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Allegato B
Seduta n. 63 del 6/11/2006
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta scritta:
PELLEGRINO. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 186 del 2003 all'articolo 1 istituisce, ai fini dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali di ogni ordine e grado, due distinti ruoli regionali del personale docente e corrispondenti ai cicli scolastici previsti dall'ordinamento;
come previsto dal comma 1 dell'articolo 2 della citata legge (con il quale si stabilisce la consistenza della dotazione organica degli insegnanti di religione cattolica, articolata su base regionale e determinata nella misura del 70 per cento dei posti d'insegnamento complessivamente funzionanti) viene emanato successivamente, in data 30 settembre 2004, un decreto ministeriale di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e per la funzione pubblica, con il quale vengono definite consistenza e ripartizione delle dotazioni organiche;
al comma 10 dell'articolo 3 della citata legge viene stabilito che per «...tutti i posti non coperti da insegnanti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, si provvede mediante contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dai dirigenti scolastici, su indicazione del dirigente regionale, d'intesa con l'ordinario diocesano competente per territorio.» -:
quale sia il criterio da adottare per individuare, nell'ambito delle relative graduatorie territoriali, quali tra i restanti insegnanti presenti in graduatoria, titolari dei titoli professionali previsti dalla legge, debbano andare a coprire il restante 30 per cento delle dotazioni organiche, in virtù del fatto che nessuno, all'interno di tale raggruppamento, rientra nella graduatoria formatasi in seguito all'espletamento del concorso pur avendovi partecipato e avendolo superato;
se non ritenga che, in caso di penuria di ore, piuttosto che rinnovare i contratti annuali, si possano stipulare contratti con quasi cattedra di almeno dodici ore settimanali, anche con ore a disposizione, per preservare posizioni ormai acquisite;
se intenda verificare, a fronte della grave situazione lavorativa che si è venuta a creare in alcuni istituti d'Italia per tali docenti, la possibilità di un intervento affinché sia data attuazione alla mobilità, in particolare, per ciò che riguarda le assegnazioni provvisorie.
(4-01500)