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Allegato B
Seduta n. 78 del 28/11/2006
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazione a risposta scritta:
BELLOTTI. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la religione cattolica è parte integrante delle tradizioni storico-culturali del popolo italiano e ancora oggi il credo religioso più diffuso sul territorio italiano;
il rapporto tra Stato e confessioni religiose, in particolare con la Chiesa cattolica, è stato da sempre fondato sul reciproco dialogo;
da quanto si evince, però, dall'articolo apparso su La Repubblica del 14 novembre 2006 «Padova, porte chiuse al vescovo. Non può entrare nelle scuole», si sarebbe verificato un episodio, che l'interrogante giudica increscioso, posto in essere dal dirigente del complesso scolastico delle strutture di Vigodarzere, Terraglione e Saletto che ha negato al Vescovo di Padova monsignor Antonio Mattiazzo la serie di incontri previsti con gli studenti;
i suddetti incontri sarebbero stati negati, secondo le parole dello stesso dirigente del complesso scolastico, «a salvaguardia del credo di ciascuno»;
l'episodio sarebbe stato criticato duramente, secondo lo stesso articolo, anche dalle autorità locali che avrebbero sottolineato che, su un centinaio di bambini che frequentano le tre scuole, «saranno al massimo una decina quelli di altre confessioni
religiose», che oltre tutto non avrebbero espresso alcun tipo di protesta;
sebbene il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale per il Veneto, Carmela Palombo, abbia prontamente sconfessato l'operato del dirigente scolastico, sottolineando che la Chiesa «non costituisce un ostacolo educativo per nessuno» e invitando, così, il Vescovo ad essere presente all'inaugurazione della nuova scuola elementare di Terraglione, i precedenti due incontri sarebbero stati definitivamente annullati;
se, da una parte, lo Stato italiano ha eretto il principio di laicità come elemento fondante della stessa nazione italiana, esso, d'altro canto, non può essere interpretato nel senso di negare lo svolgimento di un incontro con un esponente religioso cattolico all'interno di un istituto scolastico, luogo di apertura e di confronto;
la previsione di incontri tra esponenti religiosi, in particolare del mondo cattolico, e studenti all'interno di istituti scolastici non deve essere considerato come un ostacolo educativo ma, al contrario, come momento di arricchimento dell'offerta culturale e valoriale;
il fatto sopra descritto si pone, inoltre, in linea di discontinuità con la politica di dialogo verso tutte le confessioni religiose, da sempre promossa dalle istituzioni italiane in modo del tutto trasversale -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure concrete di propria competenza intenda adottare affinché esponenti della Chiesa cattolica non vengano estromessi dai luoghi sociali più importanti, tra i quali deve essere senza dubbio enumerata la scuola pubblica;
se sia intenzione del Governo riconoscere, nel rispetto della laicità dello Stato, l'importanza che la Chiesa cattolica riveste nella società italiana in particolare come rappresentante di parte del patrimonio storico-culturale del nostro Paese.
(4-01751)