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Allegato B
Seduta n. 92 del 16/1/2007
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COMUNICAZIONI
Interrogazione a risposta orale:
MOTTA. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
l'azienda Poste Italiane Spa, in previsione della completa liberalizzazione del mercato a partire dal 2009, ha avviato un processo di riorganizzazione del servizio postale;
l'accordo sindacale del 15 settembre 2006 sottoscritto a livello nazionale da Poste Spa e Organizzazioni Sindacali prevede una diminuzione delle zone di recapito di un numero pari a 2250;
per quanto riguarda la regione Emilia Romagna lo schema di Poste Spa prevede una riduzione complessiva di 199 zone di recapito;
tale diminuzione non risulta equamente distribuita sul territorio regionale tra le nove province emiliano-romagnole;
la provincia di Parma risulta infatti particolarmente colpita dalla riduzione in quanto è prevista la soppressione di 55 zone di recapito, pari al 30 per cento dei tagli assegnati alla regione Emilia Romagna;
la trasformazione in atto rischia di compromettere l'efficienza del servizio postale in diverse parti del territorio provinciale parmense in quanto i tagli incidono in modo considerevole sul comune capoluogo e, in modo particolare, vanno a colpire i piccoli Comuni e soprattutto i Comuni montani, in cui si sommano difficoltà logistiche, infrastrutturali e di trasporto, rischiando di causare notevoli disagi alle popolazioni per le quali la presenza di un servizio fondamentale come quello postale assume il ruolo di esigenza primaria;
la riorganizzazione aziendale di Poste Spa che non sembrerebbe prevedere, ad una prima verifica, licenziamenti di personale dipendente, comporterà, ad avviso dell'interrogante, un inevitabile aumento dei carichi di lavoro e continue necessità di prestazioni straordinarie per i lavoratori dipendenti, la inevitabile soppressione di posti di lavoro attuali ed, ovviamente, futuri nelle zone interessate;
secondo l'interrogante, la riorganizzazione comporterà inoltre la cessazione degli appalti in vigore da diversi anni con imprese private per la raccolta e la consegna agli uffici della posta e quindi causerà la probabile perdita del lavoro per i dipendenti delle aziende stesse;
l'attuale politica di riorganizzazione aziendale ha sollevato forti critiche da parte delle istituzioni locali (Provincia di Parma, Comunità Montane, Comuni) e delle organizzazioni sindacali di categoria -:
se il Governo sia a conoscenza della situazione sopra descritta;
quali azioni il Governo intenda avviare, con le modalità che gli sono proprie, affinché sia garantita l'efficienza, la sicurezza e la qualità del servizio postale, nel pieno rispetto delle esigenze del territorio della provincia di Parma, in termini di servizi offerti al cittadino, di condizioni di lavoro e di livelli occupazionali.
(3-00515)
Interrogazioni a risposta scritta:
MELLANO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
appaiono ogni giorno sulle pagine web scene di animali torturati, picchiati, uccisi: si tratta di reati che nella maggior parte dei casi non vengono puniti, i cui responsabili restano liberi di continuare a commettere atrocità;
il sadismo nei confronti degli animali è un reato in modo analogo a ogni tipo di comportamento che danneggi fisicamente un animale o implichi un comportamento innaturale per la sua indole;
secondo quanto riferisce l'associazione ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) sono numerosi i video che girano sulla rete come, ad esempio, quello di una donna che calpesta animali di ogni sorta, dalle lumache ai gatti, «divertendosi» nell'atto di ucciderli lentamente. Altri video, girati tramite apparecchi cellulari, mostrano un gatto lanciato da una scarpata, uno scoiattolo attirato con un esca e sbattuto con violenza con una catapulta rudimentale contro un albero, una tartaruga bruciata viva, un piccolo felino addirittura decapitato. In un caso, un papà incita una bimba a picchiare il gatto che tenta debolmente una difesa senza speranza -:
quali iniziative il Governo intenda assumere affinché provider e motori di ricerca non incentivino la diffusione di materiale del tipo in premessa che, è importante sottolinearlo, viene girato in Italia molto di frequente come le voci di sottofondo attestano senza possibilità di equivoci;
se il Ministro non ritenga opportuno attivarsi chiedendo ai provider di impegnarsi ad impedire la diffusione di materiale del tipo in premessa, così da arginare un fenomeno che cresce a macchia d'olio, in un clima che sembra avallare la diffusione di immagini violente in rete.
(4-02111)
BERTOLINI. - Al Ministro delle comunicazioni, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nel mese di aprile prossimo venturo il giornalista Enzo Biagi dovrebbe tornare in onda, sul terzo canale delle reti Rai, con una trasmissione avente cadenza settimanale;
il contratto di collaborazione stipulato dal giornalista, di durata biennale, prevedrebbe un programma, in onda il lunedì, basato sulla stretta attualità, il quale si articolerà in 30 puntate, di 50 minuti ciascuna e avrà come prologo una prima serata in programma di domenica;
nel 2003 la Rai, intenzionata a risolvere il rapporto di lavoro, a seguito del suo rifiuto di condurre una trasmissione, concesse al giornalista una buonuscita di 1,5 milioni di euro netti, pari a 5 miliardi lordi delle vecchie lire;
il compenso che Enzo Biagi dovrebbe percepire dalla Rai, per il suo ritorno alla televisione pubblica, dovrebbe ammontare a 500.000 euro a stagione;
il compenso, offerto al professionista, calcolato per ogni ora di trasmissione sostenuta, dovrebbe ammontare a 40.000 euro;
l'azienda pubblica da anni persegue una politica di contenimento della spesa, anche attraverso lo sfruttamento di risorse professionali interne e l'adozione di strumenti di contrattazione flessibile applicati ai rapporti lavorativi dei nuovi giovani assunti;
a giudizio dell'interrogante, tale accordo contrasta con la politica aziendale di contenimento dei costi posta in essere dalla Rai, con un conseguente aggravio per i conti della stessa, ai quali contribuiscono in maniera determinante i consumatori che pagano annualmente il canone -:
se le notizie suesposte corrispondano al vero;
se non ritenga che tale accordo sia incongruo in base ai criteri dell'efficienza e dell'economicità della gestione recati dal contratto di servizio tra il Ministero delle comunicazioni e la RAI, sul cui rispetto vigila il Ministero medesimo.
(4-02144)