Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 82 del 5/12/2006
...
AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazione a risposta scritta:
CAMILLO PIAZZA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
dopo il via libera, nel 2005, alla realizzazione della centrale turbogas di Bertonico (Lodi), secondo l'interrogante, è probabile che la giunta della Regione Lombardia dia parere favorevole anche agli altri due progetti considerati come «prioritari» da una delibera di giunta datata 8 agosto 2003: quello di Offlaga e quello di Spinadesco in provincia di Cremona;
secondo fonti non ufficiali il nuovo programma energetico regionale (Per) in fase di affinamento da tre anni, verrà approvato dalla Regione Lombardia entro dicembre 2006;
il progetto di Offlaga, piccolo comune della bassa bresciana che conta poco più di 3.500 abitanti e dove il 70 per cento della superficie è dedicata all'agricoltura, prevede la realizzazione di una mega centrale termoelettrica da 800 Mw a soli 3 chilometri dal centro del paese;
secondo gli studi condotti finora, una centrale di queste proporzioni è in grado di emettere ogni anno 840 mila chilogrammi di ossido d'azoto e 200 mila chilogrammi di monossido di carbonio ed un'emissione di biossido di carbonio calcolata attorno a 1.184.000 tonnellate;
in campo energetico la Lombardia è già autosufficiente e i dati relativi ai consumi energetici, su cui la Regione ha calcolato il numero di nuove centrali elettriche, a giudizio dell'interrogante, sono stati sovrastimati e quindi non dovrebbero servire tutte le nuove centrali previste, come quella di Offlaga;
nel Piano energetico regionale (Per) si accredita un aumento annuo del 3,3 per cento dei consumi energetici finali. Un dato smentito dall'aumento dei consumi reali registrati dal 2001 ai primi 5 mesi del 2005, che si sono mediamente attestati intorno allo 0,6 per cento annuo;
la stima della Regione è smentita anche dal Ministero dello sviluppo economico che prevede un aumento nazionale medio del 2,3 per cento annuo;
secondo gli ambientalisti si aprirebbe anche un problema di sicurezza della falda acquifera, con il rischio concreto di
diffusione di sostanze tossiche, dato che è previsto un prelievo di 340 mila metri cubi di acqua l'anno, necessari alla nuova centrale e all'estensione del teleriscaldamento. Questo potrà determinare un ulteriore cono di depressione dove possono diffondersi le falde di aree già inquinate;
quella di Offlaga è un caso locale che si sta trasformando in caso nazionale: da una parte c'è la Seb (la società degli acciaieri, che deterrebbe il 40 per cento delle azioni della futura centrale), il colosso inglese dell'energia, l'International Power (40 per cento delle quote) e la Asm (Azienda servizi municipalizzati) di Brescia (20 per cento delle quote) decisi a portare avanti il progetto, dall'altra c'è un intero paese, sostenuto da 35 sindaci di altrettanti comuni confinanti, convinto di proseguire la battaglia in difesa dei propri territori;
nel 1999 l'Asm propose la costruzione di una centrale termoelettrica di grandi dimensioni nel comune, ma secondo la legge di allora, l'ultima parola sulla fattibilità del progetto spettava all'amministrazione comunale che bocciò la proposta. La decisione del Consiglio comunale fu sostenuta nel 2002 da un referendum popolare, dove l'88 per cento dei votanti (con un'affluenza del 68 per cento) risultò contrario al progetto;
nel 2003 l'approvazione del decreto Marzano annullò ogni decisione presa. Da allora tutto è stato messo di nuovo in discussione. Il provvedimento, infatti, autorizza il funzionamento temporaneo, e limitato nel tempo, di centrali elettriche, anche in deroga ai limiti contenuti sulle emissioni in atmosfera, e prevede inoltre di poter modificare il limite di temperatura degli scarichi idrici delle centrali termoelettriche. Di fatto la legge Marzano non lascia alle istituzioni locali nient'altro che un parere consultivo. In seguito quindi i costruttori decisero così di rinnovare il progetto;
il 20 settembre 2003 il consiglio comunale di Offlaga ha approvato all'unanimità una variante «anticentrale», una delibera urbanistica per tutelare il territorio da possibili abusi che rappresenta l'unico strumento legale da «impugnare» in caso di contenziosi. Con questa delibera l'area individuata per la creazione della centrale cambia destinazione, da zona agricola è stata dichiarata area vincolata dal rispetto ambientale;
l'Italia è già oggi oltre i limiti di emissioni per quanto riguarda i parametri di Kyoto. Appare evidentemente contraddittorio produrre altri 2 milioni di metri cubi di CO2, la quantità che emetterebbe la centrale di Offlaga -:
se il Governo voglia riferire quali siano le informazioni di cui dispone in merito alla realizzazione del progetto della centrale termoelettrica di Offlaga e se siano state eseguite o siano in corso una VIA e una VAS da parte della Regione Lombardia e/o del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e quali siano i risultati, e come intenda rispondere alle richieste della popolazione fortemente preoccupata dalla realizzazione del progetto.
(4-01861)