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Allegato A
Seduta n. 47 del 4/10/2006
NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA RELATIVO ALLA MANOVRA DI FINANZA PUBBLICA PER GLI ANNI 2007-2011 (DOC. LVII, N. 1-BIS)
(Sezione 1 - Risoluzioni)
La Camera,
esaminata la Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2007-2011;
preso atto che la Nota evidenzia che nell'anno in corso al rafforzamento della domanda interna, peraltro già preventivato, si è accompagnata un'evoluzione delle entrate tributarie erariali particolarmente positiva, tale da tradursi in un maggior gettito, rispetto alle stime contenute nel DPEF 2007-2011, quantificate nell'ordine di 6 miliardi di euro, di cui larga parte di carattere strutturale;
rilevato che la Nota chiarisce che la manovra per il 2007 si articola in un complesso di provvedimenti tra i quali il decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, recante disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria, assume particolare rilievo, in primo luogo sotto il profilo quantitativo, e per tale motivo deve intendersi come collegato;
tenuto conto che proprio la natura strutturale della parte prevalente del maggior gettito consente di rivedere al rialzo anche le previsioni relative all'andamento tendenziale delle entrate per il 2007, con conseguente possibilità di ridurre l'entità della manovra correttiva necessaria per conseguire, sempre nel 2007, gli obiettivi relativi ai saldi di finanza pubblica;
approva la Nota di aggiornamento
ed impegna il Governo
ad assumere tutte le iniziative idonee a realizzare le finalità di carattere finanziario e di crescita indicati nella risoluzione di luglio di approvazione del DPEF per gli anni 2007-2011, con particolare riguardo agli obiettivi di risanamento dei conti del rilancio dell'economia e dell'equità sociale.
(6-00006)
«Ventura, Andrea Ricci, Di Gioia, Zanella, D'Elpidio, Raiti, Napoletano».
La Camera,
esaminata la Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2007-2011;
considerato che la nota non risponde alla funzione che la normativa contabile le attribuisce, vale a dire ad aggiornare i dati relativi al quadro macroeconomico e di finanza pubblica in relazione all'evoluzione degli andamenti ma, di fatto, corregge in misura significativa i presupposti e gli obiettivi per il prossimo esercizio finanziario contenuti nel DPEF di luglio;
le correzioni prospettate rappresentano una clamorosa smentita di talune affermazioni del Governo fondate sulle conclusioni delle due diligence affidata alla cosiddetta Commissione Faini circa una
presunta e assolutamente non dimostrata condizione di grave criticità in cui si troverebbero i conti pubblici per la responsabilità del precedente Governo;
l'andamento particolarmente favorevole del fabbisogno, che segue un costante e crescente miglioramento rispetto allo scorso anno, costituisce la prova più evidente dell'efficacia delle misure poste in essere dal precedente Governo per garantire il rispetto dei saldi di finanza pubblica, nonostante una congiuntura economica non favorevole;
il miglioramento del fabbisogno è sicuramente attribuibile al positivo andamento del gettito, per cui risulta del tutto infondata la critica già avanzata al precedente esecutivo di aver favorito l'evasione attraverso il ripetuto ricorso a misure di regolarizzazione. Non meno rilevanti sono tuttavia gli effetti assicurati dalle misure di contenimento della spesa, aspramente criticate dalla attuale maggioranza che, ciò nonostante, le ha riproposte in termini potenzialmente immutati anche nell'ambito del disegno di legge finanziaria per il 2007;
il drastico mutamento di rotta delineato con la Nota di aggiornamento rappresenta soltanto in parte un atto di sia pur tardivo recupero di onestà intellettuale nella corretta rappresentazione delle effettive condizioni della finanza pubblica;
più ancora, la svolta delineata dalla Nota risponde all'esigenza politica di definire una manovra correttiva per il prossimo anno di importo nettamente inferiore a quello inizialmente prospettato, nella quale è scomparso qualunque intervento strutturale di riduzione della spesa previdenziale che il ministro dell'economia e delle finanze aveva indicato come uno dei comparti in cui si sarebbe dovuta concentrare l'azione più incisiva di riforma;
analoghe considerazioni valgono per il comparto degli enti territoriali per i quali più che una riduzione delle spese si prospetta la possibilità di ricorrere in misura massiccia alla leva fiscale con evidenti pregiudizi per i contribuenti; la netta inversione di tendenza segnata dalla Nota ripropone con forza il tema, pure enfaticamente sollevato nel DPEF, di una maggiore trasparenza e conoscenza della reale situazione della finanza pubblica che in futuro eviti il rischio di manipolazioni e di informazioni errate ai cittadini, come quelle fornite dal Governo negli scorsi mesi;
suscita inoltre preoccupazione il ricorso a forme di «finanza creativa», tanto criticata in passato, quali la previsione, contenuta nel disegno di legge finanziaria per il 2007, dell'istituzione presso la tesoreria dello Stato di un Fondo per l'erogazione dei trattamenti di fine rapporto da affidare all'INPS, che può tradursi in gravi conseguenze qualora lo stesso dovesse essere successivamente classificato come debito;
quando non si ricorre a modalità discutibili di copertura, si prospetta un aumento della pressione fiscale con conseguente rischio di pregiudicare le possibilità del nostro sistema produttivo di «agganciare» la fase di ripresa economica;
del tutto insufficiente appare l'attenzione per le politiche di sviluppo e di coesione sociale e territoriale;
respinge la Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2007-2011 e impegna il Governo a destinare tutto il maggior gettito di carattere strutturale al miglioramento dei saldi, evitando di disperdere risorse per il finanziamento di spese non produttive e non rispondenti all'obiettivo del rafforzamento dei tassi di crescita e, allo stesso tempo, intervenendo affinché non si determini un aumento della pressione tributaria.
(6-00007)
«Alberto Giorgetti, Zorzato, Peretti, La Malfa, Garavaglia».