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Allegato B
Seduta n. 92 del 16/1/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, per sapere - premesso che:
il reato di bigamia è sanzionato dall'articolo 556 del codice penale che vieta di
contrarre due volte il matrimonio di fronte ad una autorità civile in assenza di una sentenza di divorzio;
in Italia sta emergendo sempre più diffusamente il fenomeno della poligamia tra gli immigrati di fede islamica, tuttavia poiché il nostro ordinamento non riconosce legalmente il matrimonio islamico, le unioni poligamiche non sono di fatto perseguibili;
una sentenza del Tribunale di Bologna del 13 marzo 2003 ha infatti sancito che «Il reato di bigamia può essere commesso solo dal cittadino italiano sul territorio nazionale, essendo irrilevante il comportamento tenuto all'estero dallo straniero la cui legge nazionale riconosce la possibilità di contrarre più matrimoni;
tale possibilità ha già creato situazioni paradossali ed imbarazzanti come quella verificatasi a Catania dove il giudice decise che due vedove si sarebbero divise la pensione del marito defunto e che la casa sarebbe spettata ad entrambe -:
se corrispondano al vero le notizie secondo le quali il Governo si appresterebbe ad adottare iniziative normative volte a legalizzare il matrimonio islamico così come avviene per quello cattolico, fermo restando che quest'ultimo è stato codificato con il Vaticano, mentre quello islamico risponde a tradizioni giuridiche diverse e spesso incompatibili con le nostre e quali iniziative intenda adottare per contrastare tale fenomeno.
(2-00309)
«Volontè, Giovanardi, D'Alia, Ronconi».
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
le autorità militari, statunitensi hanno avviato da oltre due anni le procedure per realizzare, nella città di Vicenza, attualmente sede della 173a Brigata «Airborne», un vasto complesso infrastrutturale destinato ad ospitare nuove unità che dovranno aumentare considerevolmente le capacità operative di detta Brigata;
secondo quanto dichiarato il 7 marzo 2006 allo US Senate Armed Services Commitee dal comandante dello US European Command, generale James L. Jones, una volta completata la riorganizzazione della 173a Brigata «Airborne» in Airborne Infantry Brigade Combat Team e una volta ultimato lo scioglimento di altre unità terrestri statunitensi attualmente posizionate in territorio tedesco, la 173a Brigata «Airbone» diventerà una delle tre sole unità delle forze armate Usa stanziate in Europa;
la Brigata di stanza in Italia diverrebbe, al termine di questo processo, l'unità destinata ad interventi di proiezione della forza in tutta l'area di competenza, dello stesso comando europeo che, oltre all'Europa, comprende la zona del Caucaso e del Caspio, il Medio Oriente e tutta l'Africa, continente nel quale le truppe della 173a Brigata «Airbone» ormai da alcuni anni operano e si addestrano;
dal Construction Programs (C-1) - Department of Defense Budget FY2007, documento ufficiale stilato dal Ministero della Difesa, statunitense nel febbraio 2006, risulta che il progetto sia già finanziato con 322 milioni di dollari per l'esercizio finanziario 2007, a cui andrebbero aggiunti ulteriori 680 milioni entro il 2010;
fin dalla primavera del 2005 le autorità militari statunitensi, con l'assistenza di tecnici del, 5o Reparto infrastrutture di Padova, organo dell'Ispettorato infrastrutture dello Stato maggiore dell'Esercito italiano, hanno avviato la progettazione esecutiva degli edifici e delle installazioni che dovrebbero ospitare le nuove unità, all'interno della zona aeroportuale «Dal Molin» di Vicenza;
nello stesso periodo lo Stato maggiore dell'Aeronautica militare italiana ha disposto
la chiusura o il trasferimento di tutti gli enti dislocati nel citato aeroporto (il Distaccamento aeronautico di Vicenza, il 27o Gruppo genio campale e il 10o Gruppo manutenzione elicotteri), al fine di rendere l'area libera da ogni attività militare italiana;
nella primavera del 2006, nonostante il parere contrario dei servizi tecnici del Comune di Vicenza, la Giunta comunale della città veneta ha sottoposto agli organi del Consiglio comunale il progetto esecutivo;
nell'agosto 2006 il Giornale di Vicenza ha riportato con rilievo la notizia che un secondo insediamento militare Nato starebbe per essere attivato a Longare, nelle immediate vicinanze di Vicenza;
il portavoce dell'Ambasciata statunitense a Roma, Ben Duffy, ha confermato che l'Italia avrebbe dato l'assenso a rendere disponibili, per il personale militare statunitense, le strutture dell'aeroporto «Dal Molin»;
il Comandante in carica dell'United States Army Europa, generale B. B. Bell, ha affermato che le trattative, in corso ormai da oltre due anni, starebbero per volgere ad un accordo;
esponenti dell'amministrazione del Comune di Vicenza, hanno chiarito che il progetto di insediamento di truppe militari presso l'aeroporto «Dal Molin» verrà gestito dal Ministero della Difesa italiano, essendo l'area interessata di proprietà demaniale, e che il Comune di Vicenza contribuirà al progetto con circa 40 milioni, di euro da destinare ad opere di viabilità che colleghino il «Dal Molin» con la caserma Ederle;
il vicepresidente del Consiglio dei Ministri, On. Francesco Rutelli, nel corso della risposta ad un'interrogazione parlamentare rivoltagli dall'on. Mauro Fabris e avente per oggetto (utilizzo dell'aeroporto militare vicentino da parte delle forze armate statunitensi, ha affermato che «l'ipotesi di concessione in uso dell'area in questione è stata portata avanti dopo un esame condotto dal Ministero della Difesa, che ha visto anche il coinvolgimento delle autorità locali, dalle quali, risulta all'amministrazione non siano stati presentati particolari elementi ostativi alla realizzazione di una base. Di conseguenza, nella XIV legislatura la Difesa ha rappresentato al Governo degli Stati Uniti una disponibilità di massima a questa concessione, a condizione che l'operazione venga formalizzata con un piano preciso di transizione sulla tempistica, le azioni da compiere e i costi; un piano - aggiungo - che si rende necessario, perché l'attività deve coinvolgere tutti i livelli, innanzitutto gli enti territoriali, perché ne sia informata, ovviamente, la popolazione locale, oltre che il Governo della Repubblica, perché si possa pervenire ad una soluzione condivisa sul progetto, consentendo la continuazione senza restrizioni delle attività di volo commerciale ché insistono sull'aeroporto "Dal Molin"»;
dai risultati di un sondaggio telefonico condotto, tra il 4 e il 6 ottobre 2006, dalla società «Demos & Pi» su un campione di 1.502 persone residenti nel territorio dei Comuni di Vicenza e Caldogno, è emerso che 7 cittadini su 10 sono a conoscenza del progetto e che ben il 61 per cento degli intervistati residenti nel Comune di Vicenza e il 65 per cento di quelli residenti nel Comune di Caldogno è contrario;
il sondaggio certifica un dato già chiaramente emerso negli ultimi mesi, durante i quali sono state organizzate numerose iniziative e manifestazioni contro il progetto della nuova base Usa, ultima in ordine di tempo la manifestazione svoltasi a Vicenza il 4 dicembre scorso, che ha visto la partecipazione di oltre 30.000 persone;
negli stessi mesi sono state raccolte circa 10mila firme a sostegno di tali iniziative pubbliche avverse al progetto in questione;
l'opinione pubblica vicentina ha in più occasioni motivato la propria contrarietà
al progetto con i rischi di impatto ambientale che lo stesso produrrebbe nel cuore dei quartieri residenziali di Vicenza; con le ripercussioni che il progetto avrebbe in materia di sicurezza, principalmente a causa della concentrazione di veicoli militari e armamenti in un'area densamente abitata e che ospita da oltre trent'anni strutture di utilizzo pubblico; nonché con il rifiuto nei confronti dell'ulteriore militarizzazione di un territorio che ospita già un imponente insediamento militare quale quello della caserma «Ederle»;
alla voce delle varie associazioni della società civile si è aggiunto nelle settimane scorse l'appello di un nutrito gruppo di autorevoli urbanisti che mettono in evidenza come la nuova base comporterebbe l'utilizzo di ulteriori 600mila metri cubi di cemento per la costruzione di caserme e magazzini bellici, in un territorio già notevolmente segnato dalla dispersione disordinata di insediamenti industriali, commerciali e residenziali;
risulta chiaro che, come lo stesso appello mette in rilievo, il nuovo insediamento comporterebbe un notevole incremento del potenziale bellico statunitense localizzato in Italia, a sessant'anni dalla fine del Secondo conflitto mondiale, a oltre quindici anni dalla caduta del Muro di Berlino e dallo scioglimento del Patto di Varsavia, in palese contrasto con l'impegno più volte ribadito dal Governo e dal Parlamento di contribuire a costruire un'Europa di pace;
sono consistenti le implicazioni politiche conseguenti al più che raddoppio delle capacità operative della 173a Brigata «Airborne», la quale assumerebbe un ruolo centrale nella strategia militare Usa, oggi particolarmente aggressiva, in Medio Oriente, Golfo Persico e Africa -:
se il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri interpellati non ritengano che la questione sia di preminente interesse nazionale ed in quanto tale di competenza del Governo;
quali siano le valutazioni del Governo sul progettato potenziamento della presenza militare statunitense in Italia e in particolare sulla richiesta di ampliamento delle infrastrutture militari americane in provincia di Vicenza;
se siano stati raggiunti accordi tra le autorità governative o militari statunitensi e le autorità politiche o militari italiane rispetto alla realizzazione del progetto di ampliamento della base di Vicenza, come sembra evincersi dalle attività messe in atto dagli organi periferici del Genio militare e dai provvedimenti di chiusura o trasferimento dei reparti dell'Aeronautica militare italiana di stanza nell'aeroporto «Dal Molin» di Vicenza;
se i Ministri interpellati non ritengano necessario tenere nella debita considerazione i ripetuti pronunciamenti dell'opinione pubblica vicentina e quindi prendere atto in via ufficiale della contrarietà al progetto più volte espressa dalle popolazioni, recedendo dalla sua realizzazione.
(2-00311)«Burgio, Migliore, Deiana».
Interpellanze:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
da notizie di stampa si è venuti a conoscenza di un inquietante movimento di ingenti somme di denaro intercettato all'aeroporto di Fiumicino e contenuto nei bagagli di cittadini di origine algerina, libica e tunisina;
alla frontiera tali persone avrebbero dichiarato di essere imprenditori o agricoltori e che tali somme sarebbero utilizzate per acquistare in Italia macchinari per le loro aziende;
dopo qualche giorno gli stessi sedicenti personaggi sarebbero ritornati ai loro paesi d'origine senza denaro e senza alcuna attrezzatura;
tale traffico, che si appaleserebbe come una vera e propria forma di esportazione illegale di valuta, è stato scoperto nel 2000 dal Servizio investigativo dalla Dogana di Fiumicino e da allora non solo non avrebbe subito alcuna battuta d'arresto, ma avrebbe invece avuto un notevole incremento -:
se quanto esposto in premessa corrisponda al vero e quale sia la portata complessiva del fenomeno;
in caso affermativo, quali urgenti provvedimenti intendano assumere ed opportune iniziative;
se, a fronte di tale preoccupante fenomeno, intendano adottare al fine di avviare una opportuna verifica per individuare eventuali depotenziamenti degli organi preposti ai controlli di frontiera.
(2-00305) «Briguglio».
La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
molti quotidiani nazionali dell'8 gennaio 2007 riportavano la notizia secondo la quale il Parlamento iracheno si appresterebbe ad approvare una legge che è destinata ad accordare alle compagnie petrolifere occidentali il diritto di sfruttamento delle sterminate riserve petrolifere del Paese;
in particolare, stando alle notizie di stampa, grazie ad un sistema che va sotto il nome di «production-sharing agreements» (NdT, accordi di condivisione della produzione), o PSA, le grandi compagnie petrolifere come la BP e la Shell in Gran Bretagna e la Exxon e la Chevron negli Stati Uniti potrebbero sottoscrivere accordi anche trentennali per l'estrazione del petrolio iracheno;
come già ricordato dall'interpellante in una interrogazione al Ministro degli Esteri del 25 luglio 2006, i PSA consentono ad un Paese di mantenere la proprietà giuridica del petrolio, ma garantiscono una quota di profitti alle società internazionali che investono in infrastrutture e nella gestione dei pozzi, degli oleodotti e delle raffinerie;
nel caso specifico, in virtù delle notizie pubblicate dal The Independent on Sunday, sulla base di una copia della bozza di legge fatta avere a luglio alle compagnie petrolifere, le remunerazione delle compagnie sarebbero molto elevate con un danno economico quasi certo per la popolazione irachena;
Greg Muttitt di Platform, una organizzazione di diritti umani e ambientali che si occupa di industria petrolifera afferma che tre gruppi stranieri hanno avuto molte più opportunità del Parlamento iracheno e dell'opinione pubblica di quel Paese di valutare questo disegno di legge dal momento che la bozza sarebbe stata inviata al governo americano e alle principali compagnie petrolifere a luglio e al Fondo Monetario Internazionale a settembre, mentre molti deputati iracheni erano all'oscuro di tutto;
sembrerebbe che anche l'Eni abbia mostrato un certo interesse alla conclusione positivo dell'iter di tale progetto di legge in vista dei possibili guadagni da realizzare in loco;
dal momento che il Governo italiano nel decidere di ritirare il contingente militare dal territorio iracheno ha più volte sottolineato come questo non significa abbandonare il Paese al suo destino, ma, al contrario, ha rilanciato i rapporti con il governo iracheno attraverso la messa a punto di un programma di cooperazione a livello politico, economico e umanitario -:
quali informazioni abbia il Governo italiano su questa vicenda;
se corrispondano al vero le notizie riguardanti un interesse dell'Eni alla vicenda;
se non ritenga che la difesa degli interessi petroliferi iracheni costituisca una condizione primaria nella prospettiva di rilancio di una politica di cooperazione e solidarietà con l'Iraq;
se e che cosa intenda fare per far pesare in sede internazionale un'impostazione diversa sulla questione del petrolio.
(2-00308)«Deiana».
Interrogazioni a risposta orale:
MAZZONI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
si è svolto un vertice del Governo tra giovedì 11 e venerdì 12 gennaio 2007 presso la Scuola superiore di pubblica amministrazione di Caserta;
sembrerebbe che le spese per collaboratori, autisti e agenti di scorta siano state, secondo la lettera di convocazione per il vertice, «a carico delle amministrazioni di appartenenza»;
oltre alle indennità di trasferta, poiché la disponibilità di stanze della Scuola superiore di pubblica amministrazione non è riuscita ad assorbire le prenotazioni pervenute, è stato necessario ricorrere ad altre strutture ricettive private per il vitto e l'alloggio del personale;
si apprende, inoltre, dai quotidiani che nella giornata di venerdì 12 gennaio si è svolta anche una riunione del Consiglio dei ministri -:
a quanto ammontino le spese sostenute per lo svolgimento del vertice;
quali siano le motivazioni che hanno indotto il Governo a convocare una seduta del Consiglio dei ministri nella sede di Caserta;
se non ritenga inopportuno lo spreco di risorse pubbliche per lo svolgimento di un vertice prettamente politico e non istituzionale, dopo il varo di una manovra finanziaria altamente penalizzante per i contribuenti italiani.
(3-00509)
BUONTEMPO, MENIA, ANTONIO PEPE, LAMORTE, PEDRIZZI e FILIPPONIO TATARELLA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
nei giorni 11 e 12 gennaio 2007 si è svolto a Caserta, presso il Centro residenziale della Scuola superiore della pubblica amministrazione, un seminario di Governo a cui hanno partecipato, oltre ai Ministri, tutti i segretari di partito della coalizione politica di centro-sinistra;
nel corso della giornata di venerdì 12 gennaio 2007, sempre presso la Residenza della Scuola superiore della pubblica amministrazione, si è svolta, al termine del predetto seminario, una riunione formale del Consiglio dei ministri;
ad ogni riunione del Consiglio dei ministri, curata dai funzionari dell'Ufficio di segreteria del Consiglio dei ministri della Presidenza del Consiglio, i rappresentanti del Governo sono soliti farsi accompagnare ed assistere, soprattutto da un punto di vista tecnico-giuridico, da numerosi collaboratori che ricoprono gli incarichi istituzionali di segretario generale, capo di gabinetto, capo ufficio legislativo, consigliere giuridico, capo dipartimento, eccetera;
aver trasformato la sede della Scuola superiore della pubblica amministrazione di Caserta in luogo istituzionale ove si è svolta la riunione del Consiglio dei ministri ha determinato costi economici non insignificanti - anche sotto il profilo della sicurezza da garantire in tale circostanza - assolutamente evitabili alla luce di un ordine del giorno che prevedeva, oggettivamente, l'esame di alcuni provvedimenti governativi dallo scarso rilievo politico e pratico;
è evidente a tutti la subordinazione dell'immagine pubblica, istituzionale del Governo a quella privata, partitica rappresentata
dal vertice politico tenutosi a Caserta con tutti i leaders della coalizione di centro-sinistra per tentare di rilanciare l'attività programmatica del Governo stesso -:
come si concilia l'iniziativa assunta dal Governo di riunire il Consiglio dei ministri nella predetta sede di Caserta con la politica di austerità e di rigore a cui i cittadini italiani sono stati ingiustamente sottoposti soprattutto con la legge finanziaria per il 2007 recentemente approvata dal Parlamento.
(3-00511)
GASPARRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'università e della ricerca scientifica. - Per sapere - premesso che:
il fondatore delle Brigate Rosse, Renato Curcio, è stato invitato a tenere una conferenza nell'Ateneo di Lecce;
occorre porre fine a questo processo di valorizzazione dei protagonisti della stagione del terrorismo che sono chiamati nelle università come se avessero qualcosa da insegnare o collocati nelle segreterie di diretta collaborazione con esponenti del Governo -:
se vi siano soggetti condannati per reati di terrorismo e collocati negli uffici di diretta collaborazione dei Ministri del Governo di centrosinistra.
(3-00516)
Interrogazione a risposta in Commissione:
LENZI e ZANOTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
il giorno 23 dicembre 2006 in località San Benedetto del Querceto sono morte cinque persone, quattro sono state ferite e numerose sono rimaste senza casa a seguito del crollo di una intera palazzina causato da una fuga nel sottosuolo di gas metano;
l'intervento tempestivo di volontari dei vigili del fuoco e di volontari dell'Associazione nazionale pubblica assistenza ha consentito di evitare ulteriori tragiche conseguenze a questa grave sciagura;
le persone che svolgono attività di volontariato sono una risorsa inestimabile soprattutto per quei territori montani, spesso isolati, in cui è reso più difficoltoso un intervento tempestivo della Protezione civile;
apparteneva alla Pubblica assistenza Enzo Menetti, deceduto mentre portava in salvo i dipendenti della vicina casa di riposo, ed era vigile del fuoco volontario Simone Messina che ha perso la vita sotto le macerie, mentre un altro vigile del fuoco volontario, Luigi Mezzani, è rimasto gravemente ferito durante le operazioni di soccorso;
a fronte di questa sensibilità, generosità e alto impegno civile appaiono del tutto inadeguati i riconoscimenti e le tutele assicurative -:
quale copertura assicurativa sia riconosciuta ai volontari impegnati in situazione di emergenza e in particolare quale tutela sia garantita ai vigili del fuoco volontari e se questa sia paragonabile alla tutela prevista per i componenti del corpo dei vigili del fuoco; se si possa applicare la normativa per gli infortuni sul lavoro compreso il comma 1187 della legge finanziaria appena approvata; quale sia la valutazione del Governo circa l'opportunità di prevedere una copertura previdenziale in particolare a tutela dei familiari dei vigili del fuoco volontari;
quali iniziative intenda intraprendere affinché il generoso sacrificio di Simone Messina e Enzo Menetti venga ricordato.
(5-00552)
Interrogazioni a risposta scritta:
PELLEGRINO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
con decreto registrato alla Corte dei conti il 27 dicembre 2006 Ufficio controllo
ministeri economia e finanze reg. n. 7 economia e finanze fog. n. 16 la lotteria di Agnano risulta esclusa dal novero delle lotterie nazionali;
l'esclusione del gran premio di Agnano dagli avvenimenti legati alle lotterie nazionali del 2007 rappresenta la fine di una tradizione, cara ai napoletani e non solo, che si protrae da oltre cinquantasei anni;
il gran premio lotteria di Agnano era (si spera continuerà ad essere), parimenti a quella di Monza, Merano e Capodanno, una delle lotterie storiche italiane; per di più rappresenta una tra le corse ippiche più importanti del calendario mondiale del trotto, in grado di esaltare e valorizzare i principali talenti dello scenario italiano e internazionale;
l'esclusione della suddetta lotteria interromperebbe non solo un'importante tradizione e un appuntamento caro ai cittadini italiani e non, ma, soprattutto, provocherebbe una perdita in termini economici per i numerosi settori interessati dalla manifestazione -:
se il Governo intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e se confermato, ritenga opportuno disporre quanto necessario alla risoluzione.
(4-02119)
PISCITELLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
secondo la disciplina vigente i componenti delle commissioni tributarie provinciali e regionali, compresi i presidenti e i vicepresidenti di sezione, possono essere nominati anche tra i «magistrati ordinari» (articolo 3, decreto legislativo n. 545 del 1992);
anche i giudici di pace (magistrati onorari) appartengono all'ordine giudiziario e alla categoria dei magistrati ordinari, differenziandosi da questi ultimi solo sotto il profilo del sistema retributivo e della durata dell'incarico, in quanto onorari e a titolo temporaneo. La stessa Corte di cassazione, a Sezioni unite, ha affermato che «La funzione giurisdizionale è esercitata dai magistrati ordinari e di tale categoria fanno parte sia i giudici di carriera che quelli onorari» (Sent. n. 11272/98);
i giudici di pace, inoltre, per espressa disposizione di legge, «sono tenuti all'osservanza dei doveri previsti per i magistrati ordinari» (articolo 10 della legge 21 novembre 1991, n. 374);
secondo la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento della Funzione pubblica - Ufficio legislativo, 18 marzo 1998) «... la carica di componente delle commissioni tributarie costituisce ufficio pubblico ed è obbligatoria» (non è un diritto o un privilegio);
sia dal quadro legislativo che dalle autorevoli interpretazioni giurisprudenziali, non si rinviene, pertanto, un fondamento giuridico che possa giustificare l'esclusione da parte del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria dei giudici di pace dagli incarichi di presidente o di vice presidente delle commissioni tributarie, né si rintracciano ragioni di opportunità, in quanto tra gli attuali presidenti di sezione delle commissioni tributarie non pochi sono gli avvocati o i dottori commercialisti o, comunque, coloro che non sono magistrati professionali;
mentre l'estensione degli incarichi di presidente o di vicepresidente delle commissioni tributarie ai giudici di pace potrebbe costituire una valida soluzione e consentire un minore impiego di magistrati professionali (attualmente quasi mille) presso gli organi della giurisdizione tributaria, con conseguenti evidenti vantaggi per la giustizia ordinaria, civile e penale -:
se non ritenga opportuno assumere iniziative anche normative, volte a sollecitare un riesame della disposizione che regola gli incarichi di presidente di commissione tributaria provinciale e regionale e di presidente e vicepresidente di sezione
delle anzidette commissioni, al fine di superare l'ingiustificata esclusione dei giudici di pace tra le suddette funzioni;
se non ritenga utile, a tal fine, avvalersi anche delle prerogative contemplate dall'articolo 29 del decreto legislativo n. 545/92, il quale, attribuendo al Presidente del Consiglio dei ministri l'esercizio dell'alta sorveglianza sulle commissioni tributarie e sui giudici tributari, da facoltà al Presidente del Consiglio dei ministri di inviare comunicazioni ritenute opportune al Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
(4-02127)
BIANCHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
nel 1996 la città di Crotone è stata colpita da un alluvione che ha causato ingenti danni alle persone e alle strutture;
a seguito di tale evento la Giunta della Regione Calabria, presieduta dal Presidente Luigi Meduri, ha approvato il Piano Versace per la messa in sicurezza del fiume Esaro, inibendo qualsiasi modifica del territorio fino alla completa messa in sicurezza del fiume stesso;
i lavori dello scolmatore della zona di Papanice, nel comune di Crotone, progettato per dirottare il flusso delle acque dal fiume Esaro al mare, sono fermi da quando la Sopraintendenza ai Beni Culturali della Calabria ha richiesto la sospensione dei lavori a seguito del ritrovamento di reperti archeologici;
la Regione Calabria ha deciso di procedere ad una nuova modifica del piano di messa in sicurezza del fiume Esaro per portarne a compimento le opere;
con lo strumento urbanistico denominato «contratto di quartiere» il Comune di Crotone ha avviato un progetto di riqualificazione urbanistica nel rione Gesù, zona a forte rischio idrogeologico perché situata in prossimità della foce del fiume Esaro;
nel medesimo rione Gesù sono state edificate negli ultimi anni nuove costruzioni, alcune delle quali da destinare anche ad uffici pubblici -:
rilevare e monitorare lo stato di pericolosità del dissesto idrogeologico dell'area della foce del fiume Esaro anche in ragione della presenza di abitazioni civili e di pubblici uffici;
valutare la eventuale istituzione di un presidio di Protezione Civile nell'area sino alla completa messa in sicurezza del fiume Esaro al fine di garantire la sicurezza dei cittadini che vivono nell'area del rione Gesù.
(4-02130)
OSVALDO NAPOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
considerate le recenti iniziative militari delle forze statunitensi contro le basi terroristiche di Al Qaeda dislocate in Somalia;
considerata la presenza sul territorio della Somalia di forze militari del governo etiopico;
considerata l'assenza di una valutazione politica da parte dell'Unione europea sui combattimenti in corso in tutto il sud della Somalia;
alla luce del giudizio espresso dal Ministro degli esteri, on. D'Alema, che ha definito «unilaterali» le azioni militari degli Stati Uniti contro le basi terroristiche di al Qaeda;
alla luce dello stesso giudizio reiterato dal presidente del Consiglio;
considerata la reazione degli altri governi europei che hanno limitato il loro giudizio all'espressione di una «preoccupazione» per gli sviluppi militari della situazione in Somalia -:
se il Governo italiano ritenga:
di attivarsi in tempi rapidi presso l'Unione europea per sollecitare l'assunzione di una comune iniziativa nel Corno d'Africa;
di sollecitare gli altri governi europei affinché, concordata una comune posizione, l'Unione europea si attivi presso il Consiglio di sicurezza affinché siano intraprese immediate iniziative diplomatiche;
di valutare, una volta raggiunta una tregua fra le forze in campo, di avviare in sede europea un'iniziativa militare a fini umanitari per portare sollievo e aiuto alla popolazione civile, la più esposta e colpita dagli scontri in atto.
(4-02141)