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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 197 di lunedì 30 luglio 2007
Pag. IIIPRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
La seduta comincia alle 11,40.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 27 luglio 2007.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono cinquantasette.
Discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2008-2011 (doc. LVII, n. 2).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
MICHELE VENTURA (Ulivo), Relatore. Nel sottolineare la presenza di evidenti segnali di ripresa economica in atto, ritiene che il Governo si trovi ora nelle condizioni più idonee per impostare una manovra economica che crei le condizioni per una nuova politica per lo sviluppo, al di fuori della emergenza stringente che ha caratterizzato la manovra finanziaria dello scorso anno. Giudicati l'alto livello di evasione ed elusione fiscale e la enorme incidenza del debito pubblico sul PIL quali punti di debolezza strutturale dell'Italia, e condividendo pienamente gli interventi posti in essere dal Governo attraverso il decreto-legge sull'extragettito, che rappresenta il primo vero sforzo di redistribuzione sociale, richiama gli obiettivi delineati nel documento di programmazione economico-finanziaria, configurantisi quali elementi tendenziali e programmatici della prossima legge finanziaria, pur condizionati da impegni già assunti a vari livelli. Sottolinea quindi come punti principali la riqualificazione della spesa ed il contenimento di quella corrente, pur strutturalmente rigida, un maggior sviluppo della equità sociale e il potenziamento dei settori della innovazione e della ricerca, nonché l'esclusione di interventi di tipo correttivo e di inasprimento fiscale. Prospetta infine la necessità di una ricognizione di tutti gli strumenti per una riduzione del debito pubblico, tra i quali una cessione parziale delle riserve della Banca d'Italia.
PIETRO ARMANI (AN). Giudica di basso profilo il documento in discussione, ispirato all'esigenza di mantenere in vita l'attuale Esecutivo e pertanto privo di misure che incidano in maniera significativa sui problemi strutturali della finanza pubblica. Manifestata inoltre preoccupazione per i maggiori oneri per il bilancio pubblico conseguenti alle prospettate modifiche del sistema previdenziale, osserva che l'ipotesi di utilizzare parte delle riserve della Banca d'Italia per l'abbattimento del debito pubblico sarebbe praticabile solo in presenza di una credibile e strutturale riduzione della spesa, della quale non si intravedono i segnali, come ha evidenziato la vicenda del decreto sull'utilizzo del cosiddetto tesoretto.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Rileva che il DPEF in esame prefigura una manovra di 20 miliardi di euro, necessariaPag. IVed individuare la copertura degli impegni di spesa che il Governo - peraltro correttamente - ha indicato nel triennio, non essendo credibile la prevista riduzione della spesa dopo la vicenda relativa all'utilizzo dell'extragettito. Ritiene inoltre estremamente grave che a fronte di una riduzione del deficit superiore alle previsioni si sia persa l'occasione per accelerare nel processo di risanamento. Osserva infine che tra i possibili strumenti per l'abbattimento del debito pubblico dovrebbe essere prioritariamente considerato quello di un utilizzo più efficiente dell'ingente patrimonio dello Stato e degli enti locali.
SALVATORE IACOMINO (RC-SE). Stigmatizzate le differenti modalità di approvazione del documento in discussione nei due rami del Parlamento, giudica necessario predisporre misure volte a conseguire obiettivi di equità e di sviluppo. Manifestato apprezzamento per l'esclusione di manovre correttive nella prossima legge finanziaria, anche grazie all'efficace lotta al deprecabile fenomeno dell'evasione fiscale e alla ripresa economica in atto, ritiene che l'obiettivo del risanamento debba andare di pari passo con adeguati interventi di redistribuzione sociale. Sottolinea quindi l'opportunità di destinare adeguate risorse al rilancio del Mezzogiorno, che ritiene essenziale per lo sviluppo economico del Paese, in particolare attraverso la lotta al lavoro nero e alla precarietà ed investimenti in opere pubbliche e per programmi di riqualificazione ambientale.
Esprime infine rammarico per il tentativo di settori politici, supportati dai poteri forti, di attuare politiche neocentriste che rischiano di allontanare dagli impegni assunti nel programma elettorale, alla cui attuazione la sua parte politica continua a sentirsi coerentemente vincolata.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur). Nel giudicare condivisibile il documento di programmazione economico-finanziaria in discussione, sollecita il Governo a prestare maggiore attenzione alle politiche per l'equità sociale, segnatamente con riferimento al piano d'azione per le pari opportunità, nonché al piano nazionale per la famiglia.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 14,30.
La seduta, sospesa alle 12,40, è ripresa alle 14,40.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantanove.
Si riprende la discussione.
GASPARE GIUDICE (FI). Ritiene che il documento di programmazione economico-finanziaria denoti il fallimento della politica economica attuata dal Governo, non tenendo in alcun conto lo squilibrio territoriale del Paese e compiendo un'analisi superficiale delle cause del sottosviluppo del Mezzogiorno. Nell'evidenziare, quindi, la mancata individuazione di strumenti idonei a garantirne la crescita della capacità produttiva, auspica l'approvazione della risoluzione che sarà presentata dal suo gruppo.
RAFFAELE AURISICCHIO (SDpSE). Nel ribadire il convinto sostegno del suo gruppo alla politica economica attuata dal Governo, che giudica conforme agli obiettivi di risanamento, equità e sviluppo prefissati all'inizio della legislatura, ritiene condivisibile il contenuto del documento di programmazione economico-finanziaria in discussione, finalizzato, tra l'altro, ad incrementare l'efficienza del sistema Italia e a rispondere alle esigenze delle categorie più svantaggiate. Sottolineata, comunque, la necessità di un'ulteriore riflessione sulle materie del sostegno allo sviluppo delPag. VMezzogiorno e della riduzione del costi della politica, preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo sulla risoluzione della maggioranza.
ANTONIO GIUSEPPE MARIA VERRO (FI). Osserva che dal documento di programmazione economico-finanziaria in discussione si evince l'incapacità del Governo di assumere iniziative coraggiose al fine di perseguire gli obiettivi di risanamento e di sviluppo economico del Paese, rilevando che esso si limita unicamente a recuperare consenso. Manifesta, pertanto, l'orientamento convintamente contrario del suo gruppo sul DPEF, oggetto di critica anche da parte delle competenti istituzioni comunitarie.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Nel lamentare preliminarmente il fatto che non sia stata rispettata la prassi della contestuale approvazione del documento di programmazione economico-finanziaria da parte dei due rami del Parlamento, osserva che il documento appare ispirato ad una logica del rinvio, frutto delle divisioni interne alla maggioranza e delle prevalenti istanze conservatrici della sinistra radicale. Sottolineato altresì che il documento in esame non chiarisce come saranno reperite le risorse per fare fronte agli impegni assunti dal Governo, paventa un ulteriore inasprimento della pressione fiscale a carico dei cittadini e delle imprese.
PAOLO CACCIARI (RC-SE). Invita il Governo a predisporre interventi di realizzazione delle infrastrutture che rispettino corretti criteri di sostenibilità ambientale, in linea con le indicazioni provenienti dall'Unione europea; esprime quindi perplessità per il fatto che nell'allegato al DPEF relativo alle infrastrutture si continua a privilegiare il trasporto su strada rispetto a quello ferroviario e marittimo. Ritiene inoltre che l'attuale situazione infrastrutturale del Paese denoti il fallimento della cosiddetta legge obiettivo.
ALBERTO FILIPPI (LNP). Rilevato preliminarmente che è incongruo l'obiettivo del risanamento dei conti pubblici senza un efficace programma di riduzione del debito, ritiene che le misure adottate dal Governo siano assolutamente inidonee a restituire slancio all'economia italiana, a favorire lo sviluppo del Paese, a ridurre la spesa pubblica, ad attuare il federalismo fiscale ed a garantire la sicurezza dei cittadini.
MARIO BARBI (Ulivo). Rileva che il DPEF in discussione contiene scelte di ampio respiro finalizzate, tra l'altro, a riequilibrare le modalità di trasporto in vista di una mobilità sostenibile, a potenziare la dotazione infrastrutturale del Paese, segnatamente nel Mezzogiorno, e a realizzare una politica di forti investimenti per la sicurezza stradale.
MANLIO CONTENTO (AN). Osservato che il miglioramento dei conti pubblici è da ascrivere esclusivamente all'aumento della capacità produttiva del Paese, a fronte del quale è stata improvvidamente elevata l'imposizione fiscale a carico delle imprese, ritiene emblematica della dissennata politica economica attuata dal Governo la destinazione del cosiddetto extragettito alla copertura di ulteriori impegni di spesa; paventa altresì il rischio che la mancata previsione di una manovra correttiva per il 2008 possa determinare un ulteriore inasprimento della pressione fiscale negli anni successivi.
ANTONIO MISIANI (Ulivo). Nell'evidenziare i segnali positivi della situazione economica italiana, dovuti anche alla efficace politica economica attuata dal Governo, sottolinea che il DPEF delinea un percorso di risanamento più graduale pur confermando gli obiettivi indicati dall'Unione europea.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
ANTONIO MISIANI (Ulivo). Rileva inoltre che il documento in esame intende recuperare risorse da destinare ad interventiPag. VIper lo sviluppo e l'equità sociale attraverso un contenimento della spesa primaria corrente. Ritiene infine che nella risoluzione dovranno assumere particolare priorità i temi della sicurezza dei cittadini e del federalismo fiscale.
MAURO PILI (FI). Giudica contraddittorie, strumentali e lacunose le misure previste nel DPEF in discussione, che appaiono ispirate all'esigenza di mantenere in vita l'attuale Governo e che denotano la mancanza di scelte strategiche per il Paese. Ritiene inoltre irresponsabile prevedere un incremento delle spesa pubblica senza approfittare della favorevole congiuntura in atto, paventando un ulteriore aumento della pressione fiscale. Nel ritenere immorali e improvvidi gli interventi delineati nel documento in esame, lamenta l'assenza di misure specifiche per il Mezzogiorno, segnatamente per la Sardegna, sottolineando la confusione e la mancanza di progettualità della coalizione di Governo.
FRANCESCO PIRO (Ulivo). Nel giudicare coerente, puntuale e veritiero il documento di programmazione economico-finanziaria in esame, sottolinea che esso conferma gli straordinari risultati della politica economica attuata dal Governo. Auspica, tuttavia, una maggiore attenzione al tema dello sviluppo del Mezzogiorno, anche attraverso un aumento degli investimenti pubblici, nonché la realizzazione del federalismo fiscale.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Rilevato che l'esame del documento in discussione è in gran parte vanificato dall'approvazione della risoluzione sul DPEF da parte del Senato, ritiene che il Governo si dimostri incapace di ridurre la spesa pubblica, anzi la aumenta. Paventa quindi il rischio che gli interventi delineati nel DPEF vengano coperti con un ennesimo inasprimento della pressione fiscale, che il Nord del Paese non sarebbe però disposto a tollerare.
LUDOVICO VICO (Ulivo). Nel rilevare i segnali significativi di ripresa dell'economia del Paese, individua nello sviluppo e nella competitività i punti nodali della crescita economica, segnatamente del Mezzogiorno. Lamentato, a tale proposito, il ridotto volume degli investimenti per il Sud, osserva che il documento in discussione non si limita a prevedere misure compensative, ma reca disposizioni innovative, soprattutto nell'ambito della politica industriale.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Nel giudicare dannoso e lacunoso l'impianto del DPEF, del quale sottolinea il carattere elettoralistico, ritiene che esso non affronti i nodi strutturali del Paese e denoti l'incapacità di affrontare i problemi connessi alla finanza pubblica. Manifesta infine preoccupazione per il fatto che l'Esecutivo ha eluso le questioni legate alle liberalizzazioni, affrontando altresì in modo superficiale il tema degli interventi a favore degli enti locali.
LUANA ZANELLA (Verdi). Osservato che il documento di programmazione economico-finanziaria in discussione appare in linea con gli obiettivi di equità e sviluppo prefissati dall'Esecutivo, sottolinea l'efficacia delle politiche sociali da esso attuate al fine di affrontare i nodi strutturali del Paese. Manifestato apprezzamento, quindi, per l'indicazione di talune priorità, quale, ad esempio, il diritto alla casa, ribadisce la necessità di un più convinto dialogo con gli enti locali; rileva tuttavia una contraddizione evidente nell'ambito delle misure concernenti la materia energetica ed ambientale, atteso che alle condivisibili premesse non fanno seguito scelte consequenziale, segnatamente nei settori dei trasporti e della mobilità.
SALVATORE RAITI (IdV). Rilevato il sostanziale miglioramento della competitività del Paese e dei conti pubblici, a fronte della grave situazione economica ereditata dal precedente Governo, manifesta apprezzamento per le linee programmatiche contenute nel DPEF. Sottolinea, in particolare, la necessità di razionalizzare la spesa, diminuire la pressione fiscale, promuoverePag. VIIuna crescita sostenibile, perseguendo altresì l'obiettivo di contrastare efficacemente il deprecabile fenomeno dell'evasione fiscale. Giudica infine opportuno destinare adeguate risorse al rilancio infrastrutturale del Mezzogiorno, essenziale per lo sviluppo economico del Paese.
EMILIA GRAZIA DE BIASI (Ulivo). Evidenziata la necessità di proseguire nell'attuazione di una politica di rigore e di equità sociale che coniughi sviluppo sostenibile e modernizzazione, sottolinea il carattere prioritario, in un quadro di responsabilizzazione sociale degli attori economici, degli interventi nei settori dell'istruzione, della ricerca e dell'innovazione tecnologica.
DOMENICO ZINZI (UDC). Ritiene che il documento di programmazione economico-finanziaria in discussione non risponda ai bisogni del Paese in termini di contenimento della spesa pubblica e di crescita e giustizia sociale; richiama quindi i dubbi e le perplessità espresse su di esso da competenti organismi internazionali, segnatamente in relazione al rinvio del conseguimento dell'obiettivo del pareggio di bilancio.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Giudicato completo, chiaro e trasparente il documento di programmazione economico-finanziaria in discussione, ispirato alla finalità di attribuire carattere prioritario alle politiche di equità e di inclusione sociale, sottolinea la necessità, tra l'altro, di sostenere le famiglie, in particolare quelle incapienti con figli a carico, mediante adeguate politiche fiscali, di porre il Mezzogiorno al centro delle politiche del Paese e di destinare adeguate risorse finanziarie al settore della sicurezza.
GIANPIERO BOCCI (Ulivo). Esprime apprezzamento per le scelte compiute dal Governo nel DPEF, con particolare riferimento al rafforzamento del sostegno alle famiglie, alle politiche ambientali e all'incremento degli investimenti per la realizzazione di infrastrutture.
MAURIZIO ENZO LUPI (FI). Nel rilevare che l'allegato infrastrutture al documento di programmazione economico-finanziaria in discussione rende evidente la fondamentale importanza della cosiddetta legge obiettivo, varata dal Governo Berlusconi, al punto da delineare un piano di interventi quasi coincidente con quello definito dalla predetta legge, sottolinea le ulteriori divisioni create all'interno della maggioranza dalle proposte avanzate dal Ministro Di Pietro, nonché la mancanza di copertura degli oneri connessi alla realizzazione, in particolare nel Mezzogiorno, di opere che appaiono necessarie per garantire un adeguato sviluppo del Paese.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Rileva come il DPEF in discussione, anziché tendere all'annunciato risanamento dei conti pubblici, delinei misure che determineranno un incremento della spesa pubblica ed un conseguente inasprimento della pressione fiscale; osserva quindi che le iniziative assunte dal Governo non creeranno le condizioni per il rilancio della competitività del sistema imprenditoriale, presupposto necessario per la ripresa economica del Paese.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Rilevato che la politica economica del Governo ha consentito di attuare misure di redistribuzione del reddito pur mantenendo il deficit di bilancio entro i parametri fissati in ambito europeo, manifesta apprezzamento per le misure indicate nel DPEF, che perseguono sviluppo economico ed equità sociale, tenendo conto, peraltro, del prioritario obiettivo di risanare i conti pubblici. Sottolinea quindi la necessità di predisporre interventi volti a sostenere i settori della ricerca e della scuola ed a favorire la realizzazione di infrastrutture nel Mezzogiorno.
MARINO ZORZATO (FI). Osserva preliminarmente che il Governo Berlusconi aveva pienamente rispettato gli impegni contenuti nel cosiddetto «contratto con gli italiani», in particolare diminuendo di un punto di PIL la pressione fiscale, innalzandoPag. VIIIgli importi delle pensioni minime ed avviando, con la legge obiettivo, la realizzazione di un piano di grandi opere necessarie per lo sviluppo del Paese.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
MARINO ZORZATO (FI). Sottolinea altresì che il deludente e poco credibile documento di programmazione economico-finanziaria in discussione contiene una miscela perversa di maggiori tasse, spesa corrente e deficit contraria, anche a causa delle divisioni interne alla maggioranza, ai dettami del risanamento della finanza pubblica e sicuramente foriera di un ulteriore inasprimento della pressione fiscale a carico di cittadini ed imprese.
LAURA FINCATO (Ulivo). Nel ricordare i positivi risultati dell'efficace e rigorosa manovra di risanamento dei conti pubblici operata dal Governo lo scorso anno, esprime apprezzamento per il DPEF in discussione, di cui condivide in particolare l'impegno a ridurre e razionalizzare la spesa pubblica, senza ricorrere ad ulteriori incrementi della pressione fiscale.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione.
Avverte che sono state presentate le risoluzioni Peretti n. 6-00018, Elio Vito n. 6-00019 e Ventura n. 6-00020.
MICHELE VENTURA (Ulivo), Relatore. Osservato che l'indebitamento netto indicato nel documento di programmazione economico-finanziaria in discussione è inferiore a quello concordato in sede europea, sottolinea che nella risoluzione presentata dalla maggioranza trovano adeguata considerazione, tra gli altri, i temi del federalismo fiscale, della revisione delle procedure di bilancio, della crescita sostenibile, in coerenza con il Protocollo di Kyoto, dell'adeguamento della rete idrica nazionale, delle politiche di sviluppo del Mezzogiorno e della sicurezza dei cittadini.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nel ringraziare i deputati intervenuti nella discussione, sottolinea che il DPEF persegue senza soluzione di continuità gli obiettivi di risanamento, sviluppo ed equità enunciati dal Governo nei precedenti documenti di programmazione economico-finanziaria in un contesto più favorevole in termini di crescita economica ed equilibrio finanziario, conseguiti attraverso le azioni intraprese dall'Esecutivo, in particolare, per uno sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale ed ambientale. Nel rilevare, inoltre, che il Governo conferma l'intendimento di evitare un inasprimento della pressione fiscale, nonché di perseguire il contenimento della spesa primaria corrente, preannunzia parere favorevole sulla risoluzione Ventura n. 6-00020 e parere contrario sulle restanti risoluzioni presentate.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.
PRESIDENTE. Comunica che il deputato Teodoro Buontempo, già iscritto al gruppo parlamentare Alleanza Nazionale, ha aderito al gruppo parlamentare Misto.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 31 luglio 2007, alle 9,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 64).
La seduta termina alle 18,50.