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Allegato B
Seduta n. 64 del 7/11/2006
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AFFARI ESTERI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
notizie di stampa riferiscono che lo scorso 16 ottobre 2006 nella sede del comando Nato a Bruxelles, è stato siglato un accordo di cooperazione bilaterale tra l'Alleanza atlantica e Israele che prevede la partecipazione dello Stato ebraico ad operazioni antiterrorismo, e più specificamente ad operazioni di pattugliamento navale nel Mediterraneo, nell'ambito della missione «Active Endeavour»;
tale accordo è stato reso noto in occasione di un convegno sul tema «I rapporti Nato-Israele e il dialogo Mediterraneo» svoltosi nella cittadina israeliana di Herzlya alla presenza del ministro degli Esteri di Tel Aviv, signora Tzipi Livni, e del vicesegretario generale della Nato, Alessandro Minuto Rizzo, il quale ha fatto esplicito riferimento ad «esercitazioni militari comuni» quali aspetti salienti di un «nuovo capitolo nella cooperazione tra
Israele e la Nato», definiti dalla signora Livni, nel corso dello stesso convegno, «partner naturali»;
per porre fine ai violenti bombardamenti israeliani contro il Libano, nel corso dei quali sono state impiegate bombe al fosforo e oltre 500 mila bombe a grappolo, lo scorso 21 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha emesso la risoluzione 1701 con cui è stato posto in essere, nel quadro della missione Unifil, un intervento di interposizione tra Israele e Libano al quale partecipano in posizione eminente e con notevole dispiegamento di forze umane e strumentali numerosi Paesi europei (tra cui, con particolare impegno, l'Italia), membri al tempo stesso dell'Alleanza atlantica-:
se il Governo italiano sia stato preventivamente informato e consultato in merito, e quali informazioni al riguardo i Ministri interpellati ritengano di dover fornire;
se i Ministri interpellati non ritengano che il coinvolgimento in operazioni Nato di una delle parti belligeranti nel recente conflitto israelo-libanese sia inopportuno in contemporanea alla missione Onu di interposizione, considerata la rilevante presenza in tale missione di Paesi membri dell'Alleanza Atlantica;
quali misure i Ministri interpellati intendano assumere al fine di evitare che il nostro Paese si trovi a svolgere, al tempo stesso e nella stessa regione, la duplice e contraddittoria funzione di soggetto neutrale di interposizione tra due Stati belligeranti e di partner in accordi di cooperazione militare con uno di essi.
(2-00220)
«Burgio, Mantovani, Cannavò, Deiana, Migliore».
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
III Commissione:
MANTOVANI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
nelle ultime settimane nella città di Oaxaca in Messico una violenta repressione portata avanti da paramilitari, polizia federale ed esercito si è abbattuta sulla pacifica lotta dell'intera comunità, con un grave bilancio di morti, feriti e detenzioni politiche -:
se il Governo italiano avesse, in occasione del recente incontro a Roma tra il Ministro degli esteri italiano e il Ministro degli esteri messicano, raccomandato al Governo messicano di evitare l'uso della forza ad Oaxaca; e quali iniziative intenda intraprendere affinché il Governo messicano dismetta la linea puramente repressiva nei confronti del conflitto sociale e mantenga fede agli accordi internazionali sul rispetto dei diritti umani sottoscritti anche con l'Unione europea.
(5-00362)
D'ELIA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
non vi può essere impunità per i crimini compiuti dal deposto regime iracheno e i crimini per cui è stato condannato a morte insieme ad altri l'ex Presidente Saddam Hussein rappresentano violazioni gravi dei diritti umani;
secondo l'interrogante il processo nei confronti di Saddam Hussein, amministrato da magistrati esclusivamente Sciiti e Kurdi, non si è svolto nel rispetto delle regole minime di imparzialità previste dal diritto internazionale e si è, anzi, caratterizzato come la giustizia dei vincitori sui vinti o, peggio, come la vendetta delle vittime nei confronti del loro carnefice;
il sistema penale iracheno nel suo insieme è lontano dall'applicare regole internazionali e, in particolare, il processo a Saddam Hussein non ha rispecchiato i principi fissati per i tribunali penali internazionali, i quali escludono il ricorso alla pena di morte -:
se non intenda promuovere, anche in seno all'Unione europea, una iniziativa presso il Consiglio di Sicurezza, presso il Governo iracheno e presso i Governi degli
Stati Uniti e degli altri Stati che fanno parte della Coalizione militare impegnata in Iraq, la proroga della cui presenza in quel Paese è stata di recente chiesta dal suo Governo alle Nazioni Unite, e anche presso i Governi dei Paesi che hanno abolito la pena di morte, affinché all'ex Presidente Saddam Hussein venga risparmiata la pena di morte irrogatagli da un tribunale di dubbia legittimità e di certa non imparzialità, e se non ritiene che a tal fine una soluzione non possa essere la commutazione della condanna a morte in esilio permanente con consegna a paesi arabi sunniti quali i Sultanati del Golfo o l'Arabia Saudita o anche il Governo dell'Amministrazione Nazionale della Palestina, essendosi il movimento di Hamas che lo controlla dichiarato apertamente a suo favore.
(5-00363)
Interrogazione a risposta in Commissione:
PAOLETTI TANGHERONI e BERTOLINI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il cronista del quotidiano Libero, Francesco Ruggeri, è stato arrestato a Cuba dalla polizia del regime castrista, condotto in caserma e maltrattato come il peggiore dei terroristi, privato della possibilità di mostrare da solo i propri documenti di identità e sottoposto ad un pesantissimo interrogatorio per una intera giornata;
l'unica colpa del nostro giornalista italiano è quella di aver voluto svolgere il proprio lavoro, documentando liberamente la realtà drammatica di quella Cuba segreta, che non viene mostrata dagli organi di informazione e neppure ai turisti, «costretti» a tour ben precisi solo per le belle vie della capitale cubana;
Ruggeri ha ritratto con delle fotografie, che di nascosto è riuscito a portare in Italia, le condizioni di miseria e povertà in cui la maggior parte della popolazione è costretta a vivere e le carenze igienico-sanitarie degli ospedali cubani, aggravate dalla violenta febbre emorragica, che periodicamente colpisce l'isola;
il nostro connazionale voleva far conoscere all'Italia la verità sul governo di Castro, ma ancora una volta il bavaglio del regime ha impedito la libera informazione, violando ogni diritto alla privacy, con una attenta attività investigativa e di spionaggio;
è inaccettabile che ancora oggi nel mondo vi siano popolazioni che devono subire gli enormi guasti e gli abusi dell'ideologia comunista;
è altrettanto grave che nel nostro Paese ci siano esponenti della sinistra radicale, che guardano alla «democrazia cubana» come ad un modello da imitare -:
quali iniziative a difesa del giornalista italiano Francesco Ruggeri sono state attivate dal Governo italiano;
se il Ministro degli affari esteri non ritenga necessario convocare, al più presto, l'ambasciatore cubano in Italia, per esprimergli, a nome del Governo italiano, una formale protesta per il comportamento tenuto dalla polizia del regime comunista di Fidel Castro nei confronti di un nostro connazionale che stava semplicemente svolgendo il suo lavoro.
(5-00358)
Interrogazione a risposta scritta:
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il Vice-Consolato italiano a Valencia (Spagna) versa in condizioni difficili: infatti, negli ultimi anni si è verificata una crescita esponenziale della domanda di servizi consolari, attribuibile, in special modo, all'arrivo massivo di connazionali dall'Argentina (circa 5.000);
gli uffici consolari non riescono, pertanto, a soddisfare le domande dei connazionali e per ovviare alla carenza di personale, il Vice-Consolato ha riorganizzato la distribuzione dei servizi accogliendo
solo 10 pratiche al giorno, generando, così, delle code che iniziano alle 5 del mattino per ottenere il diritto d'accesso agli uffici (non prima delle ore 10);
i servizi erogati risultano, a causa di tali ragioni, inefficienti (ad esempio, per rinnovare un passaporto si aspettano mediamente 4 mesi con gravi conseguenze soprattutto per il tessuto imprenditoriale italiano che ha la necessità di spostarsi);
diventa sempre più necessario che i cittadini possano usufruire di un sistema organizzativo moderno ed efficiente in grado di soddisfare in tempi rapidi le diverse e molteplici necessità -:
se sia a conoscenza delle difficoltà evidenziate in premessa e se non ritenga utile riorganizzare le strutture, aumentare il numero del personale, concedere al Vice-Consolato di Valencia l'autonomia necessaria a soddisfare il crescente numero di richieste, senza dover passare per Barcellona.
(4-01515)