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Allegato B
Seduta n. 68 dell'11/11/2006
TESTO AGGIORNATO AL 30 OTTOBRE 2007
...
PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta orale:
D'AGRÒ. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
Il Comune di Montebello Vicentino è un esempio emblematico delle difficoltà e degli oneri che gli Enti locali si trovano spesso a dover affrontare nell'amministrazione del proprio territorio, e di come certi rigorismi normativi comportino una difficile applicazione nella realtà locale a discapito delle esigenze dei cittadini;
tale Comune si è trovato nella necessità ed urgenza di realizzare un'opera di edilizia scolastica, una scuola media, ormai fatiscente al punto tale da non poter subire mere opere di ristrutturazione;
la somma necessaria per la realizzazione dell'opera è stata iscritta tra le spese in conto capitale nel bilancio di previsione del 2006, superando però i parametri previsti dalla legge finanziaria per il rispetto del patto di stabilità;
ciò ha comportato il verificarsi delle conseguenti penalizzazioni, in quanto il Comune si trova nell'impossibilità di richiedere mutui per la realizzazione di opere pubbliche;
una delle priorità delle politiche dei Governi è garantire il raggiungimento delle finalità della legge 11 gennaio 1996, n. 23, per l'attuazione dei piani di edilizia scolastica, con particolare riguardo all'adeguamento del patrimonio esistente alle norme di igiene e sicurezza -:
se non consideri contraddittorio che il Governo da una parte proponga ed emani norme e promuova incentivi per creare misure a tutela della sicurezza e il benessere del cittadino, e dall'altra non adotti gli opportuni provvedimenti affinché le realtà locali più vicine al cittadino, non siano agevolate nella concreta realizzazione di tali misure -:
se nell'ambito delle materie di competenza del Ministero interrogato ritenga opportuno, pur nel necessario conseguimento di una sana politica di bilancio, attivarsi perché sia prevista per alcuni casi prioritari, caratterizzati dalla necessità ed urgenza di tutela della sicurezza delle persone, una deroga alle previsioni di penalizzazione per i Comuni per il mancato rispetto del patto di stabilità.
(3-00388)
Interrogazione a risposta in Commissione:
LOMAGLIO, FRONER e LONGHI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi l'opinione pubblica ha appreso dalla stampa locale che un ragazzo di quindici anni con piccoli precedenti penali, affidato alla comunità per minori «Santa Brigida», non è stato accolto da nessuna delle scuole medie della città di Caltanissetta;
la stessa comunità aveva chiesto ai presidi di tutte le scuole della città di iscrivere il ragazzo alla prima media perché in possesso della licenza elementare. Ma dopo continue e pressanti richieste, tutti i dirigenti scolastici sembra abbiano espresso il proprio diniego: quel ragazzo così «difficile» non poteva essere iscritto;
dopo tale rifiuto, i responsabili della comunità hanno segnalato il caso al dirigente
provinciale del CSA (Centro servizi amministrativi) di Caltanissetta, alla Procura dei Minori, ai servizi sociali ed al Vescovo della Diocesi. Il dirigente provinciale del CSA, dal canto suo, ha scritto a tutti i dirigenti delle scuole medie cittadine offrendo la propria disponibilità a garantire la presenza di un operatore per seguire il ragazzo in classe ma, nonostante ciò, ha dichiarato di non aver ottenuto alcuna risposta;
sul caso è intervenuto il Vescovo della Diocesi, che ha consigliato di iscrivere il ragazzo ad una scuola privata parificata «Istituto Signore della Città», offrendosi per il pagamento della relativa retta;
tale notizia, che ha scosso l'opinione pubblica, è stata al centro di un attento esame da parte delle Istituzioni locali. Il sindaco di Caltanissetta ha preannunciato l'avvio di un'indagine conoscitiva nelle scuole, al fine di accertare il motivo del diniego addotto dai dirigenti scolastici che ha impedito al ragazzo di frequentare la scuola, creando una forma, particolarmente grave, di ulteriore esclusione ed abbandono sociale;
il diritto allo studio rappresenta per molti ragazzi l'unico mezzo per uscire dalla spirale della povertà e per sfuggire al rischio di venire coinvolti in fenomeni di criminalità e degrado sociale -:
se sia già stata attivata, da parte del Ministero della pubblica istruzione, un'inchiesta amministrativa per accertare la dinamica dei fatti, finalizzata all'accertamento di eventuali responsabilità;
se si ritenga di dover intervenire relativamente ad una vicenda che, se confermata nella sua gravità, vede negato il ruolo della scuola pubblica, il fondamentale diritto allo studio, soprattutto delle classi più indigenti, che spesso riscontrano maggiori difficoltà di inclusione sociale.
(5-00385)
Interrogazione a risposta scritta:
TURCO, BELTRANDI, D'ELIA, MELLANO e PORETTI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
l'organizzazione di periodi di studio all'estero per studenti delle scuole superiori è riconosciuta dal Ministero dell'istruzione a livello di leggi (articolo 192 del decreto legislativo n. 297 del 1994) e Circolari ministeriali (n. 181 del 1997, n. 128 del 1999, n. 236 del 1999);
la WEP (World Education Program) è una organizzazione che opera in Italia con sedi a Torino e Milano nel settore dell'organizzazione di periodi di studi all'estero;
tale organizzazione nel contratto con le famiglie si assume la responsabilità del controllo degli studenti e delle loro condizioni di salute in particolare;
su segnalazione di un genitore, che ha un contenzioso aperto con la WEP, recentemente si sono verificati casi (in particolare in soggiorni in Australia) in cui, come consta all'interrogante, la salute degli studenti sotto controllo WEP ha corso gravi pericoli e ha causato conseguenze gravi senza che le famiglie venissero minimamente informate -:
se la WEP sia in possesso dei requisiti richiesti per l'effettuazione della sua attività e quali controlli ed interventi il Ministero abbia operato o intenda operare sulla WEP al fine di tutelare la salute degli studenti che partecipano a periodi di studio all'estero e i diritti delle loro famiglie.
(4-01611)