Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 56 del 20/10/2006
...
SOLIDARIETÀ SOCIALE
Interrogazione a risposta scritta:
REALACCI. - Al Ministro della solidarietà sociale, al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
il caso dell'ex studente pisano Matteo riportato dalle cronache de La Nazione del 17 ottobre è emblematico di una situazione che coinvolge molte persone in condizioni simili e la storia di Matteo potrebbe funzionare da apripista per tanti altri ragazzi come lui;
il babbo di Matteo, Sandro Del Rosso è il presidente della Consulta nazionale dell'Associazione italiana persone Down, e da anni si impegna attivamente, sia aiutando le famiglie nelle mille difficoltà quotidiane, sia sollecitando la società a permettere una sempre maggiore integrazione di uomini e donne che sono «diversamente abili e non disabili»;
la legge prevede che quando una persona Down trova un lavoro, perde del tutto e per sempre la pensione di reversibilità che gli spetterebbe al momento della morte del genitore. Questo fa sì che molti genitori non se la sentano di rischiare e preferiscano tenerli in casa senza lavorare;
la mancanza di una prospettiva lavorativa, specie nel caso in cui il soggetto ha già vissuto esperienze professionali in modo positivo e costruttivo, è un handicap enorme che impedisce ai giovani Down di inserirsi nella società, togliendo alla società stessa la possibilità di usufruire di una categoria di persone che, nella loro diversità, costituiscono una ricchezza, oltre che provocare una ulteriore aggiunta di problemi a soggetti già penalizzati;
l'interrogante rileva l'assoluta assurdità del fatto che se una persona con diverse abilità trova un lavoro, anche temporaneo, perda poi il diritto a ricevere la pensione di reversibilità dei genitori, che costituisce invece l'unica garanzia di poter
avere un reddito certo in caso di morte dei genitori stessi; e considerata la possibilità che tale norma sia stata concepita in tempi in cui non si pensava possibile inserire nel mondo del lavoro persone con tali particolarità;
la norma suddetta non tiene conto dei progressi fatti nelle metodologie, nelle terapie e nei programmi educativi di persone svantaggiate, e considerato che gli sviluppi e le evoluzioni delle condizioni psicofisiche di tali soggetti non sono prevedibili a priori -:
se i fatti esposti corrispondano al vero, quali iniziative normative intenda adottare al fine di garantire il coerente tentativo di inserimento nella normale vita sociale e lavorativa delle persone con diverse abilità mantenendo, nel contempo, il ragionevole diritto a vedere comunque mantenuta la garanzia di una forma di reddito nella forma di pensione di reversibilità (o misura equivalente o alternativa) in caso di scomparsa dei genitori e/o tutori.
(4-01349)