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Allegato A
Seduta n. 80 del 30/11/2006
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(Sezione 4 - Misure a favore delle popolazioni del Molise e della Puglia colpite dal sisma dell'ottobre 2002)
D)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
diversi comuni della regione Molise e della regione Puglia sono stati colpiti nel mese di ottobre del 2002 da un violento sisma;
il terremoto ha causato innumerevoli danni materiali, devastando, di fatto, intere zone e centri abitati e causando, purtroppo, la morte di diverse persone, tra i quali 27 bambini e una maestra;
a distanza di anni la popolazione interessata patisce ancora gravi disagi, costretta a vivere in sistemazioni di fortuna lontana dalla propria casa, la vita dei comuni interessati è stata profondamente stravolta ed ancora stenta a tornare alla normalità;
gli aiuti che sono giunti alle popolazioni locali per quanto utili e preziosi sono evidentemente insufficienti;
nel disegno di legge finanziaria attualmente all'attenzione del Parlamento gli stanziamenti previsti risultano essere indiscutibilmente limitati ed insufficienti;
la prospettiva concreta, per le popolazioni del comprensorio colpito dal terremoto, resta quella di continuare a vivere in una situazione di grave e quotidiana emergenza;
i provvedimenti emergenziali emanati immediatamente dopo il sisma, tra le altre cose, avevano previsto e garantito la sospensione, oltre che degli adempenti e versamenti tributari e contributivi, anche dei termini processuali e sostanziali, con inclusione della sospensione dei termini di pagamento in senso lato;
evidentemente tale misura rappresentava un necessario quanto dovuto aiuto in favore di una popolazione e di un intero comprensorio colpito gravemente dal terremoto, un aiuto tanto più necessario se si considera le enormi difficoltà di carattere socio-economico che la popolazione locale è stata ed è ancora costretta a fronteggiare;
a meno di un anno dal terremoto questa agevolazione è tuttavia cessata, pur permanendo evidenti disagi in tutta la zona interessata dal sisma;
già dal 30 settembre 2003 ai cittadini dei comuni interessati dalla calamità è stato imposto di riavviare i versamenti delle rate di mutuo, con l'aggravante della richiesta, da parte degli istituti di credito, della corresponsione in un'unica soluzione dei ratei arretrati;
tale richiesta ha praticamente ed inspiegabilmente vanificato gli effetti della sospensione disposta in precedenza, trasformando anzi il beneficio ricevuto inizialmente in un improvviso ed insostenibile aggravamento dell'onere finanziario;
inoltre, quanto alla sospensione dei termini per gli adempimenti e versamenti
tributari e contributivi, i ripetuti ritardi con i quali le ordinanze della Presidenza dei Consiglio dei ministri sono intervenute a provvedere le proroghe hanno costantemente creato situazioni di inevitabile tensione e disagio;
tali proroghe sono state, infatti, disposte a distanza di oltre due mesi dalla scadenza dei termini originariamente previsti, ingenerando confusione negli stessi organi ed enti preposti alla riscossione;
lo stesso contenuto della normativa emergenziale è sempre stato tale da ingenerare dubbi interpretativi, ancora oggi non appare chiaro se destinatari di quel beneficio di sospensione fossero unicamente i titolari di imprese già esistenti alla data del sisma o anche quelli titolari di imprese sorte successivamente;
incomprensibili poi le ultime disposizioni in ordine alla sospensione contributiva, per le quali, in merito alle scadenze successive al 1o gennaio 2006, stabiliscono che questa operi unicamente per i contributi a carico dei datori di lavoro in favore dei dipendenti e non anche per i contributi personali posti a carico dei lavoratori autonomi;
la sospensione, inoltre, risultava prevista unicamente per i datori di lavoro privati e non per quelli pubblici, attuando così una disparità di trattamento difficilmente comprensibile;
lo stato d'emergenza per le zone colpite dal terremoto dell'ottobre 2002 è stato prorogato al 31 dicembre 2006;
per gli adempimenti ed i versamenti tributari opera la sospensione al 31 dicembre 2006, mentre gli importi maturati dal 31 ottobre 2002 andranno versati dal 1o gennaio 2007 in quattrocento rate mensili;
la confusione normativa si è aggravata ulteriormente a seguito dell'emanazione di decreti del commissario delegato, che ha esteso l'area terremotata del cosiddetto «cratere» (14 comuni) all'intera provincia di Campobasso;
i versamenti Inps/Inail maturati dal 31 ottobre 2002 al 31 maggio 2005 vanno restituiti in 304 rate mensili a partire dal 16 marzo 2006;
i contributi Inps/Inail per i lavoratori autonomi per l'anno 2006 secondo una recente circolare Inps (n. 67 del 5 maggio 2006) non sono più sospesi;
i contributi Inps/Inail sui dipendenti delle sole imprese private sono sospesi anche per l'anno 2006, ma dovranno essere restituiti in dodici rate mensili a partire dal 1o gennaio 2007;
a quanto risulta la cassa edile non ha mai sospeso i contributi previsti obbligatoriamente per le imprese edili;
gli uffici finanziari stanno notificando nei confronti di contribuenti residenti ed operanti nelle zone del «cratere» del terremoto accertamenti fiscali basati sugli studi di settore dell'anno 2002;
non si comprende la disparità che pare attuarsi ai danni delle aziende che hanno avviato la loro attività dopo il sisma, che, anzi, dovrebbero essere tutelate ed incoraggiate;
per altre popolazioni e zone colpite da calamità naturali, come quelle nella regione Umbria o nella regione Marche, si sono adottate misure completamente differenti; così come particolari soluzioni sono state adottate per le aree colpite dall'alluvione del Piemonte e per quelle della provincia di Brescia;
per le zone colpite da calamità naturali in Sicilia si è adottato un atteggiamento e delle misure che appaiono molto più coerenti e comprensive per le popolazioni colpite, ed oggi nel disegno di legge finanziaria, attualmente all'attenzione del Senato della Repubblica, proprio per le zone colpite da calamità naturali nella provincia di Catania, sono previsti ulteriori interventi miranti al rinnovo della proroga della sospensione del pagamento dei tributi e dei contributi ed al loro relativo abbattimento;
alla Camera dei deputati è stato recepito un apposito ordine del giorno che impegna il Governo a reperire quanto prima le risorse necessarie, dando la giusta priorità alla regione Molise e Puglia, mettendole anche per ciò che riguarda la rateizzazione, sospensione ed abbattimento dei tributi e contributi nelle stesse condizioni di altre zone del Paese colpite da calamità naturali -:
quali siano le ragioni che motivano il Governo ad assumere comportamenti così differenti da poter apparire discriminatori per le diverse popolazioni colpite da calamità naturali, quali siano gli interventi che pensa opportuno mettere in campo per alleviare e sostenere le popolazioni del Molise e della Puglia, se non ritengano necessario aumentare coerentemente ai bisogni e alle necessità concrete della popolazione gli stanziamenti previsti per le popolazioni del Molise e della Puglia, se, con riferimento a queste, intendano ripristinare la rateizzazione prevista fino al 31 dicembre 2005 anche per la parte contributiva, definire le iniziative che intendano adottare per il 2007, compresa un'ulteriore proroga della sospensione del versamento di tributi e contributi, definendo, in particolare, le necessarie sanatorie per la parte tributaria, rendendo così omogeneo il trattamento per le regioni Molise e Puglia con quello di altre realtà del Paese colpite da calamità naturali.
(2-00248) «Astore, Donadi».
(28 novembre 2006)