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Allegato B
Seduta n. 88 del 19/12/2006
TESTO AGGIORNATO AL 1o FEBBRAIO 2006
...
UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazione a risposta in Commissione:
DE SIMONE e SASSO. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
fino a questo momento la maggior parte delle università ha disatteso la normativa che prevede i corsi abilitanti per gli insegnanti della scuola materna ed elementare e per quelli della scuola media di primo e secondo grado;
il Ministro Mussi nella risposta alla mia interrogazione n. 3-00463 ha confermato che allo stato attuale molti atenei non rispetteranno il termine di conclusione dei corsi previsto nel decreto ministeriale 85/05 e nella nota prot. 2064 del 31 novembre 2005 nella quale è disposto che i corsi dovranno iniziare e concludersi entro l'anno accademico 2005/2006;
ci sono ancora dei corsi non attivati per mancanza del numero minimo in questo caso la normativa prevede (decreto ministeriale 85/05 articolo 1, comma 2) l'attivazione dei corsi per tutte le classi di concorso comprese nella tabelle A e D del decreto ministeriale 39/98 e per tutti gli ambiti disciplinari di cui al decreto ministeriale 354/98; inoltre, sono previsti (decreto ministeriale 85/05, articolo 3, comma 2) accorpamenti a livello provinciale, regionale ed interregionale; infine, qualora il numero dei partecipanti sia inferiore a 10 (decreto ministeriale 85/05, articolo 3; comma 3), le Università e le Direzioni regionali possono disporre deroghe e didattica a distanza (medesimo articolo 3, comma 3);
ci sono bandi che non prevedono data di fine (esplicita) e con ritardi abnormi nello svolgimento dei corsi (caso emblematico: SSIS PUGLIA) la situazione è paradossale: il bando è stato emanato il 2 agosto 2006; l'iscrizione ha avuto termine il 22 settembre 2006, col pagamento di 750,00; la seconda trance della prima rata va pagata entro il 31 gennaio 2007; la seconda ed ultima rata va versata entro il 30 aprile 2007; non è esplicitata alcuna data di fine e, soprattutto i corsi non sono ancora iniziati;
esiste il caso di bandi non ancora emessi, con Università che tengono «in ostaggio» gli aventi diritto in attesa che il Ministero gli dia il via libera per approntare percorsi biennali, a giudizio dell'interrogante in spregio della normativa (caso emblematico, Università Cattolica di Brescia/Milano);
per quanto riguarda i corsi non ancora attivati del decreto ministeriale 21/05 (ex articolo 2 della legge n. 143 del 2004) il decreto ministeriale 85/05, articolo 3, camma 4 prevede l'attivazione di tutti i corsi non ancora attivati, consentendo l'iscrizione in soprannumero al secondo anno SSIS e/o l'accorpamento a livello interregionale, nonché la solita modalità blended (a distanza) -:
se non ritenga opportuno emanare al più presto un provvedimento ministeriale che imponga alle Università il rispetto integrale dei tempi previsti dal decreto ministeriale 85/05 e, comunque, ponga come termine ultimo per espletare i corsi (incluso l'esame di Stato) il 30 giugno 2007. Questo per non creare disparità tra le varie regioni d'Italia e garantire l'accesso alle supplenze annuali dei docenti già dall'anno scolastico 2007/2008 inserendovi anche una clausola sanzionatoria per le università che non si adegueranno (tipo: rimborso integrale delle somme di iscrizione, al netto delle tasse e concessioni governative);
se non ritenga opportuno, anche utilizzando il gruppo di lavoro costituito, sollecitare le Università/SSIS che hanno emanato Bandi con termine oltre la normativa (Milano, Vento) ovvero senza esplicita data di termine (Puglia), ad emanare entro 15gg dal provvedimento di cui al medesimo punto 1, un decreto rettorale che integri i bandi ed espliciti senza alcuna ambiguità la data entro cui i corsi avranno termine (nel rispetto del 30 giugno 2007), pena il decadimento del diritto ad organizzare i medesimi, indipendentemente dal fatto che essi siano già partiti o meno, con l'applicazione della clausola sanzionatoria di cui al punto sopra. Ai docenti che hanno già iniziato a frequentare i corsi potranno esser riconosciuti automaticamente i crediti acquisiti ed il monte ore svolto;
se non ritenga opportuno attuare quanto previsto dal medesimo decreto ministeriale 85/05, articolo 1-comma 2, articolo 3-commi 2-3-4 e dalle note prot. 2064 del 21 novembre 2005 e prot. 543 del 30 marzo 2006, al fine di favorire la partecipazione degli aventi diritto, utilizzando la modalità blended (a distanza) tramite la piattaforma di università telematica UniNettuno (http://www.uninettuno.it/nettuno/index.htm), cui aderiscono diverse Università italiane (Politecnico di Torino, La Sapienza, Università di Palermo, Trieste, Lecce e molte altre), approntando lezioni on-line facilmente usufruibili via web o satellite dall'utenza che andrebbe poi a svolgere l'esame di ciascun modulo didattico ed esame finale nell'Università più vicina, aderente al consorzio.
(5-00533)
Interrogazione a risposta scritta:
SGOBIO. - Al Ministro dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
gli studi svolti sulla validità delle cellule staminali, presenti negli embrioni ed in alcuni tessuti, come quelli rintracciabili nel Cordone Ombelicale (individuabili in gran quantità), hanno accertato che tali cellule possono riparare zone dell'organismo umano danneggiate (zone infartuate, atrofiche, distrofiche, eccetera), così come possono intervenire nelle cure di diverse patologie ad avanzamento cronico;
a tale scopo sono sorti diversi centri di ricerca, tra i quali si è negli ultimi anni distinto, per gli eccellenti risultati ottenuti, la Banca del Cordone Ombelicale istituita presso l'ospedale di Sciacca, in Provincia di Agrigento;
in tale struttura confluiscono, dietro donazione volontaria, migliaia di cordoni ombelicali, donati da madri che hanno appena partorito;
di recente è stato preso, da parte della direzione generale dell'Azienda Ospedaliera di Sciacca, un provvedimento di chiusura, in seguito all'apertura di una inchiesta giudiziaria da parte della Procura della Repubblica di Sciacca;
la chiusura della Banca del Cordone Ombelicale desta serie preoccupazioni per le conseguenze negative che possono derivarne a danno dei cittadini, rendendo ancora più precario tutto il sistema sanitario siciliano e arrestando un processo di sviluppo culturale, sociale e scientifico;
la Banca del Cordone Ombelicale di Sciacca (la seconda banca esistente al mondo), ha svolto un ruolo importante nel settore della ricerca, con vasti riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale ed è considerata patrimonio culturale e scientifico dell'umanità intera;
la decisione di chiudere la suddetta struttura ospedaliera appare un atto unilaterale è stata presa senza esplicitarne le ragioni né agli operatori sanitari né alle organizzazioni sindacali né tanto meno ai cittadini -:
quali iniziative, secondo le proprie competenze, intenda porre in essere per scongiurare la chiusura della Banca del
Cordone Ombelicale, la cui struttura va invece salvaguardata e potenziata per garantire ai cittadini una migliore qualità delle prestazioni e del servizio sanitario.
(4-02018)