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Allegato B
Seduta n. 58 del 24/10/2006
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INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
LEONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da fonti giornalistiche apprendiamo che il comune di Rieti si prepara ad intitolare una via della città al gerarca fascista Alessandro Pavolini;
la giunta di centrodestra guidata dal Sindaco Giuseppe Emili, di AN, lo ha deciso approvando una delibera su proposta dell'Assessore Costini, Presidente provinciale di Alleanza nazionale;
la targa recherà la dicitura «Via Alessandro Pavolini, intellettuale toscano»;
Pavolini è stato, probabilmente, anche un intellettuale, ma nella storia italiana è sicuramente più noto per essere stato uno squadrista, uno dei gerarchi fascisti più violenti e intransigenti del regime, considerato tra i più vicini ad Hitler;
dopo aver, infatti, perfezionato, sul modello tedesco la macchina del Ministero della propaganda per mezzo del famigerato Ministero della Cultura Popolare (il Minculpop), che guidò dal 1939 al 1943, fu segretario generale del partito fascista repubblicano ai tempi della Repubblica di Salò;
Pavolini seguì dunque Mussolini fino in fondo, partecipando, in qualità di generale comandante delle Brigate nere, all'«avventura» della Repubblica di Salò -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti suesposti, e se ritenga opportuna la scelta della giunta di Rieti di dedicare una via della città (che oltretutto si trova proprio nel cuore di un territorio dove ogni anno vengono commemorati gli eccidi nazifascisti di Leonessa, del Trancia, di Poggio Bustone e delle Fosse reatine) ad un gerarca fascista che fu un vero e proprio protagonista in negativo del ventennio come Alessandro Pavolini.
(4-01376)
TURCO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il remailer anonimo Antani era ospitato dal server di un Linux User Group italiano, dedicato principalmente alla gestione di mail list per appassionati di GNU/Linux; alcuni mesi fa questo server, che si trovava presso un noto provider italiano, è stato spento e prelevato dai proprietari per essere trasferito presso un nuovo provider. Non appena entrati in possesso del server, gli amministratori hanno immediatamente rilevato segni inequivocabili ed evidenti di manomissioni, ed in particolare dello smontaggio e rimontaggio dei dischi del sistema;
la rete dei remailer anonimi Mixmaster è formata da circa 40 server diffusi in tutto il mondo, particolarmente in Europa e negli Stati Uniti; questi server sono frutto di un lavoro di ricerca nato al MIT e sono gestiti, su base volontaria e gratuita, da enti ed individui;
i remailer anonimi Mixmaster sono dei server di posta elettronica specializzati, che possono essere usati per inviare normali messaggi di posta elettronica senza che nessuno, nemmeno gli stessi amministratori dei server, possa risalire all'identità del mittente;
lo scopo dei remailer è di permettere a chiunque, comprese le vittime di crimini o di violenze domestiche, persone in terapia per malattie o per alcolismo, od infine persone minacciate, ricattabili o che vivono sotto regimi oppressivi, di comunicare confidenzialmente in un modo che assicura la loro riservatezza anche nelle condizioni più sfavorevoli. Questo permette di realizzare i diritti civili di privacy e segretezza delle comunicazioni anche in Rete, dove mantenere la privacy è più difficile che nel mondo fisico;
dato che i server che ospitano remailer sono gestiti con profili di sicurezza molto alti, esistono solo due modi per ottenere il file che contiene la chiave privata del remailer: il primo richiede la conoscenza della password di root, che permette anche di accedere e copiare qualunque file del sistema; questo però è possibile solo agli amministratori di sistema e non lascia tracce; l'altro modo consiste nell'accedere alla sala macchine dove si trova il server, spegnerlo, smontare gli hard disk, farne unga copia, completa, rimontare e riaccendere il server. Questo modus operandi lascia tracce sui log di sistema, ma può essere fatto passare per un evento incidentale, come ad esempio una improvvisa mancanza di corrente. Dai dischi copiati è poi possibile estrarre con calma e metodo tutte le informazioni, comprese le chiavi private, semplicemente collegandoli ad un altro computer;
esiste un unico momento in cui il server è stato spento da quando si trovava presso il provider, e questo è avvenuto circa alle ore 12 del 27 marzo 2005; si tratta dell'unico momento in cui persone che potevano accedere fisicamente al server sarebbero state in grado di effettuare l'operazione di copia degli hard disk, e di lasciare le tracce rilevate sull'hardware del server, mentre gli amministratori non erano fisicamente presenti per evitarlo. Questa intrusione informatica ha prodotto danni rilevanti; tutti i servizi ospitati sulla macchina sono stati interrotti per più giorni mentre si compivano le operazioni peritali e la macchina veniva reinstallata da zero, con una attività sistemistica estremamente onerosa;
gli amministratori del remailer hanno, in questi anni, sempre risposto celermente a tutte le richiesto di informazioni che sono giunte, riguardo a singoli messaggi, dalle Autorità di polizia, e non hanno mai ricevuto richieste di consegnare singoli messaggi o tanto meno la chiave privata del remailer. Da una semplice analisi, nessuno dei servizi ospitati, tranne il remailer, può rivestire particolare interesse per nessuno, per giustificare una intrusione di questa dimensione;
la sottrazione della chiave informatica del remailer può essere l'unica ragione che giustificherebbe una intrusione informatica di questo tipo e che il possesso della chiave privata di un singolo remailer non permette di decodificare o rintracciare nessun messaggio; questo diventa però possibile possedendo le chiavi non di tutti ma di un numero sufficiente di remailer della rete;
considerato che uno dei remailer operanti, in totale legalità, sul territorio italiano ha ricevuto, durante una indagine di polizia, lo stesso tipo di intrusione (copia fisica dei dischi durante uno shutdown) -:
se il valore civile: dei mezzi telematici di comunicazione riservata come i remailer sia tutelato dagli stessi princìpi e norme che tutelano il segreto della corrispondenza ed il diritto a comunicare dei, cittadini italiani;
se i comuni cittadini che usano questi mezzi telematici abbiano diritto pieno alla loro riservatezza secondo la legge, come quelli che comunicano con mezzi non telematici;
come i Ministri interrogati intendano garantire il necessario equilibrio tra diritto alla riservatezza e diritto alla sicurezza, qualora fosse in atto una eventuale iniziativa coordinata volta a prendere il controllo, e quindi a rendere inefficiente, della rete dei remailer Mixmaster, al fine di facilitare in senso generale le indagini telematiche di polizia, italiane o coordinate con altri Paesi, che permetterebbe la raccolta delle chiavi crittografiche dei remailer italiani;
quali provvedimenti siano stati presi per tutelare la riservatezza delle chiavi private residenti sul disco copiato durante investigazioni sui remailer italiani;
quali iniziative si intenda prendere per limitare i danni che questo tipo di
indagini a tappeto provocano a fornitori di servizi per la privacy ed ai semplici cittadini che li utilizzano.
(4-01387)
DEIANA, FOLENA e SMERIGLIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la giunta comunale del Comune di Rieti ha deliberato di «...modificare la denominazione delle aree di circolazione del Terminillo, al fine di onorare degnamente la personalità che hanno contribuito allo sviluppo turistico della montagna di Roma...»;
in particolare, tra le modifiche decise, vi è quella di trasformare la denominazione di via dei Ginepri in «Via Alessandro Pavolini, intellettuale toscano»;
la delibera di giunta evita però di ricordare come Alessandro Pavolini, sia stato un fascista della prima ora, Ministro della Cultura Popolare (dal 31 ottobre del 1939), uno dei personaggi pìù influenti dellaRepubblica sociale italiana (dopo l'8 settembre 1943), segretario del Pfr (Partito fascista repubblicano), organizzatore e promotore del Manifesto di Verona, fondatore delle brigate nere e molto altro;
il governo della Repubblica di Salò si è macchiato di terribili eccidi nei confronti della popolazione civile e dei partigiani che combattevano per la libertà, oltre a collaborare attivamente con l'occupante nazista;
la costituzione italiana ripudia ogni forma di violenza razzista e autoritaria e ogni violazione dei diritti dei popoli -:
quali informazioni abbia il Ministro e che giudizio dia della vicenda;
se ci siano e quali siano le disposizioni emanate dal Ministro ai Prefetti (e da questi agli uffici toponomastici dei comuni) relative alla toponomastica e i criteri ispiratori di essi;
se intende farsi promotore di un intervento presso il Prefetto di Rieti al fine di chiarire gli aspetti di criticità della vicenda.
(4-01390)