Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 80 del 30/11/2006
ATTI DI INDIRIZZO
Mozione:
La Camera,
premesso che:
l'Italia, soprattutto nel corso di conflitti bellici ma anche in epoca più recente, è stata depredata del suo patrimonio artistico che ora è esposto nei musei di tutta Europa e del mondo;
tra gli esempi più prestigiosi risultano: il sarcofago etrusco degli sposi di Cerveteri, il Leone alato di Vulci, il Lottatore nudo detto Gladiatore Borghese, il Vaso di Canopo, un bassorilievo dell'Ara Pacis alto un metro e venti e lungo un metro e mezzo, l'Incoronazione delle Spine di Tiziano, Lot e la sua figlia del Tintoretto, Le Nozze di Cana del Veronese, vari macchiaioli tra cui Ragazza che cuce di Silvestro Lega, La bottega del fornaio a Settignano e Casa fra gli alberi di Telemaco Signorini, Giovane Donna che culla il bambino di Odoardo Borrani, Cavalleggero di Giovanni Fattori, trafugate nella primavera del 1944 presumibilmente dall'ufficiale neozelandese Arthur Frazer a San Martino a' Cozzi ora esposte in Nuova Zelanda nel museo di «Dunedin public art gallery»; la testa di Fauno di Michelangelo trafugata dai nazisti dal museo del Bargello e centinaia di altri pregiatissimi esemplari;
sembrerebbe che l'archivio storico-diplomatico del Ministero degli affari esteri contenga più di mille e cinquecento pratiche di opere da recuperare, ma tale elenco sarebbe coperto dal segreto di Stato;
il 23 novembre 2006 il Ministro dei beni e delle attività culturali ha reclamato la restituzione di alcune opere d'arte italiane trafugate e ora esposte al Getty Museum di Los Angeles;
il direttore del Getty, Michael Brand, sostiene che non ci sono i presupposti per restituire all'Italia almeno 21 delle 52 opere richieste, tra cui la Venere di Morgantina, trafugata da uno scavo in Sicilia nel 1979, e soprattutto il bronzo dell'Atleta Vincitore, attribuito a Lisippo, che fu ripescato nel 1964 nel mare davanti alla costa di Fano, nascosto in Italia e poi fatto espatriare illegalmente per essere venduto all'estero;
il comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, gen. Ugo Zottin, ha dichiarato che le battaglie legali per recuperare questi ultimi due capolavori sono state avviate ormai da decenni,
impegna il Governo:
a chiarire il quadro normativo sul destino delle opere d'arte trafugate, attraverso la sottoscrizione di accordi internazionali bilaterali e l'introduzione del principio di reciprocità, sollecitando un chiaro pronunciamento dell'Unione Europea sia nei confronti dei rapporti tra gli Stati membri che verso Paesi extraeuropei;
a consentire - qualora corrisponda al vero che l'archivio storico-diplomatico del Ministero degli affari esteri contenga un elenco dei beni frutto di «bottini di guerra» coperto dal segreto di Stato la desecretazione di tale elenco;
a ricostruire e rendere noto l'elenco delle opere d'arte italiane trafugate presenti nei musei del mondo, iniziando da quelli europei, anche attraverso la promozione di una grande mostra espositiva a fini informativi delle copie di dette opere, tesa a sollecitare le autorità preposte a chiederne la restituzione.
(1-00067)
«Rampelli, Frassinetti, Briguglio, Murgia, Castiello, Cosenza, Catanoso, Contento, Raisi, Giorgio Conte».