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Allegato B
Seduta n. 48 del 5/10/2006
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SALUTE
Interrogazione a risposta scritta:
FASOLINO. - Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
nella scorsa legislatura il settore della sanità è stato oggetto di una particolare attenzione da parte del Governo Berlusconi, come dimostrato dai numerosi e puntuali interventi legislativi diretti - da un lato a razionalizzare e contenere la spesa sanitaria pubblica - e - dall'altro - ad incentivare una più elevata produttività del settore;
a partire dalla legge Finanziaria per il 2002 le risorse destinate al finanziamento della sanità sono state aumentate in maniera consistente: infatti, mentre nel corso del decennio precedente le risorse destinate alla sanità erano rimaste a livelli invariati, intorno al 5,1 per cento rispetto al PIL, con la Finanziaria per il 2002 sono state portate, d'un sol colpo, al 5,9 per cento rispetto al PIL per lievitare entro il quinquennio fino al 6,1 per cento rispetto al PIL. Gli stanziamenti nel primo anno di legislatura del Governo di centrodestra (intesi come «tetti massimi di spesa») sono cresciuti del 5,2 per cento e nel successivo triennio 2002-2004 si sono registrati incrementi rispettivamente del 6,0 per cento, del 3,9 per cento e del 3,4 per cento. Con la legge Finanziaria per il 2005 si è registrato un incremento dell'8,5 per cento mentre per gli anni 2006 e 2007 gli stanziamenti sono stati pari a quelli dell'anno precedente, incrementati del 2 per cento annuo;
purtroppo si deve registrare che nel riparto di tali risorse alcune regioni, come la Campania, pur avendo beneficiato di un notevole incremento rispetto agli anni precedenti, hanno compiuto scelte operative di indirizzo opposto a quello dato dal Governo nazionale in particolare per quanto riguarda il contenimento della spesa sanitaria ed il miglioramento dei servizi e delle prestazioni ai cittadini;
nella regione Campania, in particolare, si è assistito, nel settore sanitario, alla messa in atto di una politica a dir poco miope dal momento che tutte le risorse sono state gradualmente spostate verso la sanità pubblica a detrimento delle strutture sanitarie private accreditate, le quali hanno perso - negli ultimi mesi - circa il 34 per cento dei fondi regionali come risultato di scelte palesemente in contrasto, non solo con gli accordi Stato-regioni ma anche con lo stesso dettato costituzionale;
a ciò si aggiunga che la prossima chiusura di tali strutture comporterà il licenziamento di circa diecimila lavoratori, di cui duemila nella sola provincia di Salerno;
di tutto ciò saranno sempre i cittadini a farne le spese: infatti l'offerta sanitaria nella regione si ridurrà significativamente e la già precaria situazione occupazionale precipiterà -:
se ritenga realizzati sulla regione Campania i livelli essenziali di assistenza.
(4-01200)