzione Finocchiaro, al contrario, hanno sostenuto che l'atto di indirizzo fosse ispirato dal principio dell'inviolabilità assoluta dell'embrione e, quindi, dal divieto di ricerche che ne implichino la distruzione;
la legge italiana n. 40 del 2004 tutela la dignità umana fin dal concepimento e sanziona penalmente la distruzione di embrioni umani a fini di ricerca;
la volontà popolare, in occasione del referendum svoltosi nel 2005, ha confermato la legge e i principi ivi contenuti;
non esiste al mondo nessun protocollo medico, né studio scientifico che abbia portato finora a risultati positivi nella ricerca sulle cellule staminali embrionali, mentre è noto che tale ricerca implica la morte certa dell'embrione umano -:
quali indicazioni abbia fornito al Ministro Mussi per esprimere la decisione italiana in seno al Consiglio dell'Unione europea sulla competitività tenutosi il 24 luglio 2006 e quali conseguenze intenda adottare a seguito della posizione espressa dal Ministro Mussi.(3-00154)
(25 luglio 2006)