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Allegato B
Seduta n. 78 del 28/11/2006
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazione a risposta in Commissione:
MELLANO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
gli uomini del Comando Stazione di Comunanza del Corpo forestale dello Stato sono stati protagonisti di due diverse operazioni antibracconaggio nel territorio ascolano, che hanno portato alla denuncia di tre uomini, per il reato di abbattimento di fauna selvatica protetta e in uno dei due casi, esercizio dell'attività venatoria mediante l'uso di mezzi acustici non consentiti dalla vigente normativa in materia. In quest'ultimo episodio in località «eolica», gli agenti si sono trovati nel mezzo di un vero e proprio concerto, un incredibile cinguettio un po' anomalo al loro orecchio allenato: altoparlanti ben occultati nel bosco, collegati a richiami elettromagnetici che riproducevano in modo fedele il canto dei fringuelli, facendo da esca a quelli veri. I piccoli volatili, posandosi sugli alberi, venivano colpiti con un fucile di piccolo calibro da un capanno sottostante. Il bracconiere è stato denunciato, mentre sono stati sequestrati 6 fringuelli, un fucile e 4 richiami acustici elettrici ed elettromagnetici illegali, completi di altoparlanti, cavi elettrici e batterie per l'alimentazione. Altri due bracconieri sono stati denunciati per la cattura di specie protette dalla vigente normativa in ambito venatorio, nel corso di un'altra operazione in località «Vestre Mastro», nel comune di Montefortino (Ascoli Piceno), dove i Forestali hanno sorpreso i due uomini mentre sparavano a fringuelli, cardellini, frosoni e faneli, nei pressi di un campo di girasole appositamente coltivato. Sequestrati 2 fucili, oltre un centinaio di munizioni e la selvaggina abbattuta;
a seguito di una segnalazione della Lipu e di cittadini privati, gli agenti del Coordinamento Provinciale di Napoli hanno sequestrato 33 esemplari di volatili protetti in un negozio di Poggiomarino, in provincia di Napoli. Nel corso della perquisizione sul posto, sono stati trovati cardellini, verdoni, lucherini, tordi e fanelli, pappagalli, detenuti illegalmente dal titolare dell'attività. L'uomo, B.G. un pluripregiudieato di 43 anni, è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per detenzione e commercio illecito di specie protette ed è attualmente a piede libero. I volatili, dopo accurate analisi, sono stati trasportati e liberati nel «Reale Bosco di Capodimonte»;
gli uomini del Nucleo Operativo Antibracconaggio (NOA) dell'Ispettorato Generale del Corpo forestale dello Stato di Roma, in collaborazione con i Nuclei di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Latina e Caserta, hanno concluso un importante intervento nel pontino e nel casertano, mirato alla repressione del bracconaggio, in particolare riguardo alla cattura di fringillidi e avifauna acquatica, mediante mezzi non consentiti. L'operazione si è svolta tra i comuni di Minturno e Formia, in provincia di Latina, e quelli di Sessa Aurunca, Cellole, Grazzanise, Cancello Arpone e Castelvolturno, a nord di Caserta e ha portato alla denuncia di 17 persone provenienti dal napoletano e al sequestro di dieci fucili, nove reti da uccellagione, diciotto richiami acustici illegali a funzionamento elettromagnetico e altri strumenti di caccia illegale. Dieci bracconieri sono stati denunciati per l'abbattimento degli anatidi che popolano gli specchi d'acqua del casertano, pratica
esercitata per lo più nelle ore notturne, per cui è stata emessa anche un ingente sanzione amministrativa. Sette persone sono state denunciate invece per la cattura illegale di fringuellidi. Sequestrati 180 esemplari, qualche verdone e per la maggior parte cardellini destinati al commercio illecito nei mercati napoletani. Successivamente i volatili sono stati liberati nelle campagne circostanti;
nel corso di un'operazione antibracconaggio, la pattuglia del Comando Stazione di Mottola del Corpo forestale dello Stato ha sorpreso un cacciatore intento ad esercitare attività venatoria illegale all'interno del Parco Naturale Regionale «Terra delle Gravine», in provincia di Taranto. Il reato è avvenuto esattamente nella «Gravina di Corneto», all'interno di un'oasi di ripopolamento, interdetta alla caccia e destinata al rifugio, alla riproduzione e alla sosta di specie di avifauna migratoria. C.G., un pensionato settantenne di Villa Castelli, in provincia di Brindisi, è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria competente per attività venatoria in area protetta, mentre sono stati sequestrati il fucile, le munizioni e sette capi abbattuti di selvaggina, in particolare sei tordi bottacci e un merlo;
durante un servizio di controllo antibracconaggio svolto nel territorio del Tirreno Cosentino, gli agenti del Comando Stazione di Longobardi del Corpo forestale dello Stato hanno sorpreso un cinquantaduenne di Amantea (Cosenza) mentre esercitava attività illegale di uccellagione in località «Cozzino Cuoco», nel comune di Belmonte Calabro. L'uomo utilizzava richiami vivi tenuti in piccole gabbie per attrarre e catturare altri cardellini, specie protetta dalle norme che regolano la caccia. Sono stati sequestrati tre richiami vivi, alcune gabbie e dieci cardellini che erano stati appena catturati per mezzo di una rete di quattro metri, posta anch'essa sotto sequestro. Gli uccelli sono stati subito liberati nelle campagne circostanti il vicino Comando Stazione del Corpo forestale;
gli agenti del Comando Stazione di Tricase del Corpo forestale dello Stato di Lecce hanno denunciato tre cacciatori responsabili di reati venatori. I tre, un contadino di 33 anni nato a Tricase e residente a Minervino di Lecce, un cinquantenne nato a Gallipoli e residente a Salve (Lecce) e un pensionato sessantenne di Castrignano del Capo (Lecce), sono stati colti in flagrante mentre esercitavano attività di caccia con mezzi non consentiti. Ad allertare la pattuglia del Corpo forestale, intenta a perlustrare la zona, sono stati i ripetuti colpi di arma da fuoco. Durante l'appostamento gli agenti hanno avvistato i bracconieri e hanno riconosciuto i versi dei volatili riprodotti artificialmente. I tre erano appostati con i fucili carichi mentre a terra era visibile un sacchetto contenente munizioni e un richiamo acustico vietato dalla legge. I Forestali sono così intervenuti e hanno sequestrato tre fucili, 162 cartucce a piombo spezzato, due richiami acustici comprensivi di altoparlanti, cassette, batterie e alcuni capi di selvaggina abbattuti, in particolare due tordi e tre allodole. I bracconieri dovranno ora rispondere di attività venatoria illecita mediante tecniche e mezzi non consentiti;
gli uomini del Comando Stazione di San Luca del Corpo forestale dello Stato di Reggio Calabria hanno denunciato due persone per introduzione di armi all'interno del Parco Nazionale dell'Aspromonte e resistenza a Pubblico Ufficiale, in località «Fontana Ariusa» nel comune di San Luca. Gli agenti hanno fermato un'automobile e hanno invitato i due uomini a bordo dell'autovettura ad esibire i documenti di riconoscimento e ad aprire il bagagliaio per i consueti controlli. A quel punto, però, i due sono fuggiti, liberandosi di alcune cartucce da caccia calibro 12. I Forestali li hanno inseguiti per alcuni chilometri e, una volta raggiunti, hanno perquisito l'autovettura nella quale hanno trovato, occultato, un fucile da caccia calibro 12. L'arma è stata sequestrata e i due uomini sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria competente;
durante un'operazione di controllo, gli agenti del Comando Stazione di Castrovillari
del Corpo forestale dello Stato hanno denunciato due uomini di Caivano (Napoli), per aver utilizzato alcuni richiami acustici illegali durante una battuta di caccia, in località «Raganello», nel territorio di Cassano Ionio (Cosenza). Gli agenti hanno sorpreso i due cacciatori all'interno di un capanno vicino alla spiaggia, con un richiamo meccanico a funzionamento elettromagnetico nascosto tra la sabbia, utilizzato per attrarre le specie di volatili presenti sul territorio. Gli agenti hanno sequestrato il richiamo, due fucili calibro 12 e le relative munizioni. Nelle ultime settimane, in tutto il territorio cosentino, i Forestali hanno denunciato 14 persone per attività venatoria illegale e sequestrato diversi richiami acustici;
nel territorio del comune di Spezzano Albanese (Cosenza), il sequestro è avvenuto all'interno della zona a gestione sociale della caccia. Gli agenti hanno sorpreso tre cacciatori mentre esercitavano l'attività venatoria. Al momento del controllo i tre erano in possesso di 175 uccelli abbattuti di specie protetta, di cui 120 fringuelli, 40 verdoni, 5 cappellaccia, 4 lucherini, 3 cardellini, 2 fanelli e un colombo. I cacciatori, tutti provenienti dalla provincia di Terni, sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per violazione della legge sulla caccia;
durante un servizio di controllo antibracconaggio svolto nel territorio del comune di Piombino, gli agenti del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) del Corpo forestale dello Stato di Livorno hanno sorpreso due persone mentre svolgevano attività venatoria illegale all'interno del Parco Interprovinciale di Montioni (Livorno). I Forestali hanno trovato i due cacciatori all'interno dell'area protetta mentre posizionavano dei lacci per catturare ungulati, in particolare cinghiali. I due sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria per violazione della legge sulla caccia e i mezzi illegali sono stati posti sotto sequestro -:
quali siano le iniziative che il Governo intende intraprendere al fine di reprimere un fenomeno sempre più frequente come quello del bracconaggio;
se non ritenga urgente assumere iniziative per rivedere in senso più restrittivo le sanzioni previste dalle normative vigenti per i colpevoli del reato di bracconaggio.
(5-00422)