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Allegato B
Seduta n. 88 del 19/12/2006
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TRASPORTI
Interpellanza:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dei trasporti per sapere - premesso che:
il capo della Protezione civile Guido Bertolaso ha rilasciato, in riferimento allo scontro dei treni avvenuto il 13 dicembre 2006 verificatosi nella zona di Avio, alle agenzie stampa le seguenti dichiarazioni: «Abbiamo rischiato una Bhopal italiana». In particolare Bertolasso afferma che su uno dei vagoni coinvolti nello scontro «Viaggiava un carico di metilene difenilisocianato: una sostanza tossica e molto pericolosa ... una sostanza simile all'isocianato di metile che nell'84 provocò 20 mila morti a Bhopal»;
sembra, sempre secondo Bertolaso, che accanto al vagone contenente tali materiali ci fosse anche un vagone che trasportava alcol etilico;
il dato più sconcertante delle dichiarazioni del capo della Protezione civile riguarda la considerazione che il carico non era segnalato da alcuna bolla di accompagnamento;
sulla base di tali affermazioni si rende evidente come la tragedia avrebbe potuto assumere contorni ancora più gravi -:
se e come sia stato possibile che il treno avesse dei vagoni contenenti materiali così pericolosi senza che nemmeno fossero segnalati da una bolla di accompagnamento;
se il Ministro ritenga e necessario far sì che la commissione da lui insediata per accertare le cause dello scontro si occupi anche di verificare questi ulteriori sviluppi della vicenda.
(2-00290) «Locatelli, Sperandio, Mario Ricci».
Interrogazioni a risposta orale:
GRILLINI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
consta all'interrogante che in data 18 dicembre 2006 il treno Eurostar delle ore 10 e 46 in partenza dalla stazione di Bologna per Roma Termini partiva senza annuncio vocale e senza segnalazione nei monitor della stessa stazione, determinando che oltre un centinaio di passeggeri in attesa di partire con quel treno fossero lasciati nella stazione di Bologna;
i passeggeri in attesa non venivano nemmeno avvisati a posteriori dell'avvenuta partenza del treno, con l'invito a cambiare la prenotazione, che per gli Eurostar è obbligatoria, e a partire con l'Eurostar successivo;
i passeggeri in possesso del biglietto ticketless, peraltro, non possono cambiare treno e prenotazione;
sempre più di frequente i disservizi delle Ferrovie dello Stato colpiscono i passeggeri con grave danno per loro, per le stesse ferrovie e per l'inaffidabilità del servizio che da ciò ne deriva;
in particolare gli annunci degli Eurostar sono spesso imprecisi e tardivi. In particolare l'annuncio dato all'ultimo momento del binario dal quale partirà il treno, lascia poco tempo ai passeggeri per salire e sistemarsi in carrozza;
quasi mai l'annuncio indica il posizionamento delle carrozze di prima e seconda classe provocando ingorghi pedonali e penosi trascinamenti di valige da un capo all'altro del binario;
secondo l'interrogante i ritardi in arrivo e in partenza ormai sono la norma e non l'eccezione;
spesso le vetture sono in condizioni pietose soprattutto per ciò che riguarda i servizi igienici sovente persino inutilizzabili fin dalla stazione di partenza dei treno, perché sporchi o perché manca l'acqua -:
quali azioni intenda mettere in campo il Ministro interrogato per porre fine a tutti questi disservizi che a volte di fatto sembrano configurare come vere e proprie omissioni e/o interruzioni di servizio pubblico.
(3-00497)
ASCIERTO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
ormai da alcuni anni la minaccia del terrorismo ha imposto misure di prevenzione adeguate che hanno coinvolto soprattutto le strutture pubbliche ed in modo particolare quelle del sistema del trasporto;
in tale contesto gli aeroporti, i porti, e le ferrovie hanno dovuto aumentare la vigilanza e gli standard di sicurezza ai passeggeri, alle merci, ai propri uffici ed ai mezzi;
come è noto le Ferrovie sono certamente le più esposte a un possibile rischio attentato e, come le cronache e le statistiche a disposizione delle Forze di Polizia lo testimoniano, anche a tutte quelle azioni di media e piccola criminalità che colpiscono direttamente gli utenti e i dipendenti del trasporto ferroviario;
alcune strutture ed uffici di Ferrovie sono situati in aree metropolitane particolarmente a rischio, sia di attentati che obiettivo della criminalità diffusa, come ad esempio la stazione Termini di Roma;
la Società Ferrovie S.P.A per far fronte al problema ha utilizzato gli operatori della sicurezza privata che costituiscono un efficace deterrente, in mancanza delle forze dell'ordine, tanto è che si è rilevata spesso utile, attraverso segnalazioni ed interventi sinergici, alle Istituzioni e ha consentito in molti casi l'individuazione e la cattura di criminali;
di recente, ed in modo inspiegabile, la società Ferrovie dello Stato Spa ha dato disposizioni di ridurre drasticamente le spese legate alla sicurezza degli impianti
ferroviari, delle stazioni e degli uffici del gruppo Ferrovie in contrasto alle reali esigenze del momento;
all'interrogante appare incredibile che per razionalizzare le spese invece di tagliare i veri sperperi si vada a tagliare gli standard di sicurezza, presumendo evidentemente che la Polizia ferroviaria possa sopperire a tutte le esigenze;
la polizia ferroviaria sebbene svolga con grande professionalità e sacrificio il proprio lavoro, non riesce, da sola, a fronteggiare il dilagare dei fenomeni criminosi -:
se il Ministro interrogato voglia verificare la situazione ed intervenire urgentemente presso l'azienda Ferrovie spa affinché l'azione di riassetto finanziario dell'azienda non gravi sulla sicurezza delle stazioni e delle strutture societarie nell'interesse dei cittadini, dei dipendenti di Ferrovie e della sicurezza pubblica.
(3-00498)
ALBERTO GIORGETTI, ASCIERTO, BELLOTTI, GIORGIO CONTE e URSO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in merito all'incidente ferroviario verificatosi mercoledì 13 dicembre 2006 lungo la linea del Brennero e nel quale hanno perso la vita due macchinisti sembrerebbe che, come riportano gli organi di stampa:
il locomotore del treno merci, che ha causato l'impatto, fosse provvisto di un sistema obsoleto di controllo della marcia del treno;
i due macchinisti stessero lavorando in straordinario;
non sia scattato il blocco automatico facendo ciò presumere, un guasto tecnico;
considerato il degrado in cui versano le Ferrovie dello Stato, l'umiliazione cui è costantemente sottoposto il personale, il deperimento delle strutture, i crescenti disagi degli utenti e a fronte di una politica secondo l'interrogante non di risanamento ma di totale abbandono adottata dai vertici delle Ferrovie dello Stato -:
quali iniziative il Ministro intenda avviare per accertare la reale dinamica dell'incidente e le eventuali responsabilità degli organi di vertice nazionale e locali delle Ferrovie dello Stato;
quali misure intenda adottare per far fronte al vergognoso degrado in cui versano le Ferrovie dello Stato.
(3-00499)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
RONCONI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la mattina del 13 dicembre a Borghetto sull'Adige c'è stato uno scontro tra due treni merci, nel quale hanno perso la vita i due macchinisti Walter Mazzi e Giancarlo Maschi;
il responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso ha denunciato che tra i vagoni del treno interessato allo scontro era stivata una sostanza altamente tossica e pericolosissima il Metilene difenil isocianato (Mdi), una sostanza chimica che era contenuta in 4 cisterne da 25 tonnellate l'una;
il tremendo urto ha causato la fuoriuscita della sostanza chimica perchè nell'impatto è esplosa una delle cisterne rilasciando sui rottami e sul terreno il suo contenuto; fortunatamente tale sostanza produce dei vapori tossici oltre i 20 gradi di temperatura, per cui le basse temperature di questi giorni sono state di per sè una garanzia -:
per quali motivi un trasporto così eccezionale non fosse segnalato da alcuna bolla di accompagnamento.
(5-00519)
VOLONTÈ e TASSONE. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
da quanto si apprende dalla stampa, in merito alle dichiarazioni di esponenti
del Governo circa la mancanza di fondi a disposizione dell'ANAS, si prospetta un ulteriore blocco dei lavori di completamento degli interventi sulla strada statale 340 Regina in atto, ed una conseguente differibilità di quelli già programmati;
il tratto stradale in questione, di collegamento internazionale, riveste notevole importanza per tutto il territorio, ove non sono presenti ferrovie e autostrade, interessando, tra l'altro, il flusso dei lavoratori frontalieri che rappresentano più del 40 per cento della popolazione attiva residente;
i lavori di realizzazione del II lotto della Strada Statale 340 Regina - tratto Oria-Cressogno - sono iniziati nel 1990, ripresi nel 2001, e ancora sospesi nel maggio del 2005, a seguito dell'emanazione di nuove normative in materia, che hanno reso necessario la redazione di una perizia di variante tecnica da parte dell'ANAS, con l'esecuzione di alcuni lavori di adeguamento alla sicurezza;
più volte, a seguito di incontri e di comunicazioni con le Autorità competenti, è stata sollecitata la ripresa e conclusione dei lavori del II lotto -:
quali iniziative intendano attivare affinché, nel più breve tempo possibile, i lavori del tratto stradale in questione vengano ripresi e conclusi, ponendo termine alla situazione di grave disagio personale, sociale ed economico vissuto dalla popolazione residente.
(5-00522)
Interrogazione a risposta scritta:
COLUCCI. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
il grave incidente ferroviario avvenuto il 13 dicembre 2006, tra due convogli merci sulla linea Trento-Verona, che ha causato la morte di due macchinisti, ripropone nuovamente il serio problema dei controlli e della sicurezza sulla rete ferroviaria nazionale;
il responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso, all'indomani dell'incidente, che ha portato, tra l'altro, a scoprire che all'interno di vari vagoni merci era stoccato un pericoloso composto chimico - il metilene difenil isocionato - ha dichiarato: «abbiamo corso un grosso rischio in quanto anche l'Italia poteva avere la sua Bhopal, la città indiana dove nella notte tra il 2 e il 3 dicembre del 1984, morirono 20 mila persone per la fuoriuscita di una sostanza molto simile a quella riscontrata sul luogo dell'incidente tra i due treni merci»;
il responsabile della protezione civile, Guido Berolaso, ha denunciato che «la sostanza tossica trasportata non era segnalata nelle carte di accompagnamento del materiale» -:
quali iniziative urgenti intenda intraprendere al fine di verificare l'effettivo livello di sicurezza dei trasporti ferroviari nel nostro Paese;
quale sia, in particolare, la situazione di efficienza dei sistemi di sicurezza nella tratta in cui si è verificato l'incidente, anche in considerazione del fatto che l'asse ferroviario del Brennero è di importanza strategica per le comunicazioni dell'intero Paese;
quali siano le misure che intende attivare per garantire il pieno rispetto dei controlli previsti dal Rid (Regolamento internazionale delle merci pericolose per ferrovia);
se non ritenga indispensabile verificare con il massimo rigore e celerità il rispetto dei controlli di sicurezza che Trenitalia ha garantito, nonché i tempi e le modalità con cui è stato assicurato, da parte della medesima società, a seguito della chiusura della linea ferroviaria, il servizio sostitutivo per i passeggeri che utilizzano la tratta ferroviaria interessata dal gravissimo incidente;
se dalla fuoriuscita di metilene difenil isocionato ci siano stati o ci siano rischi per la salute dei cittadini residenti nelle zone circostanti al luogo dell'incidente.
(4-02001)