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Allegato B
Seduta n. 72 del 15/11/2006
SALUTE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
da recenti notizie di stampa, tra le quali l'ultima è risalente al 5 febbraio 2006 sul quotidiano il Giornale (articolo intitolato «La mia tossina anti-cancro»), si apprende che una particolare proteina, la CRM 197, indurrebbe il sistema immunitario a bloccare l'avanzata del tumore e a volte a farlo regredire: lo scopritore è il dottor Buzzi Silvio di Ravenna, che studia la proteina da circa trent'anni;
gli studi del dottor Buzzi, sono stati pubblicati su prestigiose riviste specialistiche tra le quali Cancer Research (la rivista ufficiale dell'American Association for Cancer Research che raduna i massimi oncologi del mondo e che ha cooptato lo studioso italiano fra i suoi membri attivi), su Cancer Immunology and Immunotherapy e sulla britannica The Lancet, che è dal 1823 la massima espressione scientifica dei clinici;
la proteina CRM 197 viene utilizzata nel nostro paese già da molti anni nei vaccini destinati ai bambini, come per esempio il vaccino antimeningococcico, e pertanto non è tossica o pericolosa per la salute;
la sostanza, iniettata al paziente neoplastico, risulterebbe efficace in tutti quei casi in cui le attuali terapie contro il cancro non sortiscono effetto se non quello di prolungare di qualche settimana la sofferenza dei pazienti;
tuttavia sembrerebbe che la proteina in oggetto sia di difficile reperibilità, e che venga consegnata al medico con difficoltà dalla sola filiale di Siena della Chiron spa -:
se il Ministro interrogato non intenda verificare la veridicità di quanto esposto in premessa, avviando in caso positivo la sperimentazione e la successiva utilizzazione del prodotto.
(2-00238) «Brusco».
Interrogazioni a risposta scritta:
FASOLINO. - Al Ministro della salute, al Ministro della giustizia, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
la marijuana costituisce il principio attivo della Cannabis indica e viene, nella vulgata comune, erroneamente definita droga leggera, intendendosi per leggera una droga che non darebbe assuefazione e dipendenza e con la sua assunzione non nuocerebbe ad organi e tessuti;
la letteratura medica più avanzata è concorde nel definire irrilevante l'uso della marijuana per fini terapeutici e, comunque, un qualsivoglia effetto antidolorifico è sempre legato alla somministrazione contemporanea di morfina per cui l'introduzione della marijuana nelle corsie ospedaliere si è rivelato inutile e, fra l'altro, dispendioso per il notevole costo della droga sintetica;
la marijuana viene assunta mediante l'aspirazione del fumo della cannabis indica, la cosiddetta «canna» o «spinello» che dir si voglia, e nella legislazione italiana l'uso personale, stabilito in 500 mg. (20 spinelli) è stato finora considerato esente da implicazioni penali;
con decisione che l'interrogante giudica improvvida, pericolosa per la salute, unilaterale il Ministro Livia Turco ha proposto, di concerto con il Ministro della giustizia e sentito il Ministro della solidarietà sociale, un decreto ministeriale che fissa addirittura in 1000 mg (40 spinelli) l'uso personale giornaliero di droga con la conseguenza che, d'ora in poi, sarà sempre più difficile distinguere il consumatore
dallo spacciatore, peraltro con un duplice effetto negativo:
a) da una parte un numero sempre più cospicuo di spacciatori sfuggirà alle maglie della giustizia, dall'altra, i consumatori (per lo più giovani e giovanissimi) incoraggiati dalla neo-promulgata legalizzazione, saranno destinati a subire danni sempre più gravi a causa dei maggiori quantitativi assunti;
b) inoltre, l'entità del traffico lieviterà ulteriormente e finirà con il coinvolgere un numero crescente di adolescenti e giovani destinati, per la gran parte, a trascorrere all'uso di droghe pesanti, in una escalation attentamente e razionalmente programmata dai signori del traffico della morte -:
se vorranno intraprendere formali iniziative per pervenire alla revoca del decreto in questione.
(4-01655)
BRIGUGLIO. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
gli infermieri sono una categoria che svolge una funzione essenziale nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale e dell'assistenza pubblica e privata;
sarebbe equo ed opportuno adottare un pacchetto di proposte al fine di affrontare la questione infermieristica, degli infermieri italiani adeguando le condizioni economiche e lavorative alla media europea e in particolare:
1) incrementare lo stipendio degli infermieri di 600,00 euro entro il 2010;
2) triplicare il numero dei posti nella facoltà di Scienze infermieristiche;
3) adeguare le dotazioni organiche alla media europea;
4) adeguare il numero degli operatori di supporto nelle corsie per consentire agli infermieri di dedicarsi all'assistenza ed allo sviluppo della professionalità;
5) investire nell'autonomia professionale responsabilizzando gli infermieri nella gestione dei farmaci e dei presìdi sanitari quale meccanismo incentivante nella riduzione degli sprechi;
6) allargare agli infermieri l'esclusività e la libera professione intra ed extra moenia, per garantire la continuità assistenziale nel territorio dopo le dimissioni ospedaliere (casa della salute, assistenza domiciliare, infermiere di quartiere, prevenzione) -:
se il Governo intenda assumere le iniziative necessarie normative, regolamentari e di intervento nelle contrattazioni, per andare incontro alle esigenze degli infermieri italiani.
(4-01657)
DE CRISTOFARO e DIOGUARDI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
sabato 30 settembre 2006, alle ore 12 si è svolta l'inaugurazione del plesso ospedaliero di Boscotrecase che dovrebbe servire la città di Torre Annunziata e i comuni viciniori, contestualmente alla chiusura dell'ospedale civile che da circa 140 anni offriva ai cittadini i servizi sanitari fondamentali;
questa nuova struttura ha ben meritato l'appellativo di «ospedale fantasma» visto che i lavori per la sua realizzazione furono avviati nel 1965, interrotti nel 1972, ripresi nel 1984 e poi ancora bloccati, ricominciati e bloccati di nuovo nel 2002, con evidente danno per il bilancio e la sanità pubblici;
il nuovo plesso ospedaliero malgrado l'enfasi con la quale è stata accolta la sua apertura, soprattutto da parte dei dirigenti della Asl Na 5 e dei rappresentanti delle istituzioni, non è attualmente in grado di sostituirsi alla precedente struttura per
carenze tecniche palesi e lacune di attuazione di alcune importanti prestazioni sanitarie;
l'ospedale di Boscotrecase presenta tra l'altro gravi carenze infrastrutturali quali la mancanza di un'agevole via di accesso dato che l'unica strada che collega il centro di Torre Annunziata al plesso, via Sepolcri, è interrotta per i lavori di adeguamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e che per raggiungere l'ospedale è necessario attraversare un dedalo di strade con un aggravio di tempi di percorrenza incompatibile con eventuali emergenze;
la nuova struttura pubblica, inaugurata in nome dell'efficienza e della modernità è priva di alcune attrezzature ormai indispensabili per la diagnostica quali la Tac e tale servizio dovrà ancora essere affidato in convenzione a privati, con un ulteriore aggravio del bilancio sanitario regionale;
non si è provveduto ad un'adeguata campagna di informazione degli utenti che ancora si recano presso la sede del vecchio nosocomio il quale, del resto, pur nella carenza di organico e nella atavica inefficienza amministrativa avrebbe potuto e potrebbe ancora continuare a svolgere la sua funzione di presidio pubblico almeno per quei reparti che nel corso degli anni hanno garantito prestazioni di ottimo livello come ad esempio i reparti di Cardiologia e di Ostetricia, ed avere un giusto utilizzo come presidio di pronto soccorso d'urgenza;
è necessario che siano tenute nella giusta considerazione le legittime esigenze della cittadinanza di una struttura ospedaliera efficiente e adeguata alla complessità del territorio nonché rispondente alle necessità di presidio sanitario d'urgenza come ancora potrebbe essere la vecchia struttura dell'Ospedale Civile -:
se non intenda disporre l'accesso presso la Asl competente, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge n. 37 del 1989, per verificare le cause del ritardo.
(4-01661)